Interviste

Conte: “Inter, mi dicevano ci fosse nuvola di Fantozzi! Record…”

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Conte si è presentato in sala stampa allo Stadio San Paolo, al termine di Napoli-Inter. Queste le risposte dell’allenatore nerazzurro ai giornalisti presenti nella prima conferenza post partita del 2020.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte nel post partita di Napoli-Inter.

L’Inter non vinceva qui dal 1997. Vi porta qualcosa in più questa vittoria?

Sinceramente noi non dovevamo rispondere a nessuno. Come dico sempre dobbiamo sempre guardare a noi stessi, al nostro cammino, al processo di crescita che stiamo avendo. È inevitabile che oggi era una tappa importante, perché Napoli non è mai un campo da passeggiate. Anzi, il San Paolo è forse la prima volta che ho vinto, senza forse. Questo fa capire l’importanza oggi, al di là del risultato. Quello che ho chiesto ai ragazzi è di mostrare coraggio, di venire a giocare la partita, di aggredire alti e cercare di mettere in difficoltà il Napoli. C’è stata una grandissima risposta e sono molto contento da questo punto di vista, ma non dovevamo rispondere a nessuno. Dobbiamo continuare questo processo di crescita, cercando di accelerarlo velocemente.

Prova di forza ma con difetti ancora da migliorare?

Io penso che, in ogni partita, anche quando vinci 4-0 puoi trovare le situazioni dove devi migliorare. Noi ci stiamo lavorando, ripeto che venire comunque a Napoli e vincere, penso anche in maniera meritata come abbiamo fatto, non è una cosa di poco conto. Non dimentichiamo che il Napoli, in questi anni, è stata l’antagonista più importante: è grazie al Napoli che i campionati sono rimasti vivi alcuni anni, altrimenti erano campionati morti. Il nostro gap col Napoli è sempre stato molto vasto, da dove finiva il Napoli e dove finiva l’Inter. Questa è la dimostrazione che stiamo facendo un buon campionato, non penso ci sia questo divario di punti fra noi e il Napoli, lo considero tuttora la squadra dietro la Juventus, con la rosa più efficiente.

Mister Conte, se questa è la risposta ti starebbe bene giocare sempre dopo la Juventus?

Sinceramente a noi deve interessare poco quello che fanno le altre squadre. Come ho detto noi dobbiamo guardare molto a noi stessi, dobbiamo cercare di migliorare e di crescere, di essere credibili. Io penso che la più grande conquista oggi, fino ad adesso perché poi tutto può accadere, è che mi avevano detto che fra dicembre e gennaio succedeva il patatrac all’Inter, mi avevano detto che ad Appiano Gentile c’era la nuvola di Fantozzi e tutto sprofondava. Noi dobbiamo continuare a lavorare, i giocatori devono continuare a dare la disponibilità che stanno dando. La corsa la dobbiamo fare su noi stessi, continuare a essere credibili come adesso. Stiamo dando segnali di stabilità, questo è molto importante.

Centesima vittoria per Conte in Serie A, ne sei fiero?

Sì, sono stato informato di questo. Su centoquarantacinque partite vincerne cento… non amo le statistiche, non sono uno che le guarda. Mi fa piacere, sono numeri importanti e ringrazio per queste cento vittorie tutti i giocatori che ho avuto sotto la mia gestione. È grazie a loro se ho potuto mettere questo record. Noi, fin dal primo giorno, cerchiamo di diventare credibili e non essere più pazzi. Penso che, fino ad adesso, qualche segnale di stabilità e credibilità l’abbiamo dato. Detto questo deve ancora finire il girone d’andata, sapete che altre volte l’Inter si è trovata in testa alla classifica e dopo ci siamo qualificati all’ultima giornata per la Champions League.

Bastoni cambia le gerarchie dell’Inter?

Cerco di fare le scelte che danno più affidabilità. Stiamo parlando di un giocatore che è il futuro ma anche il presente dell’Inter. Ha vent’anni, è un giocatore di grande personalità, gioca la palla che voglio e fa le cose che gli chiedo. Deve diventare più cattivo in fase difensiva, perché è un difensore, però stiamo parlando di un ragazzo di vent’anni che se fa quest’altro step ha un futuro roseo. Siamo contenti, perché ha vent’anni e sta crescendo, però sapete che l’età è l’ultima cosa che guardo. Se mi dà affidabilità gioca, come Esposito.

In cosa quest’Inter ricorda la prima Juventus di Conte e in cosa deve ancora migliorare?

Molto difficile fare dei confronti. Quello che posso dire è che il mio primo anno alla Juventus fu qualcosa di incredibile, perché non c’era solo il Milan con Ibrahimovic e Thiago Silva ma pure l’Inter con tutti quelli del Triplete e il Napoli di Lavezzi, Cavani e Hamsik. Noi partivamo da due settimi posti, secondo me facemmo qualcosa di incredibile. Oggi abbiamo davanti sicuramente una squadra straordinaria, perché negli anni ha costruito una rosa difficile anche da migliorare. Sarà molto più difficile, abbiamo davanti squadre come la Lazio che in questi anni hanno anche aggiunto. Bisogna cercare di lavorare, sapendo che per costruire le grandi squadre ci vuole tempo. Come dico sempre chi ha tempo non aspetti tempo.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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