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Conte: «Sarei contento di restare all’Inter, capiremo cosa fare»

Antonio Conte ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” dopo Inter-Verona 1-0, partita di oggi della trentatreesima giornata che avvicina ulteriormente i nerazzurri allo scudetto.

LA PRESSIONE – Conte parla della pressione sui giocatori mano a mano che si avvicina lo scudetto: :«Non dimentichiamoci che era la terza in sette giorni e ho deciso di affrontarla con gli stessi calciatori. Venivamo da due partite dove meritavamo di più ed erano arrivati due pareggi che avevano un po’ bloccato la nostra corsa. Per me abbiamo fatto oggi una buona partita di intensità, il Verona non permette di essere affrontato in maniera superficiale. Siamo stati bravi nell’approccio e fare la partita. E’ inevitabile che i calciatori è da un po’ che la pressione di vincere qualcosa di importante, è da tantissimo tempo che un club come l’Inter non vince qualcosa di bello. Essere noi protagonisti porta responsabilità e pressione. Ci sono cose difficili da spiegare come Romelu a tu per tu o Lautaro oggi. Quando il pallone è leggero e la mente è sgombra sono situazioni in cui magari fai gol».

DARMIAN FONDAMENTALE – Conte tesse le lodi di Darmian, decisivo anche oggi:«Io penso che Darmian si sia conquistato un posto importante nell’Inter. E’ arrivato in sordina dopo aver giocato nel Parma e con delle stagioni nello United. E’ un ragazzo eccezionale, ci puoi contare sempre e sta dimostrando grandi qualità. Ci darei uno sguardo in nazionale. Ha duttilità e sta facendo qualcosa di eccezionale, è veramente un ottimo ragazzo».

LE PAROLE DI IERI – Conte torna sulle parole di ieri in conferenza stampa: «Io ieri sono stato molto chiaro perché ho detto che dobbiamo essere concentrati sullo scudetto. Dopo mi dovete chiedere cosa ne penso sull’anno prossimo, basta. Tutto è nato a la Spezia dopo che mi ero espresso sulla Superlega dicendo cose importanti che non sono state importanti per nessuno. Mi è stato chiesto che visto che ho un anno alla scadenza di contratto ritengo se posso fare un ciclo. Io ho risposto che guardo al presente perché è più importante, dopo sicuramente ci vorrà un po’ di chiarezza, punto. Se fai la stessa domanda ai dirigenti danno la stessa risposta. Tante volte far passare Conte per un guerrafondaio a volte fa comodo. Io ieri non ho detto niente e oggi su tutte le prime pagine si parla della mia conferenza di ieri che è stata da 0-0. Mai come quest’anno sto stato zitto e sto lavorando e sto continuando a stare zitto a lavorare».

LA CRESCITA DI HAKIMI – Conte parla della crescita di Hakimi: «L’importante è che non tiri i rigori. Su punizione abbiamo visto capacità balistiche importanti, ma in allenamento lo vedo tirare i rigori e se in una partita di Champions la finiamo ai rigori devono morire tutti prima di farli tirare a lui, è veramente una pippa, peggio di me (ride ndr). Ha tanti margini di crescita, è migliorato. Noi tante volte abbiamo bisogno veda prima la giocata, sta migliorando sotto tutti i punti di vista e sono contento».

VORREI RESTARE – Conte ammette di voler restare all’Inter, ma lascia intendere di volere una squadra competitiva per la Champions: «Partire sempre da zero e fare un lavoro per due o tre anni e dover di nuovo ricominciare è stancante e faticoso per me. Io sul lavoro sul campo, sul lavoro quotidiano, su tutto, quando inizi tu speri in tutti i modi che questo lavoro possa continuare per tanto tempo. I ragazzi sanno cosa vuoi, non ricomincio ogni volta da zero. Sarei contento di poter continuare il lavoro che sto facendo. Detto questo c’è bisogno, a bocce ferme, tutti quanti abbiamo bisogno di capire che cosa si può fare. In maniera molto serena. Se no poi diventa difficile perché poi la comunicazione coi media è in una maniera e noi sappiamo che è completamente diversa e tutto cade sull’allenatore. Io so benissimo che il mio è un cognome pesante e porta responsabilità a prescindere che devi combattere per vincere. Tante volte, negli anni, io mi sono ritrovato a combattere con squadre non attrezzate, soprattutto in Champions League».

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