Shakhtar Donetsk-Inter: Conte replica l’Europa League ma senza affondare
CONSIDERAZIONI POST-PARTITA
PROTAGONISTA – La prestazione c’è ma non la vittoria, quindi la partita è stata preparata bene ma non benissimo dal tecnico: Conte. Le scelte vanno nella direzione di quanto già visto in semifinale di Europa League. Quel 5-0, però, non c’entra nulla né con la squadra messa in campo né con quella affrontata. Si tratta di un altro Shakhtar per individualità e soprattutto stato di forma. All’Inter è mancato il guizzo in campo, mentre in panchina è mancata l’idea di poter approcciare diversamente. Magari con un costruttore in più e un incontrista in meno, avendo anche optato per l’equilibrio di Young a sinistra (ottimo fino al calo finale). Dov’è finita la fame di vittoria? Quella collettiva, soprattutto. Appagato.
COMMENTO – Il bicchiere è mezzo pieno. L’Inter dopo due giornate è imbattuta in Europa. Il bicchiere è mezzo vuoto. L’Inter dopo due giornate non ha ancora vinto una partita internazionale. Diciamocela tutta, il bicchiere è vuotissimo. I due punti su sei alla vigilia della doppia sfida contro il Real Madrid sono un pessimo biglietto da visita per chi punta (almeno) agli ottavi di finale. Anzi, sembra quasi un biglietto per un’altra seconda parte in Europa League (nella migliore delle ipotesi). Per quanto riguarda la prestazione, dominare senza concretizzare non basta più. E ciò che non sembra funzionare, più che la formazione iniziale, è l’incapacità di cambiare la partita grazie alla panchina. Certo, la rosa è ancora ridotta per motivi noti, però ci si aspetta che chi entra nella ripresa venga messo nelle migliori condizioni per cambiare inerzia alla partita. Non succede questo con nessuno. Perisic, Darmian, Eriksen e Pinamonti nel finale non aggiungono nulla nell’Inter che prova a replicare la semifinale di Europa League senza fortune. C’è poco da aggiungere, si tratta di due punti persi. E dell’ennesimo stravolgimento tattico. Dopo gli esperimenti con il finto trequartista, si torna al passato con la doppia mezzala. Brozovic funziona meglio in questo sistema di gioco, ma non si sposa benissimo con Barella e Vidal ai lati. Soprattutto se le richieste di Conte impongono al cileno di restare basso e all’italiano di accentrarsi alle spalle delle due punte. Prima o poi arriverà la quadratura del cerchio in mezzo al campo, almeno questa è la speranza in casa nerazzurra. Intanto bisogna far notare il passaggio a vuoto dell’Inter in questa prima due giorni di Champions League: la qualificazione non è compromessa ma fortemente a rischio se contro il Real Madrid non arriva una reazione concreta.