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Conte: «Inter, non c’è da fare i ragionieri! Non cadiamo nelle trappole»

Conte ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Inter (vedi articolo). L’allenatore, in vista della partita di domani, segnala come sia necessario non abbassare l’asticella e non dare la vittoria della Serie A come un qualcosa di già raggiunto.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Napoli-Inter.

Che partita dobbiamo aspettarci domani in Napoli-Inter?

Sicuramente è una partita impegnativa. Sapete che ho sempre messo il Napoli nella preferenza di quelle due-tre squadre che possono competere per la vittoria finale. La rosa è forte, Gattuso è un bravo allenatore: ci aspetta una gara molto impegnativa.

Si parla tanto dei numeri dell’Inter, dalla media punti al vantaggio sulle inseguitrici. Potrebbe anche pareggiare a Napoli, visto il vantaggio che ha: quanto si arrabbierebbe Conte se qualcuno all’interno potesse pensare di gestire questo vantaggio?

Non è questione di arrabbiarsi o meno, ma che mancano ancora dei punti per arrivare a una meta molto ambiziosa. Noi andiamo a Napoli a giocarci la partita, c’è poco da dire: ci andiamo a giocare la partita per cercare, come farà il Napoli, di ottenere una vittoria. Poi vedremo alla fine della partita cosa uscirà e quale sarà il risultato, però non possiamo permetterci di fare calcoli o di iniziare a fare i ragionieri. Ripeto: nella mia esperienza passata non conviene mai iniziare a pensare di fare calcoli, diventerebbe deleterio.

Quanto danno fastidio a Conte le critiche ci sono sempre intorno all’Inter? L’ultimo è Cassano…

Ho capito che sono io il problema a prescindere (ride, ndr), me ne sono fatto una ragione. L’importante è che non tocchino l’Inter.

Nel girone di ritorno l’Inter ha avuto un percorso netto. Quale può essere il rischio, al di là di quello psicologico dei calcoli, che l’Inter non deve correre?

Il rischio che noi non dobbiamo correre è di leggere troppo. Si sta dando per scontato il fatto che lo scudetto sia già assegnato: non dobbiamo cadere in questo tipo di trappola. Sappiamo i sacrifici e il lavoro che ci hanno portato a fare questo tipo di risultati, ma dobbiamo essere molto umili e sapere tutti, anche i nostri tifosi, che mancano ancora degli step per arrivare a coronare un sogno per noi.

Cosa pensa Conte del momento di forma del Napoli? A parte il recupero con la Juventus ha fatto sempre grandi risultati. E della situazione di Gattuso?

Per quello che riguarda il Napoli, come ho detto prima, ha una delle rose più importanti della Serie A. A inizio campionato l’ho messa tra le candidate a lottare per vincere lo scudetto. Per quello che riguarda Gattuso sta facendo bene, è un bravissimo allenatore. Ma sappiamo benissimo tutti quanti noi, me per primo, che è un anno particolare. Noi sappiamo benissimo che, comunque, l’allenatore è a prescindere la persona più soggetta a ricevere delle situazioni poco piacevoli se non arrivano i risultati. Però lo sappiamo: penso che l’allenatore sia il ruolo più difficile da fare. Se qualche giocatore mi chiede se gli consiglio di fare l’allenatore gli dico che se vuole soffrire faccia pure. C’è tanta pressione, lo sanno tutti quanti: anche se arrivano i risultati non sei il più bravo. La passione per il calcio ci fa andare oltre le critiche e i giudizi, a volte non giusti.

In questi ultimi mesi c’è la percezione che sia cambiato il rapporto fra Conte e chi sta fuori?

Solo per i risultati.

Si parla spesso di percorso, non solo della squadra ma dei singoli giocatori. Lukaku, in particolare, è diventato un calciatore diverso da quando è arrivato all’Inter: è cresciuto mentalmente, per come occupa lo spazio e il campo e nella leadership. Domani affronterà Koulibaly, che fisicamente può metterlo in difficoltà: che consigli può dargli Conte?

Penso che stiamo parlando di un difensore che io considero fra i due-tre più forti al mondo. Stiamo parlando di un giocatore veramente molto molto forte, che quando ero al Chelsea volevo portarlo. Stiamo parlando di un giocatore top, che è anche cresciuto: è inutile che parli o possa presentare Koulibaly a Lukaku. Romelu lo conosce, è cresciuto anche lui tantissimo. Sarà sicuramente un bel duello, ma per mettere in difficoltà un singolo giocatore o l’intero reparto della difesa bisognerà lavorare di squadra, facendo determinati movimenti e trovando in partita alcune situazioni che abbiamo provato.

Nel calcio moderno quanto è importante avere un modulo base e una formazione, come quella dell’Inter, altamente riconoscibile?

Io penso che ogni squadra debba avere una propria identità. L’identità riesci a darla se insisti in maniera particolare su un determinato sistema. Poi, oltre al sistema, ci sono i princìpi: puoi adattarli ad altri tipi di sistema. So benissimo, per quello che io penso, che lavorando su un sistema di gioco per i giocatori sia più semplice. Lo riconoscono, su quel sistema puoi apportare delle modifiche sia in fase di possesso sia di non possesso. Una squadra la devi riconoscere per la sua identità, poi i princìpi possono essere inseriti in qualsiasi sistema di gioco. Però più certezze hanno i calciatori, e meno stravolgimenti hanno, più sono aiutati.

Come ha lavorato in questi giorni Perisic? Si può considerare recuperato e può partire dal 1′ in Napoli-Inter? Come sono le condizioni di Vidal?

Per quanto riguarda Ivan lui è tornato da diversi giorni in gruppo, è un giocatore che ha smaltito l’infortunio ed è a disposizione. Per quello che riguarda Vidal sta lavorando ancora a parte, assieme a Kolarov, per smaltire questo edema al ginocchio che ha avuto. Kolarov ci auguriamo di averlo quanto prima per questo problema alla schiena che ha avuto.

Conte è d’accordo sul fatto che il Napoli sia la squadra che ha messo più in difficoltà l’Inter nel girone d’andata? Cos’è cambiato da quel momento?

Durante le partite ci sono dei momenti in cui metti in difficoltà le squadre avversarie, e altri dove sono loro a metterti in difficoltà. Loro hanno qualità davanti, giocatori bravi ad attaccare gli spazi. Sono giocatori che comunque si conoscono, hanno lavorato da tanto insieme e hanno aggiunto giocatori pagati tanto, come Osimhen e Lozano che è squalificato. È una squadra forte, c’è poco da dire: il Napoli è una squadra forte. Come sono forti loro dobbiamo dimostrare di essere forti noi: grandissimo rispetto, dobbiamo andare lì a giocarci la partita. Alla fine non importa se una squadra impensierisce di più l’altra. Ricordo la partita di Coppa Italia, persa 0-1 con loro che hanno fatto una gara difensiva: alla fine siamo usciti noi e loro hanno sollevato la coppa. Queste sono le cose più importanti, complimenti a loro.

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