Analisi tattica

Juventus-Inter: Conte schiera i migliori, manca solo il pasillo al 94′ (al VAR)

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L’Inter scudettata riesce nell’impresa di perdere in inferiorità numerica contro la Juventus che ha già mandato in vacanza Cristiano Ronaldo. Il 3-2 finale porta le firme del VAR, più che altro. Tre rigori, due espulsi e un epilogo che di sportivo non ha nulla. Altro che pasillo pre-partita, semmai sarebbe servito quello post-farsa. Ecco l’analisi tattica di Juventus-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare la Juventus in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Darmian; Lukaku, Lautaro Martinez.

Juventus-Inter la formazione iniziale

MODULO – Conte schiera l’Inter campione d’Italia con il suo 3-5-2 stagionale ricco di qualità. L’unica modifica rispetto alla formazione-tipo è Darmian quinto di sinistra al posto di Perisic.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter prova a giocare come sa, aspettando gli avversari e ripartendo in velocità sulla destra. La Juventus sbaglia tantissimo nei fraseggi, pur risultando più pericolosa e presente nei pressi della trequarti avversaria. Al 24′ Cristiano Ronaldo ribadisce in rete il rigore respintogli da Handanovic, assegnato dal VAR per trattenuta di Darmian su Chiellini. Partita più tattica che tecnica, a tratti cattiva. Al 35′ Lukaku spiazza Szczesny su rigore, segnalato dal VAR per un pestone di de Ligt su Lautaro Martinez. Così come contro la Roma, sembra un allenamento, ma stavolta gli avversari sono più motivati perché hanno un solo risultato a disposizione. Inter meglio sulla destra anche se Hakimi e Barella non sempre si trovano, mentre a sinistra la coppia Darmian-Eriksen è da censura. Al 48′, prima del fischio, Cuadrado segna da fuori area, complice anche una deviazione di Eriksen e i riflessi di Handanovic, che non intercetta la palla sulla sua traiettoria. Il primo tempo termina 2-1: Inter fin troppo superficiale contro una Juventus che ci prova a essere pericolosa ma senza strafare.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con il primo cambio di Conte: fuori Darmian, dentro Perisic. Staffetta sulla sinistra. Il canovaccio della partita cambia al 55′, quando l’Inter rimane in superiorità numerica per espulsione di Bentancur (doppio giallo). Baricentro molto più alto per la squadra di Conte, che smette di subire il gioco avversario e inizia a gestire la palla nella metà campo bianconera. Si gioca soprattutto a sinistra, sul nuovo asse Eriksen-Perisic. E il gol segnato in rovesciata da Lautaro Martinez a gioco fermo avrebbe meritato maggiore fortuna. Al 73′ secondo cambio per l’Inter: fuori Eriksen, dentro Sensi. Cambia la mezzala mancina di Conte. Migliora la manovra nerazzurra. All’80’ terzo cambio per Conte: fuori Bastoni, dentro Vecino. L’uruguayano agisce da mezzala destra nel 4-3-1-2, in cui Sensi opera a raccordo delle punte. All’83’ autogol di Chiellini, convalidato dal VAR dopo aver appurato che il fallo su Lukaku è del difensore bianconero. Ma all’88’ Cuadrado raddoppia su rigore (inesistente), battendo Handanovic che rimane fermo. Al 92′ espulso Brozovic, che lascia anche l’Inter in dieci nel 4-3-2 finale (come da immagine sotto allegata, ndr) con pochi secondi da giocare (il recupero reale invece?). Il secondo tempo termina 3-2: c’è poco da commentare, episodi a parte.

Juventus-Inter la formazione finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – In una sconfitta, seppur inutile, è difficile citare un giocatore sia in negativo sia soprattutto in positivo, pertanto soffermiamoci sul personaggio che torna a casa consapevole della beffa subita: Conte. L’allenatore dell’Inter campione d’Italia schiera la formazione migliore, soprattutto dopo il correttivo dell’intervallo (Perisic per Darmian), ma non basta. Non perché contro ci sia una Juventus imbattibile, tutt’altro. Semplicemente perché non ha il pieno controllo su partita e risultato. Gli episodi (dubbi) caratterizzano la prestazione globale. Conte non può fare nulla, se non ridere nervosamente dopo l’assegnazione del secondo rigore che regala i tre punti alla Juventus. Fino al fischio d’inizio si chiedeva se i bianconeri avrebbero fatto il pasillo agli interisti, ma forse sarebbe stato più coerente farlo al triplice fischio finale di Calvarese a tutto il pacchetto arbitrale per lo spettacolo offerto, ovviamente con l’OK (a comando) del VAR. Martire.

COMMENTO – Non è mai stata una partita di calcio, inutile provare ad analizzare qualcosa.

Pubblicato da
Andrea Turano

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