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Inzaghi: «Inter, per domani stimoli in più! Gli attaccanti ora stanno bene»

Inzaghi ha parlato in conferenza stampa assieme a Handanovic (vedi articolo), alla vigilia di Inter-Juventus. Il tecnico ritiene che ci siano motivazioni particolari per il match che assegna la Supercoppa Italiana e comunica il pieno rientro sia di Correa sia di Dzeko.

CONFERENZA INZAGHI – Questa la conferenza stampa di Simone Inzaghi alla vigilia di Inter-Juventus.

Quanto è importante avere Steven Zhang al tuo fianco prima di una partita così importante? Che impressione ti ha fatto e cosa ti ha chiesto?

Per quanto riguarda la vicinanza del presidente adesso c’è fisicamente. Sono contento, però in tutti questi mesi che è mancato l’ho sempre sentito molto vicino. Ci sentivamo spesso, ci messaggiavamo prima e dopo le partite. Sono contento che sia qui con noi adesso, ha visto la partita di domenica con la Lazio e speriamo di fare una grande gara per lui, i nostri tifosi e la nostra società. Ci dobbiamo preparare al meglio perché sarà una partita importante per noi.

Che cosa significa giocare una partita del genere?

Sicuramente è una finale. Ho avuto la fortuna di giocarne sia da giocatore sia da allenatore, favoriti in queste partite non ce ne sono. Incontriamo una squadra che è in salute e viene da otto risultati utili, domenica ha recuperato una partita importantissima facendo un qualcosa di straordinario. Conosciamo la Juventus, è abituata a giocare finali e ha giocatori di grandissima esperienza. Però siamo in un ottimo momento, ce la giocheremo con le nostre armi sperando di dare una soddisfazione ai nostri tifosi. Le motivazioni saranno importantissime domani.

Per Inzaghi due vittorie in Supercoppa contro la Juventus, come si batte?

L’ho detto prima: le finali sono tutte partite particolari. Possono essere decise da un singolo episodio, noi dovremo fare in modo di fare una partita di corsa, aggressività e determinazione. Sappiamo che dall’altra parte ci sarà una grandissima squadra, abituata a partite del genere come noi. Sappiamo che ci saranno momenti di difficoltà, dobbiamo essere bravi a uscirne perché vogliamo fare una grande partita.

Si è parlato molto dei giudizi cambiati nei confronti dell’Inter. Dire che siete la squadra da battere può pesare?

Io penso che timore assolutamente no. Anzi, l’ho detto a più riprese: dev’essere uno stimolo in questo momento. Siamo in testa alla classifica e dev’essere uno stimolo per noi, ma non bisogna andare indietro a ottobre: basta andare al 20 agosto, la netta favorita per lo scudetto mi sembra che fosse la Juventus con un bel numero di squadre, Inter in primis, a cercare di contenderlo a loro. Poi sappiamo che i pronostici si fanno ma conta il campo, fino alla fine sarà una lotta aperta perché abbiamo visto come giocano Milan e Napoli, l’Atalanta da quattro anni ha avuto questo rendimento e la Juventus delle ultime sette penso ne abbia vinte sei. Il primato dev’essere uno stimolo per continuare a migliorarci.

Torna Calhanoglu dopo la squalifica mentre la Juventus ha diversi squalificati. In partite così certe assenze possono essere superate in qualche maniera responsabilizzando di più chi va in campo?

Io penso che, per quanto riguarda le assenze, la Juventus è una squadra con una rosa importante. Allegri saprà come sostituirli nel migliore dei modi, poi penso che per domani recuperano Bonucci e Chiellini quindi sicuramente avranno una squadra molto competitiva. Per quanto riguarda Chiesa gli faccio un “in bocca al lupo”: non conosco il ragazzo personalmente, conosco il padre che ha giocato con me alla Lazio. Oltre a essere un grandissimo giocatore per la Juventus è un patrimonio per il calcio italiano.

Secondo Inzaghi cos’è cambiato rispetto all’1-1 di campionato?

Per quanto riguarda la partita di campionato ormai a quel punto pensavamo di averla vinta. Poi ci fu l’episodio del rigore, ma al di là di quello io penso che siano passati due mesi e mezzo abbondanti: sia l’Inter sia la Juventus da quella partita sono cresciute, a parer mio. Fu una partita un po’ contratta, l’avevo rivista appena abbiamo giocato e l’ho rivista in questi giorni: eravamo due squadre entrambe in ritardo in classifica, non fu bella come sempre ma contratta, giocata al di sotto delle possibilità da entrambe le squadre.

È più facile avere a che fare con un gruppo nuovo quando c’è un capitano come Handanovic con cui potersi confrontare?

Io ho avuto fin dal primo giorno una grandissima disponibilità da parte di questo gruppo, che mi ha accolto nel migliore dei modi. L’ho detto dal giorno della presentazione: avevo avuto la fortuna di giocare sia con Handanovic sia di Kolarov, mi sono stati di grande aiuto tutti. Kolarov adesso sta molto bene fisicamente, l’anno scorso ha avuto dei problemi ma ora meriterebbe di giocare di più, però devo fare delle scelte. Aver giocato con loro due mi ha aiutato, al di là di loro due che sono stati molto importanti per me nella rosa ho trovato grandissima collaborazione e disponibilità. Senza dimenticare come mi hanno accolto la società, che mi ha scelto, e i tifosi che prima di iniziare il campionato erano venuti qui ad Appiano Gentile a farci sentire il loro appoggio incondizionato.

Quanto può incidere nelle vostre motivazioni l’epilogo della partita di campionato?

Io penso che, al di là di come è andata la partita di campionato, la motivazione e la corsa in più dando il 120% la darà l’atmosfera, il fatto che è una finale e che la giocheremo davanti ai nostri tifosi. Poi, come è giusto che sia, domani lo stadio sarà diviso in due per i tifosi, però la motivazione in più la deve dare una finale: non c’è rivincita, è una partita secca.

Dzeko e Correa possono dare un contributo maggiore rispetto alla partita con la Lazio?

Oggi abbiamo di nuovo un allenamento. Non dimentichiamo che abbiamo giocato domenica sera, ieri quelli che hanno giocato dall’inizio li ho intravisti. Ho visto quelli che non avevano giocato dall’inizio con la Lazio: sono tutti in buone condizioni, compresi Dzeko e Correa. Ho adesso la fortuna che stanno tutti bene gli attaccanti: due giocano e due vanno in panchina, di volta in volta cercherò la coppia più funzionale. Non dev’essere un problema.

Inzaghi, è l’unico con Nevio Scala ad aver battuto due volte la Juventus in finale. C’è qualche particolare antidoto per disinnescare la mentalità della Juventus nelle finali?

Per quanto riguarda la Supercoppa ho fatto le due finali con la Lazio, sempre contro la Juventus. Una volta c’era Allegri e una Sarri, è andata bene e abbiamo fatto due vittorie importanti partendo da sfavoriti e facendo due ottime gare. Poi una finale di Coppa Italia l’ho persa, sappiamo che sarà una partita molto bella da disputare in uno stadio bellissimo come San Siro. Cercheremo di dare questa soddisfazione ai nostri tifosi, sappiamo che non sarà semplicissimo però daremo il 120% in campo.

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