Interviste

Conte: “Volevamo vincere per andare a -8 dalla Juventus. Gol sbagliati…”

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Conte ha tenuto la conferenza in sala stampa al Bentegodi dopo Verona-Inter. Queste le risposte del tecnico alla stampa dopo la partita che ha chiuso la trentunesima giornata di Serie A.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte nel post partita di Verona-Inter.

Come giudichi l’ennesima volta in cui si perdono punti nel finale?

Nel secondo tempo il Verona non aveva praticamente mai tirato in porta. Noi abbiamo avuto occasioni per chiudere la partita, dispiace perché abbiamo preso gol su situazione di palla da fermo: è stato battuto un fallo laterale e hanno fatto gol. Dispiace, sappiamo che ci sono tante situazioni da migliorare e su cui dobbiamo lavorare. Noi ci stiamo lavorando tanto, a volte raccogliamo il lavoro che facciamo e altre volte ci vuole più tempo per raccogliere il lavoro che si fa.

Sono disattenzioni e non è la prima volta che accade. Come se le spiega Conte?

Io ho fatto il calciatore, capita. Al tempo stesso sappiamo che, se vogliamo comunque fare campionati importanti e stare lì a lottare per qualcosa di importante, queste disattenzioni bisogna comunque non dico eliminarle, però quantomeno ridurle e migliorarci. A volte, ripeto, purtroppo per delle disattenzioni abbiamo perso punti importanti. Ci deve lasciare comunque l’amarezza in bocca.

Siete passati dal -1 al secondo posto fino ad aver perso il terzo. Dal punto di vista psicologico può influire?

Noi volevamo vincere per andare a otto punti dalla Juventus. Il discorso mio è questo, non sto a guardare terzo o secondo. La verità è che noi stavamo guardando avanti e dovevamo guardare avanti a prescindere, se poi si possa lottare o meno per qualcosa. L’obiettivo è guardare chi ci sta davanti, dispiace perché abbiamo avuto tante occasioni dalla ripresa del campionato e abbiamo perso punti importanti. Se li vai a sommare si parlerebbe di essere lì vicini.

Questa non sembra una squadra di Conte: non c’è il furore e la rabbia. Solo a tratti lo sembra.

Questa è una squadra mia, perché io sono l’allenatore. Però ripeto: se io vado a vedere in maniera dettagliata i numeri si parla di una squadra che, comunque, dalla ripresa anche del campionato ha il maggior possesso palla e l’indice di pericolosità maggiore di tutte le squadre. Abbiamo fatto sedici gol, poi ne abbiamo anche subiti, però ci sono anche tante cose positive. Poi, se vogliamo parlare di furia e cattiveria bisogna anche rispettare, fra virgolette, le caratteristiche dei giocatori. Magari c’è chi ha più temperamento e chi ne ha meno, però stiamo cercando di lavorare un po’ su tutto. Il lavoro che stiamo facendo è tanto, a volte ti ripaga e penso che, al di là di tutto, aver fatto questi punti ci stia ripagando del lavoro che stiamo facendo. Penso, alcune volte, che potremmo essere ripagati un po’ di più.

La cosa che fa stare peggio Conte qual è adesso?

Da questo punto di vista sono molto tranquillo e molto sereno. Quello che mi ha fatto arrabbiare è stato la partita contro il Bologna, perché è accaduto quello che non doveva accadere. Una squadra di un certo livello, come l’Inter, non deve permettere che accada. Oggi c’è stato grande impegno, secondo me la partita è stata ben giocata e gestita bene nonostante fossimo pronti via sotto di un gol. L’abbiamo rimontata, potevamo fare il terzo gol e nell’unico tiro del secondo tempo abbiamo preso. Non ho nulla da recriminare, se non sui gol che abbiamo preso.

Avete mancato occasioni da gol: lucidità o cattiveria?

Cos’è mancato? Ripeto: io ho poco da rimproverare ai ragazzi, sotto tutti i punti di vista. La partita è stata ben giocata, non dimentichiamo di aver giocato contro il Verona che, come l’Atalanta, ti impegna in tutti i duelli del campo. Ho sentito anche qualcuno che ha detto che si sono sbagliati tanti passaggi: è ovvio che, col pressing uomo contro uomo, si sbaglia qualcosa. Per questo motivo ci sono state tante verticalizzazioni in avanti, sia da parte nostra sia del Verona. Poi si fanno delle considerazioni ed è giusto continuare a lavorare, cercare di migliorare cercando di alzare un pochettino il livello.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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