Borghi: “Juventus-Inter, Skriniar delude. Eriksen ancora corpo estraneo”
Juventus-Inter non ha visto una prestazione brillante dei nerazzurri, sebbene neanche disastrosa. A cambiare il match la rete di Ramsey, decisa anche da un errore di Skriniar. Ne parla Stefano Borghi attraverso il suo canale YouTube, commentando anche la prova di Eriksen.
DISTANZA DA COLMARE – Juventus-Inter, conclusasi 2-0 per i bianconeri, ha palesato le differenze ancora presenti tra gli uomini di Sarri e quelli di Antonio Conte. Questa l’opinione di Stefano Borghi: «La Juve ha fatto vedere che fra lei e l’Inter c’è ancora un gap da colmare. È stata una partita inevitabilmente segnata dal contesto, però vedendola si ha avuto comunque l’impressione della partita importante. Il campo è riuscito a sovrastare il silenzio degli spalti».
UNICA NOTA POSITIVA – Dovendo trovare un protagonista in positivo nell’Inter, Borghi sceglie Lautaro Martinez, autore di una prova generosa. Queste le sue parole: «L’Inter è cresciuta dal 20′ del primo tempo, trascinando questa buona presenza anche nei primi dieci minuti del secondo, Candreva è riuscito a trovare il modo di farsi sentire sul settore destro. Però io ho visto questa crescita legata soprattutto alla voglia di protagonismo, di vitalità, di essere un protagonista della partita di Lautaro Martinez. Quando l’Inter è stata protagonista nella partita, è perché Lautaro Martinez è arrivato indietro, a prendersi dei palloni, a recuperarli, a cercare inventiva, imprevedibilità tra le linee».
MALE SKRINIAR – A cambiare inevitabilmente l’inerzia di Juventus-Inter è stato l’1-0 siglato da Ramsey. Un gol su cui pesa l’errore in lettura di Milan Skriniar. Una prova grigia per lo slovacco, che lo inserisce tra i flop della gara. L’analisi di Borghi: «Il problema gigante dell’Inter è che non saputo reagire all’episodio più importante della partita, ovvero il vantaggio della Juventus. Arrivato su un inserimento forte di Matuidi, che è stato un po’ perso da Vecino ma, soprattutto, non è stato considerato da Skriniar. Skriniar è alle prese con una stagione difficile, una stagione negativa sul piano del rendimento globale».
IN RITARDO – Prova grigia anche per Christian Eriksen. Il danese è entrato solo a metà secondo tempo, senza incidere sulla gara. L’opinione di Borghi: «Christian Eriksen, dopo quasi due mesi ormai, è ancora un corpo estraneo. Ci sono un po’ di ragioni. Innanzitutto Eriksen è entrato nel momento più difficile della partita dell’Inter, perché dopo il primo gol la squadra di Conte non si è più rialzata. Eriksen non ha dato una sferzata, non è stato un giocatore che entrando ha rianimato la squadra, e questo sarebbe da richiedere a un giocatore del suo status. Io continuo a pensare che Eriksen sia un grande giocatore, che sia anche da svegliare dal punto di vista caratteriale. Le sorti dell’Inter si basano molto sul punto d’incontro tra le caratteristiche di Eriksen e il suo adattamento ai dettami della squadra, e la capacità dell’Inter di adattarsi al gioco di Eriksen».