Analisi tattica

Inter-Roma: Conte deve imbrigliare Brozovic col 3-0-2 per limitare la Roma

Battuta d’arresto a San Siro, dove non si va oltre lo 0-0. La Roma strappa un punto all’Inter di Conte, che non fa grandi cose pur rinunciando al turnover pre-Barcellona. La prestazione è perlopiù difensiva con un Godin monumentale e gli errori sotto porta fanno il resto. Il centrocampo “guidato” da Brozovic si auto-annulla, ma la scelta è voluta. La vetta ora è a rischio, eppure bisogna guardare avanti. Ecco l’analisi tattica di Inter-Roma

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare la Roma: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva, Vecino, Brozovic, Borja Valero, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Inter-Roma Formazione Iniziale
Inter-Roma Formazione Iniziale

MODULO – Conte alla vigilia promette la miglior Inter possibile e infatti in campo si presenta con un 3-5-2 che non premia nessuna riserva. Godin dietro, la coppia Candreva-Biraghi sulle fasce e Brozovic in cabina di regia anziché Borja Valero. Questa la scelta più importante, attorno alla quale ruota tutto ciò che è stato preparato per affrontare questa Roma.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – Inter molto alta all’inizio, ma la sorpresa è che a portare il pressing è Borja Valero mezzala mancina che relega Brozovic nel suo ruolo di regista basso. La partita cambia volto immediatamente, appena la Roma prende le misure. Molto meglio i giallorossi nella prima frazione, frutto di un giro palla più convincente che schiaccia l’Inter, incapace di uscire palla al piede da dietro. Nerazzurri costretti a difendere a cinque (5-3-2), ma anche quando attacca le mezzali spesso devono allargarsi per trovare una zolla di campo non “presidiata” dai giallorossi. Si cerca come sempre il gioco in verticale, ma a fortune alterne. Inter perlopiù male in entrambe le fasi di gioco, anche perché Borja Valero da mezzala gira a vuoto e buca la marcatura sul proprio uomo. Le linee di passaggio sono tutte a favore della Roma, che manda l’Inter in porta solo con retropassaggi folli. Sono tre le occasioni sprecate sotto porta da Lukaku e compagni. Al 47′ primo cambio forzato per Conte: fuori Candreva (infortunato), dentro Lazaro. L’austriaco prende il suo posto largo a destra. Il primo tempo termina 0-0: meglio la Roma nel palleggio, ma pareggio coerente con lo “spettacolo” offerto.

SECONDO TEMPO – La seconda frazione si apre con l’undici che ha chiuso la prima. L’Inter appare subito più propositiva a inizio ripresa, merito anche dell’iniziativa di Lazaro sulla destra. A sinistra, invece, Biraghi non si “sblocca” e manca in fase di spinta. La Roma si spegne alla distanza, ma ciò non consente di prendere troppo campo anche per merito dei due mediani giallorossi in grande spolvero. Al 72′ secondo cambio per l’Inter: fuori Borja Valero, dentro Asamoah. Il ghanese rientra in campo e lo fa da mezzala, ruolo storico che non pratica con continuità dai tempi di Udine. L’approccio iniziale non è dei migliori, anzi, la Roma riesce a farsi vedere nuovamente sulla trequarti nerazzurra sfruttando i suoi errori di posizione. Handanovic continua a fare da spettatore, ma anche le punte nerazzurre. All’88’ terzo e ultimo cambio di Conte: fuori Biraghi, dentro D’Ambrosio. Il numero 33 si posiziona largo a destra, Lazaro viene dirottato a sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr). Gli ultimi palloni buttati nell’area giallorossa sono pericolosi, ma Mirante può uscire da San Siro con il premio di migliore in campo. Il secondo tempo termina 0-0: troppi errori e poca convinzione, un punto a testa che non sa di nulla.

Inter-Roma Formazione Finale
Inter-Roma Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Un pareggio casalingo contro la Roma non può essere analizzato come una sconfitta, opportuno evidenziare il più brillante in campo: Godin. Nella difesa a tre fa il bello e il cattivo tempo. Centrale, terzino, mediano e perfino mezzala per sopperire alle mancanze dei compagni di squadra. Nel primo tempo l’uruguayano è ovunque, Candreva e Vecino ringrazieranno. Nella ripresa si “limita” a difendere, Handanovic è sempre al sicuro con lui. Muraglia.

COMMENTO – Se doveva arrivare uno stop, è arrivato nella partita “giusta”. Forse sarebbe stato meglio non arrivasse, ma tant’è. Alla prestazione dell’Inter contro la Roma manca tutto. Il centrocampo. Gli esterni. Gli attaccanti. O meglio, manca la doppia fase di gioco. Filtro e costruzione. Spinta e cross. Movimenti senza palla e gol. Funziona tutto bene in difesa, dove anche de Vrij brilla e Skriniar sembra quello dei giorni migliori. Poi il buio. Però una motivazione c’è. La Roma schiera sei centrocampisti in un 4-2-3-1 con solo due difensori di ruolo (i centrali), l’Inter è costretta a rispondere con la metà degli uomini. Tre sono i centrocampisti di ruolo a disposizione di Conte, tre sono quelli che schiera dal 1′. La scelta è chiara: Brozovic resta basso per non lasciare Borja Valero in balia dell’ottimo Pellegrini in pressione sulla trequarti. Di conseguenza allo spagnolo è richiesta corsa a tutto campo, pressing e inserimenti negli ultimi venti metri. E il croato deve pensare più a distruggere ed eludere il pressing altrui che costruire dal basso.

Giro palla inesistente, il campo si accorcia con i lanci lunghi. Conte sceglie di non soffrire e la strategia è vincente. Parzialmente. L’Inter non soffre la Roma e non subisce gol, ma purtroppo non concretizza tutte le occasioni che riesce a creare (più che altro è la Roma che mette in porta i nerazzurri). Peccato. Ottima Roma, ma pur sempre due punti persi in casa. Due punti lasciati per strada, accettabile solo se si verificano due condizioni senza pensare ai risultati della Juventus: l’Inter evita l’Europa League (passaggio del turno attraverso la vittoria contro il Barcellona…) e fa altri sei punti in Serie A prima di Natale (trasferta in casa della Fiorentina e Genoa a Milano). Il “pericolo” del giovedì europeo fino a fine stagione e il giro di boa a inseguire gli altri dopo il +2 odierno (in attesa di Lazio-Juventus) terrà banco per il mercato di gennaio, sperando possa rinforzare una rosa ridotta all’osso. Che scende in campo senza centrocampo, volente o nolente. L’iperbolico 3-0-2 visto a San Siro in Inter-Roma è simbolico del problema in mezzo al campo. Conte lo sa e corre ai ripari con le proprie risorse. Il 21 dicembre scoppieranno tutti, ma solo dopo aver portato a casa i punti richiesti. C’è poco da analizzare, ora testa al Barcellona.

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