Conte: “Mio compito far divampare il fuoco di ogni calciatore. Cambi…”
Conte ha parlato a Inter TV nel post partita del match dell’ottava giornata di Serie A, Inter-Torino. Ecco come il tecnico ha giudicato l’altalena di emozioni di oggi pomeriggio al Meazza.
IL COMMENTO DEL TECNICO – Antonio Conte comincia la sua analisi di Inter-Torino: «Sicuramente tre punti e una vittoria importante, che era da un po’ di tempo che mancava. Poi una vittoria che è arrivata dopo che siamo andati sotto di due gol. È una partita a due volti: all’inizio il Torino ci ha mangiato. Il furore non deve mai mancare, all’inizio non c’è stato. Dopo ce l’abbiamo messo: oltre alle qualità tecniche e tattiche, all’organizzazione e al preparare la partita, serve quel fuocherello. Qualcuno ce l’ha più piccolo o più grande, il mio compito è cercare di alimentarlo affinché divampi in ogni calciatore. Dobbiamo capire che, oltre alle qualità, bisogna metterci qualcosa a livello proprio nostro di furore e di determinazione. Gli avversari devono capire che questa è una squadra che vuole vincere prima ancora di giocare la partita, non a chiacchiere ma ai fatti. Dobbiamo lavorare, abbiamo margini di miglioramento e c’è spazio importante, per ritrovare tutti cattiveria e concentrazione. Siamo all’Inter, non in una squadretta».
I CAMBI – Conte parla delle sostituzioni: «Diciamo che, prima di tutto, puoi intervenire dalla panchina se hai la possibilità di intervenire. Nel senso: se non ci sono tanti positivi al virus o tanti infortunati. Tante volte è capitato che non si poteva intervenire, quindi abbiamo limitato. Oggi abbiamo cercato di essere in una situazione in cui, sotto di un gol, eravamo molto offensivi con Alexis Sanchez dietro le due punte, due centrocampisti come Nicolò Barella e Arturo Vidal e due esterni che erano due ali. Praticamente a trazione offensiva totale. Però, ripeto, al di là dell’aspetto tattico e degli interventi in corsa a questa squadra non deve mai mancare lo spirito e il furore. Abbinato alle qualità diventa importante: dobbiamo migliorare, ma ho ragazzi intelligenti che capiscono dove dobbiamo migliorare e dove abbiamo sbagliato. Lo dobbiamo fare».
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