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Conte: “L’Inter può permettersi le varianti! Spero di fare come Trapattoni”

Conte ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Crotone (vedi articolo). In vista della prima partita del nuovo anno il tecnico si augura che la squadra continui sulla falsariga della parte finale del 2020, proseguendo nella corsa per vincere la Serie A.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Inter-Crotone.

Che tipo di gara dobbiamo aspettarci domani in Inter-Crotone?

Ci dobbiamo aspettare una partita impegnativa, come penso lo siano tutte nel campionato italiano. Affrontiamo una squadra sicuramente galvanizzata anche dall’aver chiuso l’anno passato con una promozione e la vittoria col Parma, quindi bisognerà fare molta attenzione. È sempre una grande incognita ripartire dopo le feste, però sappiamo dell’importanza di continuare nella serie positiva che stavamo facendo prima dell’interruzione.

Conte, l’anno scorso aveva detto di tornare a essere credibili. Ora che l’Inter lo è tornata che messaggio si può lanciare?

Io non penso che noi dobbiamo lanciare dei messaggi. Noi dobbiamo confermarci, cercare di raggiungere sempre il massimo. Dobbiamo essere tra le squadre che devono provare a vincere, essere credibili e provare a essere fra quel gruppo di squadre che devono provare a vincere.

Al netto del mercato questa Inter ha le qualità e la forza per giocarsela fino alla fine? Com’è andato l’incontro col presidente Steven Zhang?

Io penso che noi dobbiamo avere il dovere di credere, quando giochi o sei l’allenatore dell’Inter, di lottare fino alla fine per cercare di raggiungere sempre il massimo. Per quello che riguarda eventuali incontri che ho avuto con la società è inevitabile e giusto che rimangano privati. È giusto che ci sia sempre rispetto nei confronti di tutti.

Si dice sempre di non guardare la classifica. Siamo però oltre un terzo del campionato, è giusto fare qualche bilancio: essere a +9, seppur con una partita in più sulla Juventus, che peso ha per Conte?

Quello che penso sia emerso in maniera piuttosto tangibile è che, comunque, questo è un campionato equilibrato. C’è molto più equilibrio rispetto ai precedenti campionati, ogni partita te la devi giocare e devi sudare per vincere. Non ci sono partite da vincere con facilità, come ho detto in precedenza questo è un campionato equilibrato dove alla fine emergeranno dei valori importanti, come il lavoro e l’organizzazione. Tutte queste cose poi portano, eventualmente, a primeggiare e a vincere.

Nainggolan ha salutato e, nel momento in cui è arrivato a Cagliari, ha detto di essersi messo a disposizione ma non aver avuto possibilità. Perché non ha funzionato?

È inutile tornare su argomenti passati, su giocatori che adesso non fanno parte dell’Inter. Auguro a Radja tutte le migliori fortune per questa seconda parte di stagione, lo salutiamo e lo abbracciamo con affetto.

Sette vittorie di fila e secondo posto, a Verona si è vista anche una variante diversa in campo. La squadra è arrivata a come la voleva Conte?

Questa è una squadra che, sicuramente, dopo un anno e mezzo in cui lavoriamo insieme si può permettere delle modifiche. Le abbiamo utilizzate anche all’inizio di questa stagione, abbiamo giocato con Sanchez dietro le due punte. Diciamo che, sicuramente, dopo un anno e mezzo questa squadra può permettersi di avere delle varianti. L’importante è che i concetti base, su cui abbiamo sempre basato le nostre conoscenze e la nostra cultura calcistica, non subiscano delle variazioni. Ci sono dei momenti durante la partita in cui c’è bisogno di sparigliare e improvvisare, ma noi quello che abbiamo fatto ce lo siamo costruito sulla cultura calcistica e su determinate basi e soluzioni che oggi sono conosciute da tutti i calciatori.

Qualche anno fa Trapattoni si trovò in testa a fine girone d’andata, con l’Inter dei record. Guardando la squadra aveva detto di dover credere allo scudetto: cosa si aspetta Conte da questo punto di vista?

Innanzitutto colgo l’occasione per salutare mister Trapattoni, che per me è stato un secondo padre. È da un po’ che non lo sento, voglio fare gli auguri a lui e famiglia di buon anno. Detto questo mister Trapattoni ha fatto delle cose importanti nella storia dell’Inter, visto che ha vinto e se non sbaglio con il record quando c’erano i due punti. Non oso, assolutamente, paragonarmi a mister Trapattoni perché stiamo parlando di un’icona, una persona che ha fatto la storia del calcio in Italia, come calciatore e come allenatore. Al tempo stesso spero di fare qualcosa di importante come ha fatto lui.

Nelle ultime partite, prima di Inter-Crotone, è entrato Vidal con una posizione diversa. Cosa può dare giocando più avanti o più indietro?

Alla fine, quando è entrato Vidal, ha giocato nella stessa posizione. Poi cambia il tipo di situazione e di fase: il Verona costruiva con due centrali e due centrocampisti, a centrocampo eravamo due contro due e abbiamo portato Arturo. Non è cambiato niente: nella fase di non possesso c’era questo tipo di situazione, ma la posizione sua è quella di interno di centrocampo. È bravo nella fase di non possesso ed è bravo ad attaccare, quindi ha giocato nella sua posizione.

Dopo l’eliminazione dalla Champions League c’era il rischio di un contraccolpo psicologico, invece l’Inter ha reagito. È un grosso miglioramento rispetto al passato: cosa chiede Conte ai giocatori come ulteriore step?

Io sono uno che chiede sempre tanto ai miei calciatori. Penso che ogni calciatore, finché ha la capacità e non smette, può sempre migliorarsi. La mia richiesta è sempre quella di migliorarsi, non solo da un punto di vista tecnico-tattico ma anche della mentalità e della gestione in tutto, dentro e fuori dal campo. La richiesta mia è sempre molto alta, di guardare l’eccellenza. Se si vuole fare qualcosa di importante e straordinario bisogna essere delle persone straordinarie.

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