Interviste

CONFERENZA – Le dichiarazioni di Conte alla vigilia di Sassuolo-Inter

Antonio Conte ha appena terminato la conferenza stampa alla vigilia di Sassuolo-Inter, ottava giornata del Campionato Italiano di Serie A 2019/20. Ecco il contenuto della sua conferenza ripreso in diretta da Inter-News.it (aggiornato dal basso verso l’alto)

Alla luce delle condizioni di Godin, domani Bastoni può giocare titolare?
Bastoni è un ragazzo che, rispetto a Esposito, ha un campionato alle spalle avendo giocando a Parma, anche molto molto bene Ha prospettive interessanti, è il futuro e il presente dell’Inter. Ci credo ciecamente, per questo è rimasto all’Inter e non è andato in prestito. Fa parte della rosa. Possiamo giocare contro Juventus, Barcellona, Sassuolo o Milan, e ha le stesse identiche chance degli altri di scendere in campo. Per ogni partita è uno dei candidati per giocarsi una maglia da titolare.

A che punto è la crescita individuale di Esposito?
Giusto per chiarire bene la situazione perché secondo me tante persone parlano senza sapere. Tre settimane fa è venuto Maurizio Viscidi, il Responsabile e Coordinatore dei Commissari Tecnici della FIGC, che lavorava già con me quando ero CT dell’Italia ed è un grande amico. Ho dato la disponibilità per far giocare il Mondiale Under 17 a Esposito, ma mi sono augurato che non succedesse niente a nessuno. E Viscidi ha capito benissimo la situazione. Abbiamo chiacchierato e non c’è nessuna presunta polemica. I rapporti sono cordiali e c’è grande disponibilità da parte mia, soprattutto essendo stato CT. Esposito ha fatto tutto il pre-campionato con noi, è un prospetto importante per il futuro e anche per il presente dell’Inter. Esposito è a tutti gli effetti un giocatore della Prima Squadra. Non avrei timore a farlo giocare. Inevitabile sia difficile quando ti trovi davanti Lukaku, Lautaro Martinez, Politano e Sanchez, ma sono stato chiaro in estate: rimane con noi, quando ci sarà la possibilità giocherà in Primavera se no verrà con noi. Lo stavo per far esordire a Barcellona per far capire che fiducia ho in lui e che fiducia hanno i compagni. Deve viaggiare terra terra, ma non mi dà segni di presunzione, se no sarei pronto a togliergliela. Sta lavorando e avrà le sue chance. Dovrà apportarci qualcosa, se ti faccio giocare è perché puoi farlo. Tutti abbiamo fiducia in Esposito, quindi benissimo. Nelle disgrazie ci sono possibilità, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Ti sei fatto un’idea sui segreti del Sassuolo contro l’Inter?
Stiamo parlando di una splendida realtà. Bisogna fare i complimenti a chi ha creato tutto ciò, c’è grande dispiacere per la scomparsa del patron Squinzi, che è stato l’artefice di ciò. E a tutti quelli che lavorano per continuare questo discorso. Hanno un allenatore molto preparato con idee chiare. Fanno calcio in maniera egregia in una realtà piccola, vanno fatto grandi applausi a tutti loro. Domani c’è la partita, importante per loro e importantissima per noi. Ci misureremo contro una squadra che è una realtà in Serie A.

Su cosa hai lavorato in queste settimane dopo le due sconfitte?
In tutte le partite, sia quelle vinte sia quelle non vinte, abbiamo esaminato aspetti positivi e negativi. In maniera obiettiva, come sempre, abbiamo cercato di individuare le situazione in cui poter migliorare. Quando giochi sette partite in ventitré giorni lo spazio per lavorare a livello tattico è molto ridotto, inevitabile che durante questo percorso qualcosa dal punto di vista tattico la tralasci o, visto che c’è un nuovo allenatore con una nuova idea di calcio, non posso pretendere che tutto venga fissato nella mente dei calciatori. L’abbiamo sfruttato molto in questo periodo, perché prima è stato tralasciato, preparando cose specifiche in base all’avversario di turno.

