Inter-Spezia: Inzaghi cambia tutto il lato destro e imposta la spinta da sinistra
Inter-Spezia permette a Inzaghi di continuare la sua serie positiva. Le firme di Gagliardini e Lautaro Martinez (si rigore) fissano il risultato sul 2-0. Un ottimo risultato sia per la prestazione offerta sia per la situazione complicata in infermeria. Inzaghi deve reinventarsi la difesa a tre e il lato destro del suo undici titolare. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Spezia
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare lo Spezia in Serie A: Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, F. Dimarco; Dumfries, Gagliardini, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro Martinez, J. Correa.
MODULO – Il 3-5-2 dell’Inter cambia negli interpreti ma non nell’approccio. Al centro della difesa c’è obbligatoriamente Skriniar dopo i forfait in serie di de Vrij, Ranocchia e Bastoni.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 36′ Gagliardini si inserisce puntualmente e di destro batte a rete su assist di tacco di Lautaro Martinez (1-0). Nel secondo tempo, al 52′ il potente destro di Correa si schianta sulla traversa. Infine, al 58′ Lautaro Martinez spiazza Zoet dal dischetto dopo essersi guadagnato il rigore grazie a una conclusione “parata” dal debuttante Kiwior (2-0).
MODIFICHE – Al 69′ primo cambio per Inzaghi: fuori Calhanoglu, dentro Sensi. Staffetta nel ruolo di mezzala sinistra. Al 74′ primo doppio cambio per l’Inter: fuori Correa e Lautaro Martinez, dentro Sanchez e Dzeko. Cambia la coppia d’attacco. All’88′ secondo e ultimo doppio cambio nerazzurro: fuori Gagliardini e Brozovic, dentro Vecino e Vidal. L’uruguayano agisce da mezzala destra e il cileno da mezzala sinistra, a chiudere da regista è Sensi (come da immagine sotto allegata, ndr).
Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Spezia visto ai raggi X
PROTAGONISTA – Non è più una novità ma è giusto continuare a evidenziare il valore aggiunto della nuova Inter: Calhanoglu. Stavolta gli manca solo il gol, andandoci vicino dalla distanza ed “evitando” di calciare il rigore. Dai suoi piedi e dai suoi sprint partono tutte le azioni più pericolose. Abbina qualità a quantità, esattamente ciò che serve per imporsi da mezzala a certi livelli. Gli è sempre mancata continuità, la speranza – ora – è che possa durare. Totale.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Spezia
COMMENTO – Premesso che non delude nessuno e quindi tutti i singoli offrono una prestazione sufficiente (vedi pagelle di Inter-Spezia), una riflessione sul gioco dell’Inter di Inzaghi si può fare. Trovatosi senza Skriniar e Darmian a destra, l’Inter non può che spingere esclusivamente da sinistra con la coppia Dimarco-Perisic. Sbilanciamento netto e non è nemmeno colpa dei terzini D’Ambrosio e Dumfries, reiventati terzo e quinto a destra. La manovra è ottimizzata da Calhanoglu, che gioca da mezzala sinistra ma in realtà è il vero regista della squadra. Il gol dell’1-0 arriva da un’azione che si sviluppa a destra e viene conclusa da quella che in teoria è la mezzala destra di Inzaghi, a dimostrazione che non ci sono ruoli “fissi”. Si muovono e ruotano tutti, giocando con una libertà fuori dai rigidi schemi. Questa è la rivoluzione inzaghiana.
OSSERVAZIONE – Preparare una partita ogni tre giorni senza de Vrij, Kolarov, Ranocchia e Darmian è complicata. Giocarla senza nemmeno Bastoni è difficile. Rinunciare perfino a Barella (per tutta la durata della partita) e Dzeko è quasi impossibile, ma Inzaghi lo fa. E ha nuovamente ragione. Il tecnico nerazzurro sceglie la serata ideale per far tirare il fiato al centrocampista italiano, a dir poco irriconoscibile causa stanchezza nelle ultime uscite. Intelligente la gestione degli attaccanti attraverso la staffetta totale dopo il doppio vantaggio. Chi ne paga le conseguenze è Perisic, che non può fermarsi essendo l’unico a disposizione in grado di giocare da quinto sinistro, avendo obbligatoriamente D’Ambrosio e Dimarco in difesa. I tre punti guadagnati in Inter-Spezia non vanno sottovalutati. La squadra di Thiago Motta non è una corazzata, ma l’Inter arriva alla partita in emergenza. E il 2-0 è netto, senza inutili rischi.