Parma-Inter: Lautaro con un solo movimento colma tutti gli errori di Icardi
La trasferta di Parma sorride all’Inter, che nel finale riesce a strappare i tre punti grazie all’ingresso di Lautaro Martinez: l’argentino entra e segna lo 0-1 che permette a Spalletti di respirare, soprattutto considerando le tempistiche che hanno cambiato inerzia al risultato
FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare il Parma: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Joao Mario, Nainggolan, Perisic; Icardi.
MODULO – Come previsto, Spalletti si affida totalmente a Nainggolan trequartista in quello che è un 4-2-3-1 in cui Joao Mario agisce da ala destra, di fatto l’impostazione dell’Inter è prevalentemente difensiva sulle corsie laterali per cercare di limitare le scorribande di Gervinho.
PRIMO TEMPO – Possesso palla inutile fin dai primi minuti per l’Inter, a cui la qualità manca in ogni giocata. Nonostante il tentativo di Spalletti di chiudersi sulla destra, Gervinho agisce praticamente su D’Ambrosio, perennemente in difficoltà. E infatti al 21′ la traversa di Gervinho salva Handanovic. L’Inter non riesce a ripartire e a trovare la porta nelle pochissime occasioni in cui supera la linea mediana del Parma, anche a causa della mancanza di cattiveria dei suoi tiratori (clamoroso il liscio di Joao Mario). Pessimo l’apporto di tutto il centrocampo, perfino Brozovic è poco lucido nelle giocate dovendo correre a vuoto per Vecino e Nainggolan. Il primo tempo termina 0-0: poco spettacolo, comunque meglio il Parma che l’Inter.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche di formazione, ma cambia l’atteggiamento dell’Inter, subito più aggressivo. Al 54′ viene annullato un gol a D’Ambrosio dal VAR per un tocco di mano. L’Inter costruisce più azioni, soprattutto mettendo palloni in area, dove il grande assente è Icardi, sempre alle spalle dei difensori del Parma. Al 77′ primo cambio per l’Inter: fuori Joao Mario, dentro Lautaro Martinez. L’argentino si posiziona alla destra di Icardi in un 4-4-2 con Vecino e Perisic larghi a centrocampo. E la modifica funziona subito: al 79′ l’Inter va in vantaggio con il gol di Lautaro Martinez, che riceve il filtrante di Nainggolan e buca Sepe con un destro fulmineo, ma è fondamentale il recupero palla di Perisic a centrocampo. Al 85′ il palo di Brozovic non premia l’assedio dell’Inter. Al 88′ secondo cambio per Spalletti: fuori Nainggolan, dentro Gagliardini. L’italiano si mette in mezzo al campo per aiutare Brozovic in fase difensiva. Al 93′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Icardi, dentro Cedric Soares. Il portoghese agisce a tutta fascia sulla destra in un 3-5-2 finale schiacciatissimo, dove perfino Perisic raddoppia la posizione di Asamoah per coprire meglio. Il secondo tempo termina 0-1: decisivo l’ingresso di Lautaro Martinez, che tocca la prima palla mettendola in rete.
PROTAGONISTA – Spalletti ha giustamente lodato Perisic per la prestazione fatta, ma sul tabellino finisce un altro nome: Lautaro Martinez. Il classe ’97 argentino ha il merito di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto quando la coppia Nainggolan-Perisic si illumina per la prima volta in stagione, andando a sopperire agli errori fatti da Icardi fino al suo ingresso (e anche dopo): riceve palla e la scaraventa alle spalle di Sepe. Cosa chiedere di più a un attaccante? Percentuale realizzativa pari al 100%, un tiro e un gol alla prima occasione. Letale.
COMMENTO – Senza il gol di Lautaro Martinez la partita sarebbe finita 0-0. Senza il gol di Lautaro Martinez l’Inter non avrebbe vinto. E probabilmente avrebbe terminato la partita con Ranocchia centravanti. E chissà dove sarebbe Spalletti ora. Soprattutto con che spirito. Di fatto l’ingresso di Lautaro Martinez salva una situazione poco piacevole: l’Inter cresce nella ripresa senza il classe ’97 argentino, ma non riesce a concretizzare nessuna occasione. Ed è qui il problema del momento: l’Inter arriva con fatica in area, preferendo i cross – spesso di dubbia fattura -, ma quando lo fa non ha nessuno capace di trasformare le occasioni in rete. Ed ecco spiegato il “problema Icardi”: il capitano dell’Inter sbaglia tutto quello che può sbagliare, sia nei movimenti offensivi sia nelle giocate elementari (passaggi e sponde). Poi entra Lautaro Martinez, che – invece – va subito al sodo e Icardi gli fa da partner: tandem da rivedere in altre occasioni, ma sicuramente dovrebbe funzionare al contrario, con il numero 10 a fare da supporto al numero 9. Da sottolineare, infine, l’ottima prestazione di Perisic, il miglior esterno in campo sia in fase difensiva (eccellente) sia offensiva (meno, molto meno): l’Inter di Spalletti deve ripartire dal numero 44 croato e da Nainggolan, che azzecca l’unica grande giocata della serata con l’assist per lo 0-1. Troppo poco, ma la speranza (che non dev’essere un’illusione) è che possa crescere di settimana in settimana. Adesso testa all’Europa League, perché contro il Rapid Vienna va prenotato il passaggio del turno, poi si possono risolvere tutti gli altri problemi in campo e fuori, come richiesto da Spalletti. Spalletti che oggi deve dire grazie soprattutto a Lautaro Martinez, ma sa che non può andare sempre così (bene o male, dipende dai punti di vista). Dopo l’ultimo mese horror, però, contavano solo i tre punti, non come ottenerli: bene così, ora basta passi falsi.