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Dimarco ricorda il 22 aprile: «Inter, l’emozione più grande al fischio finale derby!»

Federico Dimarco è il protagonista del Matchday Programme di Inter-Atalanta. Il centrocampista nerazzurra racconta le emozioni provate nelle ultime importanti stagioni.

STORIA – Federico Dimarco si apre nel Matchday Programme di Inter-Atalanta, esprimendo le proprie sensazioni: «Quella dell’anno scorso è stata una stagione bellissima dove come squadra, gruppo e società abbiamo scritto un pezzo di storia dell’Inter. Aver conquistato la Seconda Stella è un onore e un traguardo che lungo il percorso ci ha fatto crescere molto. Noi ci abbiamo creduto da subito, è lì che si è costruito il gruppo e lavorando sodo abbiamo dimostrato il nostro valore e siamo arrivati al nostro obiettivo. Il consiglio più utile che potrei darmi è sempre quello di non mollare mai, di andare avanti anche nei momenti di difficoltà, La mia famiglia è fondamentale, io e mia moglie stiamo insieme da quando abbiamo 16 anni e abbiamo due bellissimi bambini che sono una parte di me e mi sono sempre vicini».

Dimarco, dalle sfide ai traguardi con l’Inter

SFIDA – Federico Dimarco continua, raccontando: «Mi hanno fatto appassionare al calcio mio nonno e mio zio, che da quando avevo due anni mi hanno portato allo stadio a vedere l’Inter. Da lì ho iniziato a tifare per questo Club e mi sono innamorato del calcio. L’emozione più grande che ho provato è stata sicuramente quella del 22 aprile 2024, al fischio finale del derby. In allenamento sfido sempre Nicolò Barella. Ci conosciamo da quando abbiamo quattordici anni e sfidarci è diventata una bella abitudine. Mi sarebbe piaciuto sfidare Samuel Eto’o, un giocatore che ho sempre ammirato. La sfida più grande che ho affrontato è sicuramente quella di ritornare a indossare la maglia dell’Inter».

TRAGUARDI – Federico Dimarco conclude, soffermandosi su due momenti decisivi per la recente storia dell’Inter: «La finale di Champions è stata una partita bellissima da giocare, la mia prima e sono contento di essercela giocata al pari del Manchester City. È una gara che ci ha lasciato tanto come gruppo perché ci ha fatto capire il livello della nostra squadra. Il lavoro degli anni prima e la consapevolezza che ci ha dato quella sfida ci ha spinto a raggiungere l’incredibile traguardo che è stato la Seconda Stella. Per questo per me significa tanto. Vincere questo Scudetto (della seconda stella, ndr.) come l’abbiamo vinto è stato incredibile, siamo felicissimi di aver scritto questo pezzo di storia nerazzurra».

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