Lautaro Martinez: «Fin da piccolo guardo avanti. Modelli, ne guardavo tre»
Lautaro Martinez, nel corso della sua lunga intervista con Sky Sport, dopo la valutazione dello scudetto con l’Inter (vedi articolo) e dei compagni (vedi articolo) ha parlato di temi più personali.
FAMIGLIA – Lautaro Martinez parla della sua situazione personale: «Io mi sento importante di testa perché sono un ragazzo che, da piccolo, ha imparato a guardare avanti. Quando le cose vanno male guardo avanti, ogni giorno, e penso sempre a lavorare ogni giorno. Io cerco sempre ogni giorno di fare quello che mi chiede il mister, di aiutare i miei compagni e vincere: questo è importante».
MODELLI – Lautaro Martinez cita alcuni esempi: «Radamel Falcao era un attaccante che guardavo da piccolo, anche Luis Suarez. Adesso guardo tutti: anche Diego Milito, quando ero in Argentina. Sono cose che mi rimangono e mi fanno crescere. Chi mi ha messo in difficoltà come difensori? Magari Stefan de Vrij e Milan Skriniar in allenamento. Se devo dire un avversario dico Kalidou Koulibaly: questi sono difensori alti, forti e veloci».
SOPRANNOME – Lautaro Martinez spiega perché viene chiamato Toro: «Quando sono arrivato al Racing c’era un compagno che mi diceva che ero un toro. Mi è rimasto in prima squadra, poi sono arrivato all’Inter e mi hanno fatto la presentazione così: è rimasto. Lo stacco di testa? A Bahia Blanca si gioca tanto a basket, può essere che sia da lì».
NUOVO PADRE – Lautaro Martinez è appena diventato papà: «L’arrivo di mia figlia mi ha dato più tranquillità, anche di testa. È la cosa più bella che può succedere, è arrivata con lo scudetto. Devo ringraziare lei e mia moglie, sono molto contento di quello che è successo e di come è avvenuto tutto. Mi ha dato molta forza. Gol scudetto? Quello a Torino è stato importante, per la situazione e per come si era messa la partita. Era quasi alla fine, mi è piaciuto tanto come l’ho fatto. Magari glielo farò vedere (alla figlia Nina, ndr). Sono contento dell’arrivo di mia figlia e che la mia famiglia stia bene, questo è importante».