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Inzaghi a Inter-News: «Indice di pericolosità rimasto uguale! Lavoriamo sui difetti»

Inzaghi ha appena concluso la conferenza stampa di vigilia di Juventus-Inter (vedi articolo). A domanda di Inter-News.it il tecnico si sofferma sul poco apporto dato dai centrocampisti in questi due mesi negativi.

CONFERENZA INZAGHI – Questa la conferenza stampa di Simone Inzaghi alla vigilia di Juventus-Inter.

Che partita sarà e cosa si aspetta?

Io penso che sarà una partita molto molto importante, nello stesso modo penso che non poteva esserci partita migliore in questo momento per dare un segnale forte all’ambiente ma soprattutto a noi stessi.

Come ha visto Brozovic in questi giorni? Per lui è stata anche una settimana importante col rinnovo.

Io penso che tutti quanti sappiamo dell’importanza di Brozovic e di tutti i nostri giocatori. Nel suo ruolo è fondamentale, c’è mancato in queste partite. Oggi, assieme a de Vrij, farà l’intero allenamento e poi in base a come risponderà vedremo. Senz’altro che sia già con noi è un recupero importante.

Come ha visto Inzaghi la squadra in questi giorni?

È normale che siamo stati tutti solo negli ultimi due giorni, però già ieri i ragazzi hanno fatto un buon allenamento. È normale che tocca a noi con prestazioni importanti, rabbia e carattere, fare di più adesso. Sappiamo dov’eravamo un mese e mezzo fa, nelle ultime sette partite abbiamo perso punti soprattutto come risultati che come prestazioni. Sappiamo che con corsa, aggressività e determinazione domani sera dobbiamo fare una grande partita contro un avversario di grandissimo valore in uno stadio difficile. Andremo a giocarci una partita di personalità e carattere a Torino.

C’è una spiegazione sulla frenata di questo periodo?

Io penso di sì. Penso che tutte le squadre di vertice che sono assieme a noi hanno avuto questi momenti. Il nostro chiaramente è coinciso col doppio confronto col Liverpool e il derby perso, però come detto a inizio anno personalmente avrei messo la firma a essere in questo momento ai primi di aprile, avendo vinto una Supercoppa Italiana e avendo raggiunto gli ottavi di Champions League, dopo dieci anni. Il posto in Champions League era l’obiettivo che aveva chiesto la società a me e al mio staff, ci stiamo giocando lo scudetto.

Dopo un periodo difficile c’è l’occasione in novanta minuti di tornare in lotta. Cosa si aspetta Inzaghi?

Io mi aspetto il risultato, perché per quanto riguarda le prestazioni non sono mai mancate secondo me. Anche gli ultimi dati ci dicono che abbiamo creato tanto, nonostante nelle ultime sette partite abbiamo fatto sette punti. È normale che ci sia delusione soprattutto per i risultati, domani abbiamo assolutamente voglia di farlo sapendo che saranno nove finali a partire da domani. Quella di domani è la più impegnativa per noi.

Inzaghi sta preparando questa partita in maniera diversa? Lo storico con la Juventus dice buoni numeri.

Io penso che, come abbiamo detto prima, il derby d’Italia non è sicuramente una partita uguale alle altre. È molto sentita dalla nostra tifoseria, quindi sappiamo che dobbiamo andare a fare una grande partita. Poi inciderà sul morale e sulla classifica, ma non dimentichiamo che ci saranno altre otto partite più la semifinale di ritorno di Coppa Italia che saranno altrettanto importanti.

C’è un po’ troppo scetticismo nei confronti dell’Inter?

No. Io penso che le critiche facciano parte del nostro mestiere, vanno accettate. Io, fortunatamente, ho l’intelligenza di capire quali sono le critiche costruttive che vanno accettate per migliorarsi quotidianamente. Quelle costruite ad arte so da dove vengono e non le prendo in considerazione.

Stramaccioni ha detto che l’Inter, per vincere a Torino, deve far pesare il fatto di avere lo scudetto sul petto, segno di un cambio di gerarchie. È giusto?

