Analisi tattica

Inter-Sampdoria: costruzione resa nulla, serve arrivare in porta (con Nainggolan)

Altra vittoria di misura per l’Inter, che vince e convince nonostante delle critiche ingiustificate: il 2-1 firmato da D’Ambrosio e Nainggolan contro la Sampdoria è un bel biglietto da visita dopo una settimana di polemiche extra-campo. Ottima in particolare la prestazione del belga, che concretizza ciò che i compagni non riescono a fare

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare la Sampdoria: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Dalbert; Gagliardini, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez.

Inter-Sampdoria Formazione Ufficiale
Inter-Sampdoria Formazione Ufficiale

MODULO – Spalletti prende tutti in contropiede confermando il 4-2-3-1 con Nainggolan trequartista, niente turnover per il centrocampista belga, su cui l’Inter basa tutte le sue ambizioni di fare (il proprio) e distruggere gioco (altrui). A rifiatare sono altri (su tutti Vecino per Gagliardini), rispetto alle ultime uscite cambiano le coppie sulle corsie laterali.

PRIMO TEMPO – L’inizio è subito proposito per l’Inter, che fa gioco sulla fascia destra con Politano, che decide costantemente di accentrarsi senza andare sul fondo (dove D’Ambrosio, se ci arriva, fa danni). E infatti sulla destra l’Inter sbaglia tutto. A sinistra, invece, l’asse Dalbert-Perisic funziona a corrente alternata, più che altro non si può negare l’impegno, sebbene manchi sempre l’ultima giocata. Bene Gagliardini davanti alla difesa a scudo di Brozovic, ma soprattutto Nainggolan nella doppia fase di gioco: pressa la difesa della Sampdoria, invitando Lautaro Martinez a fare lo stesso, e recupera dietro. L’inizio sprint viene pagato a metà tempo, quando viene fuori l’ottima Sampdoria di Giampaolo, che sfrutta le prime incertezze dell’Inter: la fase errabonda dura fin troppo, figlia soprattutto del calo in mezzo al campo (poco Brozovic, Gagliardini dispersivo nei movimenti), ma nel finale si ristabiliscono gli equilibri iniziali. Al 46′ lo splendido gol di Skriniar viene annullato per fuorigioco di D’Ambrosio. Il primo tempo termina 0-0: Inter bene per due terzi di tempo, ma troppo poco per meritare il vantaggio.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa l’Inter torna in campo senza modifiche, ma con l’idea di dominare la Sampdoria e sembra riuscirsi con gli stessi difetti del primo tempo: la coppia D’Ambrosio-Politano fa più danni della grandine sia in difesa sia in attacco, rendendo nulli i tentativi di fare gioco dalla destra verso il centro. Così come nel primo tempo, l’Inter è in grado di ribaltare subito l’azione con contropiedi repentini, ma il problema è sempre lo stesso: arrivati al cross o sulla trequarti per l’ultimo passaggio, la finalizzazione non esiste. E non c’entra nulla Lautaro Martinez, che si sbatte sia in area sia fuori per far salire la squadra, esaltandosi anche spalle alla porta. Al 59′ primo cambio per l’Inter: fuori Gagliardini, dentro Joao Mario. Il portoghese agisce da mezzala sinistra con Nainggolan che arretra sul centro-destra, l’Inter passa al 4-3-3. Più qualità in mezzo, ma anche più densità, peccato manchi ancora l’ultima giocata: Politano sbaglia tutto, Perisic si sbatte senza riuscire a risultare decisivo. Al 68′ secondo cambio per Spalletti: fuori Politano, dentro Candreva. Solita staffetta sulla fascia destra. Candreva non aggiunge qualità, ma corsa sì, necessaria per provare a spaccare la partita. Al 73′ l’Inter va in vantaggio con il gol di D’Ambrosio, che arriva nell’unico modo possibile: Perisic lo manda in porta con un cross da sinistra, impossibile sbagliare da due passi! La gioia del vantaggio dura poco perché al 75′ Gabbiadini pareggia sfruttando una dormita collettiva della difesa. Riparte l’assedio dell’Inter, che al 79′ trova il gol di Nainggolan da fuori area sugli sviluppi di un corner. Al 89′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Nainggolan, dentro Vecino. Il centrocampista uruguayano permette la standing ovation al compagno di reparto belga così da aiutare l’Inter a blindare il risultato. Il secondo tempo termina 2-1: vittoria meritata e tre punti casalinghi, finalmente!

Inter-Sampdoria Formazione Finale
Inter-Sampdoria Formazione Finale

PROTAGONISTA – Spalletti l’ha voluto fortemente in estate esattamente per vedergli fare quanto fatto contro la Sampdoria: Nainggolan. Il centrocampista belga è il primo a portare pressing, gioca alto sulla trequarti riuscendo a triangolare con tutti i compagni e arretra sulla linea mediana quando c’è da fare legna, soprattutto quando l’Inter cambia modulo nella ripresa (dal 4-2-3-1 al 4-3-3). Prestazione di sacrificio fatta di quantità e qualità. Ed è così che trova il gol-vittoria con una conclusione delle suoi. Standing ovation meritatissima. Rinato?

COMMENTO – La prestazione dell’Inter è un saliscendi che non rappresenta certo una novità nella stagione nerazzurra, ma è senza dubbio un aspetto positivo rispetto all’ultimo periodo, in cui si ricorda solo un tempo (vedi Parma) o addirittura solo una fase di gioco accettabile all’interno di un’unica frazione. Contro la Sampdoria l’Inter inizia bene, fin troppo, rallenta dopo aver portato un pressing esasperato, si ritrova successivamente e sfrutta la carica a inizio ripresa, poi insiste sul pressing sfiancante che fa perdere lucidità nelle giocate, cambia modulo, due giocatori, segna, subisce e si riporta subito in vantaggio, infine gestisce il risultato e porta a casa tre punti preziosi. Riassunto convincente? Inter-Sampdoria è andata esattamente così. L’Inter prova a fare la partita, cioè prova a costruire gioco nella maniera più facile possibile – pochi passaggi per arrivare sulla trequarti blucerchiata -, ma non concretizza nulla perché si perde nell’ultimo passaggio. L’unico modo possibile per trovare la via del gol è entrare dentro la porta di Audero, come Perisic permette di fare a D’Ambrosio. Cambia l’inerzia della partita, non il canovaccio, infatti il raddoppio arriva con un jolly di Nainggolan dalla distanza. Ed è proprio questa la mancanza dell’Inter: se non si riesce a entrare in porta, è opportuno cercare il tiro dalla distanza, una rarità di questi tempi. L’Inter senza Icardi fa bene perché Lautaro Martinez da prima punta è convincente nei movimenti, sebbene non sia ancora un cecchino davanti alla porta, per questo il reintegro dell’ex capitano potrebbe essere un importantissimo upgrade a questo punto della stagione (idem il ritorno di Keita). Sembra assurdo e forse ridicolo dirlo, ma dopo Nainggolan e Perisic, la coppia Keita-Icardi potrebbe essere il miglior “acquisto di gennaio” dell’Inter, che finora in stagione non ha mai avuto tutti i suoi top player contemporaneamente al top della forma atletica e mentale. La vittoria contro la Sampdoria è importantissima per il terzo posto, ora c’è da bissarla nelle prossime uscite, a partire da giovedì in casa contro il Rapid Vienna: l’Europa League resta l’obiettivo primario finché si è in corsa, guai a fare passi falsi.

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