Inter-Roma: Inzaghi dà un’altra lezione a Mourinho, che gli ricorda l’importanza dei cambi
Inter-Roma regala solo emozioni in questa stagione. E gol. Stavolta anche subìto, nel finale. Il 3-1 nerazzurro porta le firme di Dumfries, Brozovic e Lautaro Martinez, tra i più brillanti in campo insieme all’ottimo Calhanoglu. Inzaghi prepara alla perfezione la partita e fa l’unico errore di considerarla chiusa prima dei cambi di Mourinho, che riducono il gap ma non lo dimezzano. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Roma in Serie A
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Inzaghi per affrontare la Roma in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, F. Dimarco; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 30′ la splendida verticalizzazione di Calhanoglu lancia Dumfries, che evita il fuorigioco con un movimento da centravanti consumato e arriva a tu-per-tu con Rui Patricio, superato con una conclusione mancina (1-0). Poi, al 40′ è spettacolare l’azione di Brozovic, che fa tutto da solo accentrandosi da sinistra e batte nuovamente il portiere giallorosso con un destro a giro (2-0). Nel secondo tempo, al 52′ il colpo di testa di Lautaro Martinez sul calcio d’angolo battuto da Calhanoglu è semplicemente perfetto (3-0). Infine, all’85′ Mkhitaryan, completamente dimenticato per vie centrali dalla difesa ma soprattutto dalla mediana nerazzurra, accorcia con un bel destro su cui Handanovic può solo tuffarsi (3-1).
MODIFICHE – Nella ripresa, sul 3-0, al 64′ arriva il primo doppio cambio dell’Inter: fuori Dimarco e Dzeko, dentro Bastoni e Correa. Staffetta in difesa nel ruolo di terzo sinistro e in attacco, dove il numero 19 argentino parte da sinistra invertendosi con il connazionale Lautaro Martinez. Al 72′ ecco il secondo doppio cambio nerazzurro: fuori Brozovic e Perisic, dentro Gagliardini e Gosens. L’italiano si posiziona nel ruolo di mezzala sinistra con Calhanoglu che si accentra a mo’ di regista davanti alla difesa, mentre il tedesco agisce da esterno sinistro a tutta fascia. All’82′ quinto e ultimo cambio per Inzaghi: fuori Lautaro Martinez, dentro Sanchez. Il cileno, più che posizionarsi al fianco di Correa, agisce alle sue spalle nel disordinato 3-5-1-1 finale dell’Inter (come da immagine sotto allegata, ndr).
Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Roma visto ai raggi X
PROTAGONISTA – I nomi dei marcatori finiscono sul tabellino, quello di chi fa gli assist no ma è altrettanto importante: Calhanoglu. Tralasciando i palloni messi al 50% in porta nel primo tempo per Dumfries e nella ripresa per Lautaro Martinez, il centrocampista turco gioca una grande partita in mezzo al campo. Meglio da mezzala a tempo pieno che da regista parziale. Quando è lucido, fa la differenza. Gli ultimi 10′ meriterebbe di rifiatare ma non può. Assistente.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Roma
COMMENTO – L’avvio di gara va oltre la fase di studio: è la fase della paura. Lo 0-0 va bene a entrambe le squadre, che non vogliono né sbilanciarsi né scoprirsi tatticamente fin da subito al fine di non rischiare di compromettere il resto della partita. E il 3-5-2 specchiato serve a congelare la partita per un po’. Finché non viene sbloccata da una giocata individuale, firmata dal migliore in campo, il già citato Calhanoglu (vedi pagelle di Inter-Roma). Alla mezz’ora cambia la partita. O meglio, inizia la partita dell’Inter di Inzaghi. La squadra nerazzurra va subito alla ricerca del raddoppio, trovandolo con un’altra giocata individuale (quella di Brozovic). E dilaga a inizio ripresa, con il tris di Lautaro Martinez. Se Inzaghi non avesse pensato alla trasferta di Bologna optando per la girandola dei cambi, probabilmente l’Inter avrebbe chiuso la partita con un risultato quasi tennistico. E invece l’ultimo terzo – in particolare l’ultimo quarto – di gara serve solo ad arrivare al triplice fischio finale senza sprecare energie. Giusto così, se non fosse che i cambi di Mourinho vanno in direzione opposta e complicano i piani nerazzurri: la Roma inizia a giocare a calcio quando l’Inter di Inzaghi esce dal campo. E il finale è da incubo, perché il 3-1 a 10′ dalla fine poteva essere solo l’inizio di una clamorosa rimonta giallorossa a San Siro…
OSSERVAZIONE – Le riflessioni su Inter-Roma possono essere un paio. La prima: si trattava dell’unica partita nel calendario dell’Inter in cui poter accettare anche un eventuale pareggio. E invece arriva un’altra bella vittoria. Non è un modo per screditare i prossimi avversari nerazzurri in Serie A (Bologna, Udinese e Cagliari in trasferta, tra Empoli e Sampdoria in chiusura di stagione) ma solo per rispettare il valore della Roma di Mourinho. Il “Triplete” di Inzaghi contro Mourinho (0-3 a Roma, 2-0 a Milano in Coppa Italia e 3-1 in Serie A), per un complessivo 8-1 nerazzurro, non è da tutti. Una lezione vera e propria. Per questo la vittoria ha un peso specifico maggiore. La seconda: l’Inter torna momentaneamente in vetta, al di là del recupero di Bologna, mettendo ulteriore pressione al Milan prima della trasferta di Roma in casa della Lazio. Fino a Bologna-Inter non si può dire se lo Scudetto è di nuovo in pugno all’Inter o meno, ma questa serie positiva successiva alla vittoria di Torino in casa della Juventus è importante. Adesso tocca agli altri tornare a vincere, magari se prima finiscono di spiegare le recenti sconfitte: la rincorsa tricolore dell’Inter di Inzaghi è iniziata davvero ora. Con la festa non rovinata da Mourinho.