Io penso di sì, penso che abbia detto bene. Poi, al di là dello scudetto sul petto, penso che quest’anno ci siamo già incontrati in una finale importantissima che abbiamo vinto. L’altra partita di campionato, a parte l’episodio finale di cui si è detto tanto, la stavamo vincendo. Incontriamo una squadra che è in un ottimo momento, nonostante l’eliminazione col Villarreal, che ha fatto una striscia importantissima che l’ha rimessa nelle posizioni che merita e dove tutti la mettevano a inizio anno.

C’è qualche giocatore della Juventus studiato in maniera particolare?

Io penso che la Juventus la conosciamo abbastanza bene. È normale che a gennaio con Vlahovic e Zakaria hanno fatto investimenti importanti, perché in quel momento probabilmente hanno visto delle carenze. Si sono migliorati, questi due acquisti li hanno migliorati. Nonostante questi ottimi due acquisti la Juventus era già una grandissima squadra prima. Chiaramente Vlahovic, ma anche Morata, Dybala e Kean che è un giovane di grande prospettiva sono tutti attaccanti da tenere in grande considerazione.

Inzaghi, ha parlato più volte di approccio sbagliato durante le partite. Cosa serve per non ripetere quegli errori?

Chiaramente gli approcci con la Fiorentina e il Torino non mi sono piaciuti. Si è vista e si è analizzata la partita, con la Fiorentina e il Torino abbiamo fatto due ottimi secondi tempi. Chiaramente sappiamo che abbiamo approcciato male, quindi dobbiamo farlo meglio perché domani sera sarà determinante anche l’approccio di come inizierà la partita.

L’anno scorso, a fine campionato, il suo predecessore Conte di fronte a qualche difficoltà economica decise di lasciare. Se la prossima estate dovessero esserci le stesse difficoltà lei vuole dire a prescindere ora di restare?

Io penso che noi allenatori dipendiamo sempre dai risultati e dalle prestazioni. Sono contentissimo e orgoglioso della scelta fatta a giugno, sapevo che ereditavo una squadra che aveva vinto lo scudetto e probabilmente avrebbe perso due dei giocatori migliori, però insieme al mio staff abbiamo fatto un grandissimo lavoro che ha alzato le pretese di tutti. Frutto di quelle prestazioni adesso, chiaramente, nonostante siamo in piena corsa su tutto con una coppa già in bacheca è normale che siano arrivate critiche. Però penso che quelle ci siano sempre, indipendentemente dai risultati.

Come sta Barella? Qual è la sua condizione di forma?

Io penso che in questi giorni ha lavorato molto bene, come Bastoni e come Vidal e Sanchez. È normale che hanno ricevuto delle forti delusioni dalle proprie nazionali, però questo è il calcio. Devono essere bravi in poco tempo a lasciarlo alle spalle, perché domani c’è una partita importante.

Cosa ha pensato Inzaghi nel momento in cui ha sentito, anche dopo l’ultima di campionato, il suo collega Allegri dare l’Inter favorita per lo scudetto?

Penso che abbia espresso la propria opinione come l’ha espressa prima. Non c’è nessun problema con Max, c’è rispetto reciproco poi ognuno può dire la sua.

Sapere come battere la Juventus può essere l’arma in più?

Penso che quando affronti la Juventus l’importanza della partita carichi sicuramente. Abbiamo dei trascorsi recenti con l’Inter con una partita imporantissima per noi vinta, chiaramente sappiamo che domani giocheremo in trasferta dopo due ottime gare in casa. Col fatto che saremo in trasferta non saremo nel nostro stadio coi nostri tifosi, però abbiamo il dovere e l’obbligo di fare una grande partita.

Domanda di Inter-News.it a Inzaghi: in questi due mesi si è visto poco apporto da parte dei centrocampisti, vedi Barella e Calhanoglu. Ritrovare il tiro da fuori e l’accompagnamento dell’azione può essere una caratteristica chiave per il finale di stagione?

Penso che sia un discorso generale. L’indice di pericolosità dell’Inter è stato uguale rispetto ai mesi bellissimi di novembre, dicembre e gennaio. È un momento così, stiamo migliorando sui nostri difetti per cercare di correggerli già da domani.

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