Interviste

Conte: “Vincere domani sarebbe un segnale, l’Inter deve essere credibile”

Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Genoa (QUI la cronaca live). Le parole del tecnico nerazzurro riprese da Inter-News.it

Partita più importante della stagione contro il Genoa?
Di questa stagione sicuramente, è l’ultima che rimane da giocare. Ho sempre detto che per noi sarebbe stato importante arrivare a Natale il meglio possibile, quindi cercare di stare più in alto possibile. Sono stati cinque mesi in cui, per tante ragioni, comunque abbiamo dovuto affrontare dei problemi importanti. Penso che li abbiamo affrontati e li stiamo affrontando nella maniera giusta. Il fatto che siano emersi questi problemi ha responsabilizzato il gruppo e tanti calciatori, i quali hanno capito che bisogna alzare i giri del motore e dare di più.

La crescita dei giovani e il recupero degli infortunati
Sicuramente c’è stata una crescita importante da parte di questi due ragazzi (Agoumé ed Esposito ndr.) che si sono allenati con noi, soprattutto Esposito, ma anche Lucien Agoumé. Sono due ragazzi giovani che hanno meritato la possibilità di esordire, stanno crescendo, sono due ragazzi con le capacità per diventare un po’ parte delle fondamenta dell’Inter per tantissimi anni. Credo tanto in loro e so che comunque, a prescindere, la risposta sarà sempre positiva perché ci metteranno il massimo impegno sia dall’inizio che durante la partita o non giocando. Per il discorso degli infortuni vediamo, manca un allenamento, faremo delle valutazioni sapendo che comunque con la squalifica di Brozovic e di Lautaro Martinez, visto la coperta che era corta con gli infortuni, siamo comunque ancora di più in emergenza. Dobbiamo affrontarla forti del fatto che in queste situazioni riusciamo a dare il meglio e sono sicuro che anche domani, aiutati dai nostri tifosi, daremo il massimo

Cosa vuol dire finire l’anno appaiati alla Juventus?
Sarebbe un segnale importante per noi e per tutto l’ambiente. Come ho detto prima ero molto preoccupato un po’ di tempo fa un po’ perché c’era una situazione che ci costringeva a delle scelte obbligate, puntando sempre sugli stessi e a prenderci dei rischi importanti. Ero molto preoccupato e avevo detto di voler arrivare a Natale nel miglior modo possibile. Siamo lì vicini, sarebbe secondo me fantastico se riuscissimo domani, in una situazione di grande emergenza, a vincere la partita. Incontriamo il Genoa che ha bisogno di punti e viene da una partita persa in casa quindi sappiamo il valore dell’avversario, ma al tempo stesso dobbiamo affrontarla con testa, cuore e gambe

Cosa serve per ritrovare la vittoria?
Se vado ad analizzare le ultime tre partite, contando anche il Barcellona, io sono molto critico e chiedo molto ai ragazzi ma al tempo stesso devo essere obiettivo e devo dire che abbiamo raccolto molto meno di quello che abbiamo fatto. Non è bello parlare di fortuna o sfortuna, non deve far parte del nostro modo di pensare, ma in queste tre partite abbiamo avuto tante situazioni che potevano essere sfruttate nel migliore dei modi. Potevamo stare più attenti in alcune situazioni difensive, ma sono state tre prestazioni positive. Sappiamo bene che il risultato finale sposta un po’ il giudizio, mi auguro di vedere la stessa voglia dimostrata e un po’ più di attenzione in tutto e per tutto. Domani dovremo essere perfetti per vincere

Qual è l’obiettivo dopo cinque mesi?
L’obiettivo nostro, fin dall’inizio dell’anno, è sempre stato di diventare una squadra credibile. Diventare una squadra che chi ci affronta sa che sarà una partita dura. Io penso che noi abbiamo iniziato un percorso e ci stiamo lavorando. Quando inizi un percorso sai benissimo che durante questo percorso puoi trovare buche, una zona sterrata, salite, di tutto che cerca di stoppare il cammino. Dobbiamo essere bravi ad andare avanti, al di là delle difficoltà che si possono trovare e con cui siamo partiti e che abbiamo già trovato in questi mesi. Abbiamo iniziato questo percorso, ci vorrà pazienza, io per primo dovrò averne e cercare di continuare a costruire. Io a volte ho detto che non bisogna per forza vincere e se vinci stai costruendo, a volte vinci e stai distruggendo. La vittoria è effimera, ti inganna, puoi anche vincere ma sotto sotto sai che stai distruggendo qualcosa. Ci sono situazioni dove non vincendo sai che stai ponendo basi solide e importanti, costruendo qualcosa di duraturo che possa diventare importante nel tempo. L’intenzione nostra è questa, fare le cose serie, per bene, prima si abbreviano i tempi e meglio è, ma sappiamo benissimo che non ci siamo solo noi, ci sono altre squadre forti che hanno iniziato questo percorso da un bel po’ di tempo e dovremo fa fronte anche a questa situazione

