Napoli-Inter: cambi tardivi per non cambiare inerzia, pareggio cercato e trovato
Napoli-Inter inizia 0-0 e finisce 1-1 facendo tutti contenti, a quanto pare. Soprattutto il Milan. Il gol di Dzeko corregge il regalo iniziale di de Vrij ma poi, con un tempo a disposizione, l’Inter non fa nulla per completare la rimonta. Il punto è considerato bicchiere mezzo pieno. La panchina a disposizione di Farris, già priva dello squalificato Inzaghi, non stimola i cambi, che comunque arrivano troppo tardi. Di seguito l’analisi tattica di Napoli-Inter
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Napoli in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, F. Dimarco; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGTHS – Nel primo tempo, al 6′ il pestone di de Vrij su Osimhen viene punito dal VAR con il rigore, che al 7′ Insigne segna calciando con potenza, rendendo così inutile l’intuizione del lato da parte di Handanovic (1-0). Poi, al 12′ va segnalato il palo di Zielinski, che da fuori area si dimostra sempre pericoloso. Nel secondo tempo, al 47′ Dzeko sfrutta lo sfortunato rimpallo su Di Lorenzo e con l’aiuto della traversa riesce a superare Ospina trovando il pareggio che diventerà definitivo (1-1).
MODIFICHE – All’84′, sull’1-1, arriva il primo doppio cambio dell’Inter: fuori Calhanoglu e Lautaro Martinez, dentro Vidal e Sanchez. La staffetta ruolo per ruolo con la coppia cilena non altera la struttura tattica. Infine, al 91′ terzo e ultimo cambio nerazzurro: fuori Dimarco, dentro D’Ambrosio. La modifica che prevede il passaggio di Skriniar sul centro-sinistra non è altro che una soluzione estrema per conferire più pericolosità in attacco, con il numero 33 che si posiziona terzo destro ma proiettato in area avversaria (come da immagine sotto allegata, ndr).
Player Analysis: il singolo decisivo in Napoli-Inter visto ai raggi X
PROTAGONISTA – Non è il migliore in campo (vedi pagelle di Napoli-Inter) ma è senza dubbio quello che gioca meglio rispetto alle previsioni della vigilia: Dimarco. In difesa non sono suoi né gli errori (de Vrij) né le sbavature (Skriniar). E in attacco è un elemento aggiunto molto prezioso. Doveva solo sostituire Bastoni, invece è costretto pure a sopperire alla pessima prestazione di Calhanoglu e a quella sacrificata di Perisic. Il centro-sinistra è suo. Sorprendente.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Napoli-Inter
COMMENTO – L’Inter prova a fare la sua partita ma subisce le ripartenze del Napoli. Il mix di stanchezza e tensione non aiutano né nell’approccio alla partita né nella reazione. Inzaghi sceglie la formazione più scontata ma nella sua scontatezza indovina la mossa Dimarco. Di certo non indovina i cambi, né nelle scelte né soprattutto nei tempi. Sanchez relegato a riserva è una scelta “pesante” già in partenza, farlo alzare dalla panchina dopo un’ora e un quarto è oltre il tardivo. Se poi entra addirittura a 6′ dal recupero, di cosa stiamo parlando? Il numero 7 cileno è l’unico calciatore nella rosa di Inzaghi in grado di cambiare inerzia a una partita piatta in cui si può segnare solo attraverso errori difensivi. E con Calhanoglu e Lautaro Martinez non pervenuti fin da subito, rinunciare – a lungo – anche a Sanchez diventa un autogol. Inzaghi (via Farris) ancora una volta opta per cambi conservativi anziché tali da modificare il copione della partita. Anche quando Spalletti mette un difensore in più a difesa del pareggio, Inzaghi non improvvisa nulla per cercare il gol-vittoria. Inizia con il 3-5-2 e finisce con il 3-5-2, perché alla fine anche all’Inter va più che bene il pareggio. E una volta (ri)trovato, va difeso fino al 95′.
OSSERVAZIONE – L’Inter si ritrova sotto – meritatamente – per un regalo difensivo che si estende a tutto il tempo. La squadra di Inzaghi si disunisce dopo l’erroraccio di de Vrij e non concretizza più nemmeno le giocate “a memoria”. I tre centrocampisti girano a vuoto, gli esterni si propongono a intermittenza ma non vengono visti e gli attaccanti si confondono con i difensori del Napoli. Sembra tutto apparecchiato per l’1-0 senza possibilità di reazione. Per fortuna la ripresa si apre con il gol-lampo. Ma è davvero l’unico lampo di una partita giocate senza grosse pretese. L’Inter non vuole trovare le forze per ribaltare la partita nonostante il Napoli abbia deciso di accontentarsi del pari. Un pari che, probabilmente, va bene anche all’Inter. Anzi, sembra proprio così. Cercare l’1-2 episodico anziché aggredire gli avversari nell’ultimo quarto di gara è la strategia più sicura per ridurre i rischi senza azzardare troppo. Si tratta di un pareggio prezioso? Oggi sì, assolutamente. A fine maggio chissà, probabile. Dopo la sconfitta nel Derby di Milano, l’Inter a Napoli poteva fare tutto fuorché perdere. Quindi va bene (anche) così.