Inter-Real Madrid: approccio drammatico e cambi tragicomici. Umiliazione servita
CONSIDERAZIONI POST-PARTITA
PROTAGONISTA – L’uomo più atteso da chissà quanto tempo, arriva a settembre 2020 e ci si aspettano grandi cose, invece delude: Vidal. Non si fa nemmeno in tempo ad analizzare la sua partita dal punto di vista tattico (gioca centrale, oscillando da regista basso a regista alto senza farne una buona) che si fa espellere. Per un doppio giallo. Nello stesso episodio. Per proteste (magari anche legittime eh). Un uomo in meno per un’ora di gara e con un gol da recuperare. Forse un uomo in meno in un progetto tecnico farlocco. Dovrebbe essere multato pesantemente e magari messo fuori rosa per un po’. Indecente.
COMMENTO – Game over. Basta questo. Non solo per riassumere Inter-Real Madrid, ma tutta l’avventura nerazzurra nella Champions League 2020/21. L’approccio alla partita è fallimentare fin dalle prime battute. Proprio come il debutto stagionale in Europa. L’Inter non ha la mentalità né la qualità per competere a certi livelli. E non è un problema tecnico, parte tutto dalla testa. I cambi di Conte fanno il resto. Non si capisce perché prima esce Lautaro Martinez (sotto di un gol) e poi entra Sanchez (sotto di due gol). Se c’è da recuperare lo svantaggio, non si può fare a meno delle punte. Semmai c’è da sistemare qualcosa a centrocampo affinché qualche palla giocabile possa arrivare in area. Ma la perla è Eriksen al posto di Lukaku, a partita ormai finita. Umiliazione individuale e collettiva. Il gruppo non ne giova sicuramente. Non si capisce più dove finisce l’errore reale e inizia la finzione. Una presa in giro. Stendiamo un velo pietoso, però. La stagione in Champions League è compromessa, ma probabilmente – di questo passo – anche quella in Europa League. Poco importa se si decide di puntare forte sul campionato. Per vincere lo Scudetto, mica per godersi il percorso verso il quarto posto. Qualcosa deve cambiare. Qualcuno deve cambiare (essere cambiato?).