Gasperini sostiene di dover riformare il calendario delle nazionali, che ne pensi da ex CT?
Non è semplice perché, io sono stato da entrambe le parti e, prima di essere stato CT, da allenatore di club è inevitabile vederla egoisticamente da quella parte. Poi quando diventi CT della nazionale reclami i tuoi spazi perché già i calciatori non li vedi mai. Settembre, ottobre e novembre, poi non li vedi per quattro mesi e poi li rivedi altri dieci giorni al mese… Prima anche io ero qui a lamentarmi di questo, poi dopo aver vissuto l’esperienza della nazionale capisco i CT che richiedono determinate opportunità per lavorare con i calciatori. Sono l’ultima persona che può dare una risposta su questo, mi risulterebbe difficile.

Cosa manca all’Inter per essere dinamite?
Per adesso penso che abbiamo dato continuità di risultati, comunque fino ad adesso non siamo stati scintilla. Dobbiamo continuare ad avere regolarità di risultati e prestazioni, continuare questo percorso iniziato migliorandoci giorno per giorno. Perché il nostro futuro passa dal miglioramento di ognuno di noi, questo è molto importante.

Un giocatore vincente come Ibrahimovic potrebbe essere utile a questa Inter?
Sinceramente parlare di altri giocatori oggi sarebbe una grandissima mancanza di rispetto nei confronti dei miei calciatori, soprattutto per quello che mi stanno dando e spero mi continuino a dare. Non penso sia giusto parlare di altri calciatori. Con grandissimo rispetto nei confronti di Ibrahimovic. Stiamo parlando di un ragazzo straordinario che rimarrà nella storia del calcio quando deciderà di smettere. Ho grandissimo rispetto nei suoi confronti, ma sinceramente ho grandissimo rispetto e fiducia nei miei calciatori. A volte alcune tegole e disavventure possono dare ancora più stimoli e opportunità per cercare di migliorare ancora, responsabilizzarci ed essere più forti e uniti. Dobbiamo sfruttare questo, uscire più forti dalla disavventura.

Che considerazioni hai fatto dopo l’infortunio di Sanchez?
Sicuramente c’era grande dispiacere da parte di tutti. Stiamo parlando di un ragazzo che pensavamo di aver recuperato e ci aveva già iniziato a dare apporto in tutto. Mi dispiace sinceramente, anche per Sanchez, che è venuto qui con grande voglia ed entusiasmo per mettersi in discussione. Stava facendo bene, ha lavorato duro per tornare a essere il Sanchez che conoscevamo e quando doveva raccogliere i frutti c’è stata questa tegola. Dispiace, ma gli infortuni fanno parte della carriera. Io ne ho avuti tanti, ogni volta devi essere bravo a rialzarti ed essere più forte di prima.

Che risposte ti aspetti da chi dovrà sostituire i titolari?
Partiamo dal presupposto che è giusto che si considerino titolari tutti i giocatori in rosa. Ci sono momenti in cui qualcuno può dimostrare di più e qualcuno di meno, ma ho grande fiducia in ogni singolo giocatore della rosa, anche perché ho deciso di tenere all’Inter o di prendere. Nutro grande fiducia in questi ragazzi, quindi affronteremo la situazione a testa alta e petto in fuori, pronti a dare battaglia. Questo è sicuro.

Come hai visto la squadra in vista dei prossimi impegni?
La squadra ha lavorato non bene, benissimo. Questo mi lascia molto sereno, sotto tutti i punti di vista perché c’è grande impegno, voglia e determinazione. Quando vedi questo in allenamento e partite devi essere sereno, poi si può vincere o no una partita, l’importante è che ci sia sempre grande voglia di fare e di cercare di migliorare. Questo lo vedo quotidianamente e mi lascia contento lavorare in questo clima con questa predisposizione, non puoi non essere soddisfatto.

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