Darmian cambia le gerarchie di Conte sulle fasce: l’Inter ha un nuovo equilibrio
Darmian sta dimostrando di valere più di quanto la critica potesse pensare. Il nuovo jolly nerazzurro ha (ri)conquistato Conte, che adesso potrebbe lanciarlo nella formazione titolare dell’Inter senza la “scusa” delle rotazioni. La duttilità è a suo vantaggio
INNESTO POSITIVO – L’arrivo last minute e low cost di Matteo Darmian ad Appiano Gentile è stato sottovalutato da tutti. Forse anche dallo stesso Antonio Conte, che lo ha voluto per completare il pacchetto difensivo alla voce esterni. Finora il numero 36 nerazzurro non ha mai deluso. Anzi, non è falso dire che per il momento è (stato) il miglior “nuovo acquisto” della stagione. Un titolo che non significa nulla, soprattutto se giochi poco. Adesso, però, la situazione potrebbe evolversi. Dopo l’ottima prova di Reggio Emilia, Conte sta valutando di affidarsi a Darmian anche in Champions League. Salgono le sue quotazioni per Borussia Monchengladbach-Inter di domani sera. Sempre a destra? Vista la sua duttilità, le opzioni a disposizione sono molteplici.
GERARCHIE STRAVOLTE – Le deludenti prestazioni di Achraf Hakimi a destra fanno riflettere Conte. Non una bocciatura, sia chiaro. Ma neanche la titolarità garantita. Da qui l’opzione Darmian titolare. A ciò si aggiungono le prove altalenanti di Ashley Young a sinistra, dove il classe ’89 scuola Milan può agire. Garantisce più copertura di Ivan Perisic, che comunque non sta demeritando. Anzi. Finora a sinistra non ha praticamente mai potuto giocare Aleksandar Kolarov, che sarebbe un’opzione interessante per Conte. Più di Danilo D’Ambrosio, scalato nelle gerarchie anche da terzo di difesa, ruolo in cui lo stesso Darmian sembra poter fare meglio. In una partita da dentro-fuori come quella in terra tedesca, Conte sa di non poter fallire. Né fare esperimenti. L’Inter con Darmian ha trovato un nuovo equilibrio vincente, giusto tenerlo in considerazione per una maglia da titolare. D’ora in poi dovranno essere gli altri a far cambiare idea a Conte.