Interviste

Conte: “Inter, gran senso di appartenenza. Sanchez? Non folle o demente!”

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Conte ha appena concluso la conferenza post partita di Inter-Atalanta. Ecco le risposte del tecnico ai giornalisti presenti in sala stampa al Meazza, dopo l’anticipo della diciannovesima giornata di Serie A.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte nel post partita di Inter-Atalanta.

Grande approccio nel primo tempo, nel secondo tempo siete calati. È più una questione di fisicità, per le loro caratteristiche, o di brillantezza?

Penso che l’analisi sia stata molto precisa, nel dire che l’Atalanta è una squadra che pratica per tutti i novantacinque minuti un calcio molto intenso e preciso. Complimenti a loro, oggi l’Atalanta secondo me deve essere considerata una grande squadra. Magari mi sbaglierò, ma darà filo da torcere a tutti da qui negli anni a venire. Penso che Gasperini stia facendo un grandissimo lavoro, è il suo quarto anno e negli anni l’Atalanta ha inserito determinati giocatori, con caratteristiche non solo tecniche ma anche fisiche. Riescono a portare l’idea di Gasperini per novantacinque minuti, è una squadra pericolosissima per tutti. Noi abbiamo iniziato un percorso da cinque mesi e mezzo, il calcio moderno deve essere intenso e se vuoi vincere, o comunque fare qualcosa di importante, devi praticare un calcio a grande intensità unito alla qualità tecnica e di passaggio. Loro oggi hanno questo, noi l’abbiamo fatto per una gran parte di gara, poi ribadisco che da inizio anno ci colpiscono assenze in un settore e andiamo in difficoltà. Questo è un dato di fatto, penso che oggi abbiamo riproposto Sensi forse nella partita meno adatta per le sue caratteristiche, perché era un calcio meno fisico. Veniva da un infortunio importante, è durato settanta minuti e sono contento. Sensi e Sanchez erano fuori da tre mesi, Barella un mese e mezzo, oggi Vecino aveva un problema. Comunque, nonostante questo, abbiamo tenuto botta quindi complimenti ai ragazzi. Vogliamo fare un certo tipo di calcio e tenerlo novantacinque minuti, come fa l’Atalanta.

Finito il girone d’andata dell’Inter di Conte, con tante vittorie qualche pareggio e una sola sconfitta. Prestazioni più o meno belle ma tutte importanti, fa pensare a un girone di ritorno altrettanto importante. Senti ci sia una coesione di intenti e di ideali in tutto il mondo Inter, per ripetere il girone d’andata?

Sicuramente quello che io sento e avverto è che si è creato sicuramente un grande feeling con i calciatori. Anche con le persone che lavorano alla Pinetina, dai fisioterapisti ai massaggiatori, si è creata sicuramente una buona compattezza. Questo non era semplice, quindi di questo sono molto contento perché in cinque mesi e mezzo abbiamo fatto qualcosa di importante. Oggi chi è all’Inter sta sviluppando un senso di appartenenza importante: questo credo sia la base per qualcosa di positivo. Detto questo penso che noi abbiamo fatto quarantasei punti e un girone d’andata in cui abbiamo fatto cose veramente importanti. Basti pensare che l’anno scorso l’Atalanta è finita davanti a noi, abbiamo undici punti in più rispetto ad altre squadre. Con la Juventus stiamo lì, si sta facendo comunque qualcosa di importante. Detto questo dobbiamo restare molto umili, ma questo non ci deve fare chiudere gli occhi. Sono stati quarantasei punti sofferti, frutto di grande lavoro e sacrificio. Merito va a questi ragazzi, perché noi abbiamo comunque affrontato delle situazioni di super emergenza, anche oggi.

In tanti si chiedevano come mai Conte abbia scelto Politano e non Sanchez. La squadra ha giocato con lanci lunghi, come mai era successo, il motivo è per gli indisponibili o per la forza dell’Atalanta?

Nessuno mai si abbassa per scelta. Ci sono alcune fasi della partita, e ripeto che noi abbiamo portato intensità importanti per gran parte della partita, mettendo pressione all’Atalanta. Non bisogna essere presuntuosi, l’Atalanta è al quarto anno e ha tutti giocatori da un metro e ottantacinque, a parte Gomez che ha una forza nelle gambe incredibile. Noi in questo momento siamo l’Inter e loro sono l’Atalanta, stanno dimostrando di essere una grande squadra e un prodotto finito. Finché abbiamo retto abbiamo tenuto botta e ce l’abbiamo fatta, poi Sensi tornava dopo tre mesi e non era semplice. Sanchez? Per schierarli devono stare bene, altrimenti non sono folle. O sono deficiente, e mi voglio fare male, ma penso che se volete fare 1+1 faccia 2, non 5. Se faccio entrare uno vuol dire che ci sono certi motivi, non è che voglio fare harakiri o sono demente.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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