Analisi tatticaPrimo Piano

Inter-Napoli: Conte sistema tutto nel cooling break e la chiude sull’asse sx

Altra bella e importante vittoria per l’Inter, che consolida il secondo posto prima della partitissima di Bergamo. I gol di D’Ambrosio e Lautaro Martinez chiudono la pratica Napoli in una sfida mai dominata ma senza sofferenza, sebbene Handanovic faccia un paio di parate da video. Conte, sempre più attento all’utilizzo dei cinque cambi, dà una svolta nel secondo cooling break. Ecco l’analisi tattica di Inter-Napoli

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Napoli: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Bastoni; Candreva, Barella, Brozovic, Biraghi; Borja Valero; Lukaku, Sanchez.

Inter-Napoli Formazione ufficiale
Inter-Napoli Formazione ufficiale

MODULO – L’ultima partita casalinga dell’Inter nella stagione 2019/20 non può non essere impostata sul 3-4-1-2 post-lockdown. La convinzione di Conte su questo assetto è motivata dall’utilizzo del trequartista, sebbene stavolta non sia Eriksen. In difesa tornano i terzi di spinta (D’Ambrosio e Bastoni) al posto di quelli di contenimento (Skriniar e Godin).

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – La posizione di Borja Valero nei primi minuti è più defilata e si alterna con Brozovic in regia alta e bassa, Barella cura la fase di copertura. Più che trequartista sembrano i movimenti della doppia mezzala nel 3-5-2 di inizio stagione, senza dare riferimenti centralmente. All’11’ a sorpresa D’Ambrosio trova l’angolino su assist geniale di Biraghi, bravo da sinistra a metterla dietro centralmente per il mancino (sbilenco) del numero 33. Il vantaggio paradossalmente appiattisce la manovra dell’Inter, che deve affidarsi ai lampi di Sanchez per superare la marcatura del Napoli. Borja Valero accentra maggiormente la sua posizione restando perlopiù fuori dal gioco, ma il movimento è prezioso per liberare il cileno e Lukaku. Non a caso l’azione migliore della partita viene costruita sull’asse Bastoni-Sanchez-Bastoni, una triangolazione che avrebbe meritato il gol. Nel finale cresce il Napoli. Il primo tempo termina 1-0: il gol arriva alla prima occasione creata e non serve fare altro per chiudere meritatamente in vantaggio.

SECONDO TEMPO – Nessun cambio a inizio ripresa e nessuna modifica del canovaccio tattico. L’Inter cerca di tenere alta la difesa, con de Vrij che annulla Milik senza particolari difficoltà, per compattare tutti i reparti. Così come nel finale di primo tempo, l’Inter lascia fare la partita al Napoli. Al 60′ primo doppio cambio per l’Inter: fuori Candreva e Sanchez, dentro Godin e Lautaro Martinez. L’uruguayano si posiziona terzo di destra, D’Ambrosio si alza sulla linea dei centrocampisti, mentre l’argentino ruota intorno a Lukaku senza trovare subito gli spazi da attaccare. La stanchezza caratterizza le giocate nerazzurre, soprattutto i mediani sembrano non averne più. Durante il cooling break Conte dà nuove indicazioni alla squadra e inverte l’Inter: Barella si sposta sul centro-sinistra, Brozovic sul centro-destra. E al 74′ proprio dalla sinistra nasce l’azione personale di Lautaro Martinez, che su lancio di Barella scatta centralmente e supera Meret con un delizioso destro dalla distanza (oltre 30 metri). Al 79′ terzo cambio per Conte: fuori Biraghi, dentro Young. Staffetta sul lato sinistro. Il doppio vantaggio manda in tilt il Napoli, che cambia tutto a livello di uomini e schemi, senza mai incidere sotto porta. L’intelligenza di Borja Valero, che abbassa completamente il proprio raggio d’azione, dimostra in che modo la squadra di Conte vuole difendere e portare a casa il risultato. All’89’ ultimo doppio cambio per l’Inter: fuori Borja Valero e Lukaku, dentro Eriksen e Moses. I due nuovi innesti si piazzano alle spalle del centravanti in un improvvisato 3-4-2-1 finale (come da immagine sotto allegata, ndr). Succede ben poco anche con 6′ di recupero. Il secondo tempo termina 2-0: altri tre punti che fanno classifica da anti-Juventus, ora resta solo il difficilissimo scoglio finale in casa dell’Atalanta.

