Analisi tattica

Napoli-Inter: centrocampo “annoiato” by-passato dall’asse de Vrij-Lukaku

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L’Inter inizia l’anno esattamente come lo aveva terminato, anzi fa meglio. La vittoria in trasferta su un campo come quello di Napoli ha un valore quasi storico. Sul tabellino finiscono due volte Lukaku e una volta Lautaro Martinez per l’1-3 finale. Prestazione a due velocità per la squadra di Conte, che inizia alla grande e poi si appiattisce. Specie a centrocampo, che funziona a tratti. Eccelle de Vrij. Ecco l’analisi tattica di Napoli-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Napoli: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Candreva, Vecino, Brozovic, Gagliardini, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Napoli-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – La prima Inter dell’anno recupera due pedine fondamentali, Brozovic in cabina di regia e Lautaro Martinez in attacco. Solito 3-5-2 senza novità di nessun tipo, quindi più quantità che qualità in mezzo al campo e sulle fasce. Non c’è Sensi nel motore. Né Borja Valero. E questo fa capire molto sulla preparazione della partita con terzi, quinti e mezzali di grande fisicità.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter fa la partita all’attacco ma paga le imbucate verticali del Napoli, troppo libero da metà campo in su. Ottimo come al solito il lavoro della coppia offensiva, che battaglia fisicamente con tutta la linea a quattro azzurra. Al 14′ Lukaku parte da centrocampo in contropiede a campo aperto e arriva in area, segnando grazie a un mancino potente e preciso che sbatte sul palo e va in rete. Solo Inter in campo. Ritmo alto, tanta corsa, cambi di gioco, palle alte e inserimenti aerei. Qualità non eccelsa, ma monologo interessante. Al 33′ Lukaku raddoppia piegando le mani a Meret, che ci mette del suo sul potentissimo tiro centrale del belga. La posizione di Insigne, che da sinistra taglia verso il centro, inizia a creare qualche problema tra le linee. Al 39′ Milik accorcia a porta vuota sfruttando al meglio l’assist di Callejon da destra, difesa dell’Inter presa in controtempo dal taglio del Napoli. La squadra di Conte nel finale si disunisce, palesando il problema intravisto da inizio gara: il centrocampo lascia troppi spazi in cui far inserire i giocatori del Napoli. Il primo tempo termina 1-2: solo Inter per oltre mezz’ora, ma cinque minuti fatali di appannamento.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche per l’Inter. Si riparte dal giro palla, ma i ritmi sono subito molto più bassi e favoriscono la reazione del Napoli. Al 56′ primo cambio per l’Inter: fuori Gagliardini, dentro Barella. Il numero 23 italiano si posiziona proprio nel ruolo di mezzala sinistra, adattandosi per necessità. Barella ci mette subito troppa foga: ammonizione pesante da diffidato. Al 62′ Lautaro Martinez si fionda su una palla vagante su cross di Vecino dalla destra e brucia Meret. Il tris nerazzurro è pesantissimo. Al 73′ secondo cambio per Conte: fuori Vecino, dentro Sensi. L’italiano agisce da mezzala mancina permettendo a Barella di spostarsi sul centro-destra. Il Napoli chiude all’attacco senza nessun equilibrio tattico e ciò fa sprecare energie preziose all’Inter in ripiegamento difensivo. Proprio per questo, altro giallo pesante per fallo tattico in ripartenza, stavolta Skriniar. All’89’ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lukaku, dentro Borja Valero. Lo spagnolo gioca alto a supporto di Lautaro Martinez nel 3-5-1-1 finale (come da immagine sotto allegata, ndr). Nel recupero c’è tempo anche per chiedere un rigore su numero 10 argentino, ma il VAR decide di non intervenire. Il secondo tempo termina 1-3: vittoria netta e meritata, sofferenza minima.

Napoli-Inter Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Solita storia, facilissimo evidenziare la prova ottima di chi è andato a rete, soprattutto da quando c’è Conte, ma bisogna guardare oltre: de Vrij. Il centrale olandese non segna ma soprattutto non fa segnare. Nell’unico gol subito c’è la firma di tutto il pacchetto difensivo dell’Inter (centrocampo compreso…), ma la tirata d’orecchie Conte la farà principalmente agli altri, terzi di difesa e quinti di centrocampo. Perché de Vrij per 95′ chiude tutto quello che c’è da chiudere, spesso in inferiorità numerica, due contro tre, quattro o cinque. Capita di vederlo rincorrere gli avversari una sola volta dopo una sortita offensiva. In una partita in cui il centrocampo fatica a carburare, de Vrij taglia e cuce magistralmente. Sartoriale.

COMMENTO – Partita difficilissima per tantissimi motivi. La prima dopo la sosta natalizia. In uno stadio dove l’ultima vittoria risale ai tempi di Ronaldo (quello originale…) con la firma di Galante. E dopo la roboante vittoria della Juventus, da raggiungere in vetta. La squadra di Conte ignora tutte le difficoltà della serata e chiude la pratica Napoli in poco più di mezz’ora. Solo una dormita collettiva permette ai padroni di casa di tornare in partita, ma senza mai creare grossi pensieri. Dal punto di vista tattico, Conte dà la solita lezione agli addetti ai lavori, specie se detrattori. Non c’è Sensi dal 1′ perché la partita viene preparata con alcune convinzioni. Per fronteggiare il centrocampo del Napoli servono fisicità e grinta. L’accoppiata Vecino-Gagliardini non manca di impegno, ma la giocata giusta viene azzeccata con una cadenza di una ogni venti minuti. Alternativamente. Facile notare il calo di Brozovic, che parte da mattatore assoluto del centrocampo e finisce quasi per essere sostituito da Conte per disperazione. Disperazione dettata da giocate superficiali causate da stanchezza condivisibile. L’Inter non soffre mai, ma le occasioni regalate al Napoli per arrivare in porta sono troppe: il centrocampo non fa filtro. Più che inconcludente, appare davvero “annoiato” dalla doppia fase, meglio by-passarlo. Un po’ troppe sbavature da Brozovic e compagni.

Di conseguenza, la difesa guidata da de Vrij rimedia agli errori del quintetto davanti a sé. E l’attacco accentrato su Lukaku fa il resto, accorciando la squadra e segnando per ben tre volte. Riassumendo: l’asse de Vrij-Lukaku in verticale funziona più di tutto il 3-5-2 di Conte. I margini di miglioramento sono tanti, soprattutto dopo il ritorno dei lungodegenti. Ma in questa fase, in attesa di novità dal mercato, è la testa a dover fare la differenza. L’assenza per squalifica di Skriniar e Barella contro l’Atalanta non è una buona notizia per Conte, ma può diventarla per l’intera rosa: chi scenderà in campo al loro posto (Godin e Sensi?) deve dimostrare di essere all’altezza della situazione. Intanto l’Inter resta in vetta senza preoccuparsi troppo dei problemi “competitivi” che si fa la Juventus. Il 2020 è iniziato bene.

Pubblicato da
Andrea Turano

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