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Liverpool-Inter: Inzaghi difende lo 0-1 anziché cercare l’impresa in 10 contro 11

Liverpool-Inter è l’ennesima partita a due volti di una stagione in cui le complicazioni non sono certo poche. Il vantaggio firmato Lautaro Martinez viene annullato immediatamente dall’espulsione di Sanchez, che convince Inzaghi a congelare lo 0-1 a mezz’ora dalla fine. Gli ultimi quattro cambi, effettuati solo per arrivare al triplice fischio finale senza rischi, riassumono l’avventura nerazzurra in Europa. Bella e forte sì ma non ambiziosa né matura abbastanza per completare l’impresa sportiva. Di seguito l’analisi tattica di Liverpool-Inter

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Liverpool in Champions League: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Vidal, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; A. Sanchez, Lautaro Martinez.

Liverpool-Inter formazione
Liverpool-Inter formazione

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGTHS – Nel primo tempo, al 31′ Matip di testa colpisce la traversa su cross di Alexander-Arnold, Handanovic ringrazia senza intervenire. Nella ripresa, al 52′ la scena si ripete con Salah che colpisce il palo a porta praticamente sguarnita dopo l’uscita sbagliata di Handanovic. Poi, al 61′ Lautaro Martinez riceve palla da Sanchez e dalla distanza segna un gol clamoroso, piazzando la palla nei pressi del sette, che nemmeno un fuoriclasse come Alisson può evitare (0-1). Subito dopo, al 63′ Sanchez lascia l’Inter in dieci per il secondo giallo che gli costa l’espulsione, così l’Inter si risistema tatticamente con il 3-5-1. Infine, al 76′ arriva il secondo palo colpito da Salah e Handanovic ringrazia ancora, riuscendo così a mantenere la porta inviolata in modo insperato.

MODIFICHE – Nell’intervallo, quindi già al 46′ sullo 0-0, arriva il primo cambio obbligato di Inzaghi: fuori de Vrij, dentro D’Ambrosio. L’italiano si posiziona nel ruolo di terzo destro con Skriniar che scala in mezzo. Al 76′ triplo cambio nerazzurro: fuori Dumfries, Brozovic (infortunato) e Lautaro Martinez, dentro Darmian, Gagliardini e Correa. Staffetta a destra con il numero 36 che agisce da quinto nel 3-5-1, in cui il numero 5 gioca da mezzala destra con Vidal che funge da perno di centrocampo, mentre l’argentino rimpiazza l’unico terminale offensivo in campo. All’83′ quinto e ultimo cambio dell’Inter: fuori Calhanoglu, dentro Vecino. L’uruguayano chiude da mezzala destra con Gagliardini che si sposta sul centro-sinistra.

Player Analysis: il singolo decisivo in Liverpool-Inter visto ai raggi X

PROTAGONISTA – Un’altra prestazione da top player nello stadio in cui probabilmente il migliore nel suo ruolo gioca con la fascia di capitano: Skriniar. Il difensore slovacco non porta al braccio sinistro lo stesso pezzo di stoffa del collega olandese van Dijk, ma se la partita può finire 0-1 anziché iniziare da 1-0 il merito è tutto del numero 37 nerazzurro. Il migliore in campo in assoluto. Per tutti. Dentro e fuori dal campo. Il valore di mercato di Skriniar è in continua evoluzione. Dopo l’8 pieno di Anfield (vedi pagelle di Liverpool-Inter) l’unico pensiero in casa nerazzurra è blindare il suo vero leader presente e futuro. Impressionante.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Liverpool-Inter

COMMENTO – L’Inter fa la partita nel primo quarto d’ora senza essere produttiva negli ultimi metri. Poi il Liverpool capisce cosa fare per limitare la squadra di Inzaghi e la partita nella prima frazione finisce anzitempo. Pallino del gioco al Liverpool, che in ogni caso riesce sempre a far andare in fuorigioco i calciatori offensivi dell’Inter. Partita bloccata. L’approccio propositivo nerazzurro si ripete nella ripresa, sempre nel primo quarto d’ora. E infatti così arriva il vantaggio, subito rovinato dall’inferiorità numerica. Il gol di Lautaro Martinez, seguito dall’espulsione di Sanchez nel giro di due minuti, fa iniziare un’altra partita. Una partita che Inzaghi decide di non giocare, pensando già alla trasferta di Torino. In dieci contro undici, a circa mezz’ora dalla fine e con il rischio supplementari (in caso di 0-2, ndr), l’Inter alza bandiera bianca e va in ritirata. Meglio evitare il rischio imbarcata, difendendo il vantaggio minimo per poi cercare senza convinzione il gol in confusione. Strategia che – ovviamente – non può portare a nulla, se non al quasi 1-1 salvato da Vidal in pieno recupero dopo il terzo legno colpito dal Liverpool.

OSSERVAZIONE – Inzaghi replica quanto fatto all’andata, completando l’opera con gli stessi pregi e gli stessi difetti. Preparare bene la partita e leggerla male. Stavolta l’obiettivo viene centrato… ma è l’obiettivo sbagliato. L’Inter arriva a Liverpool con una certezza: vincere di misura non basta, servono almeno due gol di scarto per tentare l’impresa tra supplementari e rigori. Per passare il turno serve una prestazione ambiziosa e matura, non bella e (solo) vincente. Il rosso a Sanchez spiazza tutti, a partire da Inzaghi. In dieci il 3-5-2 diventa 3-5-1 e non 3-4-2. Basti pensare che il tecnico nerazzurra non rinuncia solo a Gosens (già pronto a entrare) ma addirittura a Dzeko (Caicedo vale la pena nominarlo?). Come si può fare a meno del proprio centravanti se l’unica cosa che può servire a quel punto della partita è un gol? La paura di allungare l’agonia nell’extra time blocca Inzaghi più che l’Inter. In campo vanno D’Ambrosio, Gagliardini, Darmian e Vecino, mica Dimarco, Gosens, Dzeko e Caicedo. Certo, si può discutere su tutto. Tenendo in considerazione anche le complicazioni a partita in corso (non solo Sanchez espulso ma anche de Vrij e Brozovic infortunati, ndr). Però, ciò significa non voler vedere il problema dalla sua unica prospettiva. All’Inter e Inzaghi va bene tornare a casa con una prestazione (con)vincente senza badare troppo all’impresa del passaggio del turno in condizioni impossibili: lo 0-1 di Liverpool-Inter serve solo per gli almanacchi, ora bisogna iniziare a fare sul serio in Italia. In Serie A e in Coppa Italia, due competizioni in cui non sarà ammesso festeggiare la bella uscita di scena.

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