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Conte: “Inter, devi diventare dinamite! Lukaku gigante buono”

Conte ha appena concluso la sua prima conferenza stampa da allenatore dell’Inter allo Stadio Giuseppe Meazza. Ecco le sue risposte alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa dopo Inter-Lecce 4-0, posticipo che ha completato la prima giornata di Serie A.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte al termine di Inter-Lecce«Quello che, se vogliamo comunque essere tra i protagonisti del campionato, ossia attaccati per cercare di fare un campionato comunque importante, dobbiamo fare è che dobbiamo essere più continui. Bisogna evitare situazioni che si sono verificare dopo che eravamo sul 2-0, prima avevamo creato tantissimo e giocato molto bene, poi per un quarto d’ora e a inizio secondo tempo abbiamo smarrito il filo del discorso. Questo non deve accadere, dobbiamo sempre rimanere aggrappati all’idea che abbiamo. Detto questo dopo un mese e mezzo di lavoro posso ritenermi soddisfatto, ma l’avevo detto anche ieri che per me è un piacere arrivare e allenare questo gruppo di giocatori. Si sono messi a disposizione alla grande, ho trovato un gruppo di uomini che hanno voglia di fare e ho trovato un gruppo di bei ragazzi, da questo punto sono molto contento. Detto questo devo essere molto obiettivo, e ho detto anche ai ragazzi a fine primo tempo che dobbiamo evitare momenti di amnesia, in cui andiamo a braccio. Il braccio porta solo guai, dobbiamo evitare questo. La partecipazione? In questo sono io, lo sono stato in tutte le mie esperienze, dal Chelsea alla Nazionale. Do tantissimo e chiedo tantissimo, è normale che la partita la viva e inizi a calcolare quanti chilometri percorra durante la partita. Non sto sulle medie dei calciatori, ma stiamo sui sei-sette chilometri (ride, ndr). Con un’idea collettiva la qualità del singolo viene ancora più accentuata. È questo su cui noi stiamo lavorando, sto cercando di far entrare nella testa dei giocatori proprio questo: quando c’è qualità nel singolo, messo in un’idea collettiva, allora esalti ancora di più le caratteristiche. Noi non vinceremo mai, questo lo posso dire, gare a livello singolo, noi dobbiamo seguire uno spartito sia in fase di possesso sia in fase di non possesso. Proveremo a migliorarlo questo spartito, poi dentro c’è la qualità del singolo, come nei gol. Non dimentichiamo che ha avuto un problemino nel riscaldamento Stefan de Vrij, e ha giocato Andrea Ranocchia che messo nel collettivo è ancora un signor giocatore. Non ho avuto il minimo dubbio nel farlo giocare, questo significa che stiamo lavorando e c’è grande contributo da parte di tutti, ma sappiamo di dover fare meglio di tutti gli altri. C’è una distanza che dev’essere colmata. Romelu Lukaku? È arrivato da poco tempo ma si è calato nella realtà Inter alla grande. È un gigante buono, sempre col sorriso e sempre disponibile coi ragazzi. Non dimentichiamo che ha solo ventisei anni, ha un potenziale in cui c’è tanto da lavorare e da migliorare. Io penso che, nonostante sia arrivato in ritardo, abbiamo cercato un lavoro importante e lui si è messo a disposizione, già oggi ha dimostrato che tipo di giocatore è e il perché il club ha insistito a prenderlo. Sono molto contento, lo conoscevo da calciatore ma dal punto di vista umano no. È stato una piacevole sorpresa, si è calato nella realtà interista in maniera umile, si è messo a disposizione dei compagni e si è fatto voler bene a tutti. Ha dei margini di miglioramento, deve lavorare e sfruttare ancora di più le capacità che ha, che secondo me non ha ancora mostrato tutto nella sua carriera da calciatore. Stefano Sensi? Io penso che la cosa importante è che abbiamo avuto, fin dal primo giorno che ho firmato per l’Inter, idee chiare su tutto. Abbiamo avuto la pazienza di aspettare, anche se c’è stato un momento in cui ho spinto perché la situazione era stantia, ma abbiamo avuto le idee chiare su tutto. Quando hai le idee chiare sui giocatori devi prendere le caratteristiche che servono ed è più facile. Abbiamo investito su giocatori giovani che comunque non vengono da realtà affermate, più piccole, e si affacciano per la prima volta. Mi riferisco anche a Nicolò Barella e Valentino Lazaro, in un grande stadio con palcoscenico importante non è facile, ma Sensi ha dimostrato dall’inizio di poterlo fare. Deve restare umile, incrociamo le dita ma può migliorare come tutti. Va bene parlare dei nuovi, ma penso che Marcelo Brozovic abbia fatto una grande partita e anche lui ha tanti margini di crescita. Il nostro obiettivo è far crescere i singoli e ridurre il gap che c’è, è importante che crescano i giocatori. Come approcciare la partita di Cagliari? Dobbiamo pensare a noi stessi, a migliorare perché c’è tanto da migliorare. Anche in una partita vinta 4-0, con un gol annullato e tante situazioni create, ci sono margini di miglioramento. Come ho detto dalla prima conferenza testa bassa e pedalare: non dobbiamo essere una scintilla, perché poi prendi le mazzate, devi essere dinamite e chi ti affronta devi sapere che non sei una scintilla oggi e domani un disastro. Dobbiamo essere una squadra che diventa dinamite, non scintilla che fa una partita ogni tanto».

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