Interviste

Conte: «L’errore da non fare per l’Inter? Parlare! Tutti pronti per giocare»

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Conte ha appena concluso la conferenza stampa prepartita di Bologna-Inter (vedi articolo). L’allenatore conferma come tutta la squadra sia pronta per scendere in campo, dopo venti giorni di stop, anche se è inevitabile che qualche giocatore (de Vrij in primis) sia stato frenato dalla positività.

CONFERENZA CONTE – Questa la conferenza stampa di Antonio Conte alla vigilia di Bologna-Inter.

Si torna in campo dopo venti giorni dalla partita col Torino, una pausa così lunga non accadeva dalla scorsa estate. Adesso si riparte forte: tre partite in otto giorni.

Sì, ci aspettano tre partite in otto giorni. Sarà importante riiniziare nella giusta maniera, sicuramente bisognerà fare molta attenzione perché affrontiamo un’ottima squadra guidata da un bravissimo allenatore. Il Bologna fa un calcio offensivo, dobbiamo fare grande attenzione. Però ci stiamo preparando, sono tornati ieri tutti quanti e stiamo cercando di preparare nel minor tempo possibile la partita.

È passato tanto tempo, ci sono stati dei positivi e alcuni tornati nelle ultime ore. C’è un messaggio che Conte vuole lanciare all’Inter per la ripresa?

Il messaggio migliore è cercare di riprendere da dove avevamo lasciato. Dopo la sosta per le nazionali sicuramente non è mai semplice, perché devi riannodare tutto il filo del discorso, però loro sanno che non c’è tantissimo tempo e che bisogna ripartire subito nella giusta maniera.

Qual è, arrivati a questo punto, l’errore che non bisogna commettere per arrivare al traguardo?

Parlare a sproposito. Noi dobbiamo fare i fatti, stare zitti e pedalare. L’errore che non dobbiamo fare è parlare.

Come a ottobre e novembre dopo la sosta sono riemersi i casi di COVID-19. Secondo Conte il mondo del calcio ha fatto tutto il possibile per evitare questo problema o si poteva fare dell’altro?

È difficile fare delle considerazioni, perché col senno del poi sicuramente si poteva fare meglio. Però sappiamo benissimo che il COVID-19 c’è: è da un anno che ci sta massacrando, quindi il mondo del calcio chiaramente ha deciso di convivere con questo tipo di situazioni. Così come stiamo facendo tutti nella vita quotidiana. L’augurio che posso fare è che si possa risolvere quanto prima la situazione, cercando di fare i vaccini per tutta la popolazione e anche per noi.

Nell’ultimo periodo, quando l’Inter ha cominciato a fare una marcia regolare, ha ridotto il turnover ed è stata una scelta evidentemente corretta. Da Bologna-Inter tre partite in otto giorni, dopo tre settimane senza aver giocato: è l’occasione per fare rotazione e sfruttare tutte le risorse?

Io sicuramente ho delle risorse in mano e cerco di sfruttarle nel migliore dei modi, col giusto equilibrio. A volte sono scelte che mi danno ragione e altre meno, però cerco sempre di sfruttare al massimo le mie risorse. Alleno tutti i miei giocatori, dal primo all’ultimo, come se dovessero scendere il campo: sono tutti pronti a fare il loro dovere se chiamati in causa.

L’Inter, prima della sosta forzata, veniva da otto vittorie consecutive con una crescita esponenziale. Conte se lo aspettava?

Come ho sempre detto, e come è importante per ogni campionato, serve cercare di dare stabilità nei risultati. Noi siamo stati bravi a fare questo filotto di vittorie, mi auguro di non fermarci. In Bologna-Inter sappiamo benissimo che affronteremo una squadra che vorrà, con tutte le proprie forze, cercare di fermarci. Però ci siamo arrivati sempre tramite il lavoro: è dall’anno scorso che lavoriamo e cerchiamo di non smettere di migliorarci e di eliminare dei difetti per esaltare le nostre doti.

Aspettando mercoledì prossimo che spariscano gli asterischi, c’è la sensazione che forse il futuro dipende solo dall’Inter? Per Conte questa è una pressione ulteriore e più difficile da gestire?

Come ho sempre detto la pressione ci dev’essere sempre in una squadra come l’Inter. È una squadra che, nella sua storia, è abituata ad avere questo tipo di situazioni. Bisogna affrontarle nella giusta maniera, capisco anche che in tanti sono alla prima volta in cui si trovano in questa situazione, ma dobbiamo pensare esclusivamente a noi stessi. Pensiamo a noi, non guardiamo agli altri e cerchiamo di fare del nostro meglio. Abbiamo ragionato così fino a ora e continueremo a fare del nostro meglio.

Come stanno i giocatori che si sono negativizzati negli ultimi giorni, in vista di Bologna-Inter?

Handanovic è quello che si è negativizzato subito, dopo dieci giorni. È stato quello che ha potuto riprendere anche in maniera più celere rispetto agli altri. Vecino è tornato anche lui da tre giorni ad allenarsi con noi, anche lui è in una buona condizione anche perché in questo periodo di tempo il nostro staff ha lavorato con loro da casa. Per quello che riguarda de Vrij ieri ha fatto il primo allenamento con noi: è inevitabile che qualche strascico chi ha contratto il virus lo possa avere. Detto questo abbiamo cercato con lo staff di tenerli tutti in ottima condizione. Ci auguriamo quanto prima di avere anche D’Ambrosio con noi, anche perché abbiamo bisogno di tutti da qui alla fine.

Come ha trovato Sensi? Immagino che, oltre che dal punto di vista fisico, anche dal punto di vista psicologico questo passaggio per lui possa essere importante.

Sicuramente sono molto contento per Stefano, perché soprattutto a livello mentale e psicologico il fatto di sbloccarsi è stato molto importante. Come ho detto prima noi abbiamo bisogno di tutti da qui alla fine: il fatto che anche da un punto di vista mentale Stefano si sia sbloccato è sicuramente una cosa molto positiva per noi.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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