Quanto ti piace essere l’allenatore dell’Inter e farne parte?
Sicuramente più passa il tempo e più entri dentro il progetto, dentro la situazione. Sono stati sicuramente cinque mesi e mezzo dove abbiamo lavorato tanto, sono stati dei mesi in cui abbiamo lavorato tanto e non senza difficoltà, dando tanto e spendendo tante energie fisiche e mentali. Sapevo benissimo che iniziavamo un nuovo progetto, che ci sarebbero state delle difficoltà. La mia storia parla chiaro, non ho mai trovato situazioni apparecchiate dove ti siedi e cominci a mangiare. Ho trovato sempre situazioni dove, fin dall’inizio, ci siamo seduti e non abbiamo scelto noi le portate. Stiamo facendo secondo me un grande lavoro, stiamo lavorando tutti assieme per costruire qualcosa di importante. Come ho detto sarà importante lasciare una traccia. La traccia non significa vincere, significa porre delle basi importanti di cultura del lavoro, professionalità, serietà. Questo è importante e ci tengo che dobbiamo lasciare all’Inter, dobbiamo creare una base e lasciarla quando si stancheranno di noi

Il recupero di Sanchez?
E’ stata una tegola non da poco per noi, in tutto questo tempo aver avuto Romelu e Lautaro per fortuna sempre disponibili ci ha potuto far ovviare un po’ al problema. Nonostante l’infortunio di Alexis è cresciuto Esposito sotto tanti aspetti. Lui freme dalla voglia di ritornare, è inevitabile che è uno che ama la competizione e la sfida, sta mordendo il freno. Bisogna rispettare il tempo previsto dal professore che l’ha operato, è un ragazzo che ha voglia, mi auguro che questa voglia e questo desiderio di giocare ci possa dare qualcosa in più

Skriniar ha dei problemi? Lo vedi imprescindibile con gli altri difensori?
Sinceramente, se vogliamo parlare di Milan Skriniar, sapete benissimo vedendo anche l’utilizzo che ho avuto con lui che considerazione e l’imprescindibilità che riveste per noi. E’ un calciatore moderno, un difensore moderno. E’ un calciatore giovane, sta lavorando tanto per cercare di migliorare anche perché parliamo di un ragazzo di 24 anni, ha tutta una vita davanti. Sta facendo bene così come i suoi compagni di reparto, non so in che posizione siamo come difesa in Italia, ma siamo vicini alla testa della classifica e dimostra che tutti stanno facendo bene. Se dobbiamo poi paragonare, ma penso che la difesa stia facendo bene, ma possono ancora migliorare

Un bilancio di questo 2019?
E’ stata un’annata divisa, da gennaio in poi sicuramente c’è stata qualche chiacchierata con qualche società interessata per iniziare a lavorare. Abbiamo trovato un’intesa con l’Inter, penso anche forte del fatto che col direttore Marotta avevamo già lavorato insieme. Quindi mi è piaciuto molto quello che ha detto il Presidente, l’ambizione della proprietà e quindi la voglia di costruire qualcosa sapendo tutti quanti che la base di partenza era lontana dalla possibilità di giocarci qualcosa di importante. Ora sono passati cinque mesi e sono contento di aver trovato questo gruppo, la cosa che mi piace di più è venire qui e lavorare con queste persone, sono persone eccezionali iniziando dai calciatori, ma mi riferisco a tutte le persone che lavorano qui. Questa è la cosa che più mi è piaciuta di più dell’Inter e mi dà voglia, nonostante certe situazioni a volte cercano di farmi passare questa voglia

Sapete gestire meglio i momenti adesso? E’ difficile andare sempre al massimo
Noi stiamo lavorando dall’inizio dell’anno su determinati concetti. Io penso che ormai determinati concetti siano acquisiti, quando lavori su idee nuove hai bisogno di tempo. Noi quest’anno abbiamo un allenatore nuovo con altre idee e un suo credo, è inevitabile che più passi il tempo e più l’idea entra nella testa del calciatore. Quando io parlo di step di crescita parlo di porre delle basi importanti. Le basi importanti sono il lavoro, più ci lavori insieme, più passa il tempo, più si può lavorare sul dettaglio o di situazioni come gestire il momento della partita, quando pressare alti o buttare una palla in tribuna o prendere un fallo e far passare il tempo. Sono tutti dettagli su cui si lavora, ma solo il tempo ci dà la possibilità di influire su questo. Ecco perché parlo di step di crescita e continuando a lavorare in questa maniera io vedo un percorso bello, c’è voglia di fare da parte dei ragazzi

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