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Conte: “Vogliamo dimostrare perché siamo in semifinale. Shakhtar…”

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Shakhtar Donetsk. Il tecnico nerazzurro ha sottolineato la voglia della squadra di far bene, ma anche la necessità di rispettare una squadra forte come quella ucraina.

BUONA ORGANIZZAZIONE Antonio Conte ha parlato, prima di tutto, della pericolosità degli avversari dell’Inter: «Io penso che non ci siano grandi cambiamenti, lo Shakhtar Donetsk è una squadra molto forte con una buona organizzazione, con grandi talenti. Al di là del cambio degli allenatori, io penso che la struttura societaria in questi anni ha dimostrato che sono molto bravi a mantenere il livello sempre molto alto. Ricordo quando li affrontai da allenatore della Juventus, già allora c’erano giocatori che non erano molto conosciuti, ovvero Willian, Luiz Adriano, Darijo Srna eccetera. I giocatori forti li hanno sempre avuti, continuano ad averli, ma mi sento di fare dei grandi complimenti alla loro società per riuscire sempre a trovare talenti molto molto forti».

VICINO ALLA SQUADRA – Con Steven Zhang in Germania, vicino all’Inter, è arrivato anche il primo incontro con il tecnico dopo lo sfogo di Bergamo. Questo il commento proprio di Conte a riguardo: «Penso che la visita del presidente faccia molto piacere sia a me sia ai calciatori. Il presidente è venuto con noi per starci vicini. La sua presenza è sempre un valore aggiunto in tutte le situazioni, sia per me sia per i calciatori».

CARATTERISTICHE – Di nuovo una risposta, da parte di Conte, a un’altra domanda sulle caratteristiche degli avversari: «Penso che lo Shakhtar giocherà con le proprie caratteristiche, alterneranno fasi di pressione alta a fasi di pressione un po’ più bassa per dare campo all’avversario e cercare di colpire in contropiede. Hanno raggiunto un livello in Europa di tutto rispetto, penso che la grande cosa che bisogna riconoscere a Luis Castro è essere riuscito a convincere i giocatori di talento a lavorare tutti quanti per la squadra. Tanti complimenti a lui, perché avere giocatori di questo spessore davanti e in mezzo al campo con grande qualità e che fanno una fase difensiva attenta, significa che ci ha lavorato. Dunque complimenti a loro».

RISPETTO – Conte ha sottolineato come la squadra non debba temere, ma rispettare lo Shakhtar: «La parola paura non fa parte del mio vocabolario. Non voglio che faccia parte del vocabolario dei miei giocatori. Abbiamo grandissimo rispetto per lo Shakhtar, che ha giocatori di grande qualità. Ci siamo preparati molto bene, loro sono la squadra più forte che andremo ad affrontare nel nostro percorso in questa Europa League. Li affronteremo con grande rispetto, ma anche con la voglia di dimostrare che siamo in semifinale per una ragione. Venderemo cara la pelle per cercare di arrivare in finale».

UNICI IN CORSA – L’Inter è l’unica squadra italiana rimasta in Europa. Conte rigetta un ruolo: «Non ci consideriamo sicuramente i salvatori della patria. Noi siamo una squadra che ha fatto solamente il proprio cammino, senza pensare a cosa facessero gli altri. Penso comunque che, in questa stagione, le varie competizioni a cui abbiamo partecipato le abbiamo onorate arrivando in fondo. In campionato siamo arrivati secondi, in Coppa Italia siamo arrivati in semifinale e ora l’Europa League: l’obiettivo nostro è cercare di migliorare noi stessi. Per quello che mi riguarda personalmente se arrivasse un successo a livello europeo sarei contento solo per il club, non per me stesso. Anche perché, ripeto, non penso ad arricchire la bacheca personale ma quella del club che decide di assumermi».

NIENTE MERCATO – Conte rifiuta le domande su possibili acquisti. Per concludere la conferenza parla dell’assenza di Alexis Sanchez: «Stiamo parlando di un’assenza che per tre quarti della stagione c’è sempre stata. Per tre quarti della stagione è stato fuori dalla possibilità mia di utilizzarlo, oggi ci stiamo rendendo di che arma era. Non avere a disposizione questo tipo di giocatore, tornato a livelli importanti, sicuramente mi dispiace molto. Mi priva di un elemento importante dall’inizio o a partita in corso, detto questo dovremo cercare di chiedere un sacrificio maggiore ai due attaccanti. L’alternativa è Sebastiano Esposito, o inventarci qualcosa davanti. Qualcosina l’abbiamo provata, eventualmente, per l’emergenza ma sicuramente Sanchez ci sarebbe servito».

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