Sassuolo-Inter: 4 cambi in 1 ribaltano squadra e risultato! Rimandato il test
L’Inter torna a vincere e lo fa in rimonta. Non in bello stile, perché l’1-2 di Reggio Emilia è soffertissimo. Inzaghi cambia tutto nella ripresa, quando inserisce Dzeko, che è decisivo per il pareggio e per il rigore poi realizzato da Lautaro Martinez. Si vedono due Inter diverse ed è la seconda a portare a casa i tre punti, dopo la brutta prova dei primi 57′. Di seguito l’analisi tattica di Sassuolo-Inter
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Sassuolo in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro Martinez, J. Correa.
MODULO – L’Inter conferma il suo 3-5-2, ma per la prima volta Dumfries e Perisic trovano contemporaneamente spazio dal 1′. E in attacco c’è Correa con Lautaro Martinez. Teoricamente, è la formazione-tipo dopo il mercato estivo…
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 22′ Berardi su rigore (causato per fallo di Skriniar su Boga) supera Handanovic, che intuisce ma non riesce a intercettare il pallone (1-0). Nella ripresa, al 58′ il neo entrato Dzeko tocca il suo primo pallone e lo mette in rete di testa su splendido traversone di Perisic da sinistra (1-1). Poi al 78′ Lautaro Martinez spiazza Consigli su rigore, guadagnato da Dzeko, atterrato proprio dal portiere neroverde (1-2). Infine, all’82′ giusto annullare il gol di Dzeko in fuorigioco su assist di Barella da sinistra.
MODIFICHE – Al 57′ quadruplo cambio per Inzaghi: fuori Bastoni, Dumfries, Calhanoglu e Correa, dentro Dimarco, Darmian, Vidal e Dzeko. Doppia staffetta nel ruolo di terzo sinistro e quinto destro, mentre Vidal agisce da mezzala destra con Barella che si sposta sul centro-sinistra e lo stesso succede in attacco, dove Dzeko si posiziona alla destra di Lautaro Martinez. All’89′ quinto e ultimo cambio: fuori Lautaro Martinez, dentro D’Ambrosio. L’italiano termina da terzo sinistro con Dimarco che si alza a centrocampo da quinto e Perisic in attacco (come da immagine sotto allegata, ndr).
Player Analysis: il singolo decisivo in Sassuolo-Inter visto ai raggi X
PROTAGONISTA – Vince la partita da solo, come ampiamente spiegato dal meritato voto (vedi pagelle), impossibile non ribadire la sua decisività: Dzeko. Stanco, è stanco. Fondamentale, è fondamentale. Dalla panchina entra e cambia la partita e pure i compagni, che iniziano a giocare a calcio. In una squadra in cui a volte i leader designati se la fanno sotto o semplicemente si nascondono, Dzeko è la certezza. Fargli fare straordinari ne condiziona la lucidità sotto porta, come visto a Kiev. Ma segnare al primo pallone toccato, dopo aver “riposato” per quattro gironi, ribadisce di che livello (altissimo!) di calciatore stiamo parlando. Esagerato.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Sassuolo-Inter
COMMENTO – L’Inter nel primo tempo fatica a costruire da dietro, preferendo verticalizzazioni per by-passare il centrocampo. Peccato che la difesa faccia acqua da tutte le parti. Mai vista così in difficoltà negli ultimi anni. L’errore che si può attribuire a Inzaghi è azzardare Correa titolare sebbene non sia nelle condizioni per rendersi utile. Per quasi un’ora l’Inter gioca con un 3-5-1 in cui Dumfries è croce e delizia. L’unico a rendersi pericoloso ma disordinatamente. E qui entra in gioco l’altro tema: gli esterni. Perisic si esalta solo dopo l’ingresso di Darmian (Dzeko, Vidal e Dimarco), forse gli equilibri finora sono stati retti proprio in virtù del gioco delle coppie fatto da Inzaghi. Chiedere a Dumfries di raddoppiare su Boga, viste le difficoltà di Skriniar, è un test che va male. Il test da rimandare al post-sosta e forse anche più in là è quello della formazione-tipo. Se prima non viene registrata la difesa e con essa il centrocampo, l’attacco argentino non può essere (ri)proposto. Dzeko titolare o dalla panchina è una carta vincente quando sta bene, ma adesso è il caso di ragionare sul centrocampo (più folto?) per ripristinare i compiti della doppia mezzala. Il 3-5-2 può avere altre evoluzioni.
OSSERVAZIONE – L’Inter ha due marce. E chi entra dalla panchina deve sempre essere in grado di cambiarla, mettendo quella giusta per recuperare le partite. Sarebbe bello poter dire il contrario, ovvero Inzaghi che fa i cambi dopo meno di un’ora per difendere un tranquillo vantaggio attraverso il possesso palla… E invece no. L’Inter non ha quel tipo di qualità extra in rosa per fare ragionamenti simili. La quantità, invece, abbonda quando serve una reazione. L’1-2 di Sassuolo-Inter rimarca le lacune nella rosa nerazzurra, ma anche le alternative a disposizione per stravolgere tutto con una mossa. Una mossa da quattro cambi. Inzaghi in un attimo cambia quattro giocatori inserendone altri quattro con caratteristiche completamente diverse. E infatti in campo va un’altra Inter. Episodi a parte, perdere la prima mini-partita 1-0 e poi vincere la seconda 0-2 non è mai casuale. Sapersi adattare al contesto è il segreto del successo. Bravo, Inzaghi.