Inter-Napoli Formazione finale
Inter-Napoli Formazione finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Le critiche mossegli per tutta la stagione al primo mezzo passo falso non si possono ignorare, ma difficilmente si spendono parole positive quando è decisivo come stavolta: Conte. L’allenatore nerazzurro è il dodicesimo uomo in campo anche quando non si sente, perché prepara ogni partita in modo maniacale. Ogni tanto la lettura della gara non è stata all’altezza della preparazione, ma non in questo caso. Effettua i primi cambi allo scoccare dell’ora di gioco e sa modificare l’assetto della sua squadra (in difficoltà) senza modificare gli uomini. L’inversione dei mediani a supporto delle punte (by-passando il trequartista di raccordo) operata nella ripresa durante il cooling break porta immediatamente al gol sul nuovo asse sinistro formato da Barella e Lautaro Martinez. Solo un caso? Sarebbe ridicolo credere il contrario. Un capolavoro tattico che il Napoli di Gattuso non recepisce in tempo. Un’intuizione notevole. Geniale.

COMMENTO – Il 2-0 di Inter-Napoli è un risultato rotondo perché il Napoli non demerita. Anzi. Fa la partita per lunghi tratti di gara, ma le manca la cattiveria sotto porta. Sembra quasi l’Inter di Conte quando è in serata no. Un bene. La prestazione nerazzurra non è spettacolare e si intuisce già dai primi minuti di gioco, quando Borja Valero scompare preferendo il prezioso lavoro sporco a quello di fino. Un impegno che oggi Eriksen non garantisce e che forse è necessario per avere la meglio sull’ottimo Napoli di Gattuso. Lo spagnolo si muove tanto pur senza giocare tantissimi palloni. Conte non gli chiede di costruire il gioco, a quello ci pensa Sanchez. Perfino Brozovic (che continua a girare a vuoto rispetto a ciò che potrebbe fare) non lo fa. Anche per questo Barella è costretto a correre per tutti sulla linea mediana, perdendo lucidità. Lucidità che Barella ritrova nell’azione che chiude la partita: recupera palla e lancia immediatamente Lautaro Martinez, il resto è già descritto sopra. Le indicazioni di Conte al 70′ riguardano proprio Barella, pur essendo rivolte a Brozovic: li inverte dopo aver visto entrambi sofferenti nelle rispettive zolle di campo. E quando li inverte le cose non stanno andando bene, ma subito dopo è tutto sistemato. L’uno-due è letale. Si è parlato spesso in stagione dell’Inter “brutta ma concreta”. Beh, quella vista contro il Napoli è solo concreta e per essere tale non c’è bisogno di strafare. Qualche buona trama e un Lukaku devastante nell’uno contro uno con Koulibaly (e non solo). La filosofia di Conte, così, appare facilmente vincente. Il centravanti è una calamita di avversari e compagni, azioni e palloni. Il gioco dell’Inter passa più dal fisico di Lukaku che dai piedi di chi è deputato alla regia. Polmoni e testa fanno il resto. C’è ancora tanto da lavorare, ma quando si riesce a vincere sfruttando pienamente tutti i punti di forza c’è più gusto. Sicuramente contro l’Atalanta non sarà così: chissà che tipo di rotazioni verranno fatte, perché Conte a Bergamo deve davvero inventarsi qualcosa di clamoroso per superare Gasperini. Anzi, per evitare il contro-sorpasso al fotofinish.

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