Interviste

Castro: “Due recuperi per Shakhtar Donetsk-Inter. Mi interessa una cosa”

Castro ha parlato in conferenza stampa assieme a Dentinho, alla vigilia di Shakhtar Donetsk-Inter (vedi articolo). Ecco come il tecnico portoghese si è espresso a poco più di ventiquattro ore dal match della seconda giornata del Gruppo B di Champions League, con le dichiarazioni raccolte in diretta da Inter-News.it.

CONFERENZA CASTRO – Questa la conferenza stampa di Luis Castro alla vigilia di Shakhtar Donetsk-Inter.

Contro il Real Madrid lo Shakhtar Donetsk ha giocato in contropiede, col Vorskla in attacco. Come sarà domani? Come stanno Pyatov e Matviyenko?

Non si possono paragonare le partite con Real Madrid e Shakhtar Donetsk. Contro il Vorskla abbiamo fatto quattordici tiri a tre, col 70% di possesso palla: un dominio chiaro del gioco. Col Real Madrid, se non sbaglio, abbiamo avuto il 43% di possesso palla, ma abbiamo avuto più opportunità da gol rispetto al Real Madrid. Sono state due partite totalmente differenti. Abbiamo avuto degli spazi, più contro il Real Madrid che contro il Vorskla, ma le due gare non sono paragonabili. Siamo stati dentro la partita, abbiamo avuto diverse opportunità. Matviyenko e Pyatov sono convocati.

Quali sono le conclusioni che hanno tratto Castro e la squadra dalla partita contro l’Inter di agosto in Europa League?

Nel calcio le cose non sono definitive. Nella partita di agosto all’intervallo avevamo un solo gol di vantaggio, nella ripresa abbiamo avuto l’opportunità per pareggiare, non l’abbiamo sfruttata e poi quando hanno raddoppiato è andata male. Nel calcio le cose cambiano in forma molto rapida, ma quel giorno c’è stato un cammino chiaro. Volevamo arrivare in finale, purtroppo non ci siamo riusciti, ma abbiamo analizzato quella partita e dobbiamo continuare il nostro cammino. Ultimamente ho pensato molto a cosa abbiamo fatto e cosa ha fatto l’Inter. Adesso siamo qui a lottare ancora una volta per i nostri obiettivi, che sono quelli già definiti: vincere di nuovo in Ucraina, sia campionato sia coppa, e andare avanti in Champions League. Dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per raggiungere questi traguardi.

Lo Shakhtar Donetsk è una delle squadre più giovani che partecipano alla Champions League. Come si gestisce la concentrazione?

Sì, è vero. Abbiamo giocatori giovani: solo Khocholava, Marlos e Dentinho nell’ultima partita di Champions League avevano oltre ventidue-ventitré anni. Io non guardo l’età o il passaporto, ma la qualità dei giocatori e cosa fanno durante gli allenamenti. Domani giocheremo contro una squadra fortissima, l’Inter, che ci ha fatto vedere la sua forza nelle semifinali di Europa League e gioca per lo scudetto in Italia. I miei giocatori hanno esperienza, sono pronti per la partita. Voglio vedere l’anima della mia squadra: non è solo vincere, ma portare la sinergia e la disciplina dentro al campo. Domani dobbiamo mettere in campo tutta la nostra qualità, tutta la nostra disciplina e tutto il nostro rigore, per conquistare il risultato. Parlo di squadra: non è questione di giocatori giovani o meno giovani, ma è la squadra che interessa.

Come sta Junior Moraes? Lui non era presente ieri alla foto ufficiale di squadra.

Lui ha avuto il Coronavirus, per questo non era presente alla sessione della foto ufficiale: non ha avuto il permesso. Per noi resta sempre un giocatore importante, potrò utilizzarlo spesso.

Ci saranno cambiamenti in formazione per la partita di domani?

Domani vogliamo presentare una squadra competitiva. Abbiamo avuto tanti giocatori con il Coronavirus, e questo è molto difficile. È chiaro che chi ha dovuto giocare tutte le partite ora è affaticato, chi era contagiato è normale che non sia al 100% perché non si è potuto allenare. Questo è il grosso problema degli allenatori di oggi: devono vedere chi è stanco e chi è in ritardo di condizione perché non si è potuto allenare essendo positivo. La nostra squadra è formata da giocatori di qualità, forti. Non è importante se gioca uno o un altro, perché abbiamo sempre lo stesso stile di gioco e vogliamo conquistare la vittoria. Certo, quando siamo al completo siamo più forti, e ci sono alcuni giocatori che pesano più degli altri. Ma la cosa che mi interessa, ripeto, è il gruppo.

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