In Verona-Inter Juric ha giocato la carta doppio esterno a sinistra
L’Inter col Verona ha palesato grosse difficoltà in copertura soprattutto sulla fascia sinistra. Da dove è arrivato il gol subito, a freddissimo. Juric ha fatto una mossa tattica fondamentale.
CAMBIO TATTICO – Juric è un tecnico che conosce molto bene le risorse del suo Verona, e sposta spesso le pedine in modo da avere un vantaggio sull’avversario. Contro l’Inter in particolare ha scelto di spostare Lazovic dal suo ufficio sulla fascia sinistra, collocando il serbo nei tre giocatori offensivi. Sostanzialmente nel ruolo ricoperto da Borini nelle ultime gare. Affidando invece la fascia sinistra a Dimarco, tra l’altro in prestito secco dall’Inter. Un cambio fondamentale per le dinamiche del primo tempo.
DOPPIO ESTERNO – Se andate a vedere le posizioni medie del Verona a pagina 8 del report della Lega Serie A si nota come la squadra abbia giocato con due uomini sulla fascia sinistra, praticamente uno dietro l’altro. Tipica coppia terzino-ala da 4-4-2. Sono appunto Dimarco, più basso, e Lazovic, più alto. Questo ha mandato totalmente in tilt i meccanismi difensivi dell’Inter. Invece di un uno contro uno sulla sinistra tra un esterno e Candreva il numero 87 si è trovato in mezzo tra i due veronesi. Dimarco lo aspettava più basso, togliendogli spazio e campo, e per ripartire aveva una verticale comoda su Lazovic, sempre pronto ad allargarsi. Il numero 88 aveva così metri di campo davanti e il solo Skriniar, costretto ad allargarsi in fascia senza più copertura, ad affrontarlo.
SOFFERENZA A SINISTRA – Questa mossa ha pagato subito i suoi frutti. Il gol al minuto 2 è figlio di questa dinamica. Ma in generale tutta la sofferenza nerazzurra del primo tempo nasce dall’incapacità di coprire adeguatamente la fascia sinistra. Il Verona già di suo sfrutta molto le fasce e ha in Lazovic e Faraoni elementi chiave del suo gioco. Questa impostazione ha acuito ancora di più la tendenza a giocare a sinistra e l’Inter non è riuscita a trovare risposte. A coprire Candreva si allargava spesso un mediano. Il che però portava fisiologicamente ad avere spazi in mezzo, che il Verona sfruttava per cucire il gioco. E tornare ancora da Lazovic, solo in modo meno diretto.