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Inter-Napoli (1-0): Inzaghi prepara la partita perfetta con la rosa imperfetta

Inter-Napoli termina con l’unico risultato possibile per far iniziare al meglio l’anno. L’1-0 siglato da Dzeko è pesantissimo, perché ridà speranze tricolori a tutti. Inzaghi compreso. E la porta inviolata è un’altra bella notizia. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Napoli in Serie A

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Napoli capolista in Serie A: 24 Onana; 37 Skriniar ©, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 36 Darmian, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 90 Lukaku, 9 Dzeko.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Napoli

HIGHLIGHTS – Nel secondo tempo, al 57′ Dimarco pennella un cross perfetto dalla sinistra per la testa di Dzeko, che impatta il pallone alle perfezione portando l’Inter in vantaggio (1-0).

SOSTITUZIONI – Al 65′, sul risultato di 1-0, arriva il primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Dimarco e Lukaku, dentro Gosens e Lautaro Martinez. Nuovi interpreti sulla sinistra e in attacco ma senza stravolgere l’assetto tattico. Al 76′ altro doppio cambio per l’Inter: fuori Darmian e Dzeko, dentro Dumfries e Correa. Altra staffetta ma con la coppia complementare rispetto alla prima. Infine, all’83′, ecco il quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Mkhitaryan, dentro Gagliardini. Nel finale c’è spazio per una mezzala con caratteristiche più difensive e fisiche.

L’articolo continua sotto il video LIVE MATCH di Inter-Napoli con la Redazione di Inter-News.it

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Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – A volte bisogna dare i principali meriti a chi non scende in campo: Inzaghi (vedi pagelle di Inter-Napoli). Nessuno avrebbe puntato sulla sua Inter contro questo Napoli. La classifica era/è un buon motivo per crederlo. E invece l’1-0 di San Siro dà ragione solo al tecnico nerazzurro. Partita non perfetta ma quasi. Solo gli errori sotto porta la tengono viva. Il primo posto in classifica è ancora lontano ma finalmente uno scontro diretto si tinge di nerazzurro. Motivato.

Post-Game Analysis: considerazioni finali su Inter-Napoli

COMMENTO – L’Inter di Inzaghi ritrova nella verticalità il suo punto di forza. La presenza di Lukaku in attacco cambia radicalmente il modo di giocare della squadra. Le azioni più pericolose arrivano proprio attraverso i passaggi filtranti per l’attaccante belga che, per il resto, deve fare a sportellate per farsi valere tra le maglie del Napoli. La profondità premierebbe l’Inter se non mancasse la consueta lucidità sotto porta. Bene anche la manovra per vie laterali: le triangolazioni e le sovrapposizioni funzionano, gli inserimenti e i tagli anche, cross e tiri meno. Darmian-Dimarco e Lukaku nel primo tempo costringono l’Inter sullo 0-0. Bene la difesa, invece, attenta contro il tridente di Spalletti dall’inizio alla fine. E quando serve la firma sui tre punti, con la parata decisiva, la mette Onana. Se ci si aspettava una prestazione matura da parte della squadra di Inzaghi, è arrivata. Più concreta in difesa che in attacco ma comunque convincente.

OSSERVAZIONE – Iniziare una partita a -11 e finirla a -8, con il rischio di ritrovarsi a -14 con uno scontro diretto a sfavore, non è da tutti. L’Inter aveva tutto da perdere. Al Napoli poteva bastare un pareggio per festeggiare. Inzaghi, invece, rovina i piani a Spalletti. E lo fa senza poter puntare sulla formazione-tipo. Oltre all’infortunato Brozovic, restano fuori gli olandesi de Vrij e Dumfries, oltre al campione del mondo Lautaro Martinez. Quattro titolari. Cinque considerando anche Gosens, che se fosse al 100% sarebbe titolare sempre e non solo all’Inter. L’asse Onana-Acerbi-Calhanoglu-Dzeko risponde benissimo quando chiamato in causa. Ed è un buon segnale. Il fatto che il calciomercato di riparazione sia attualmente aperto dovrebbe far riflettere: questa rosa può essere migliorata? E come? La risposta è sì. La conferma è nei cambi. Limitati e spesso peggiorativi più che conservativi. Inzaghi fa bene a credere ancora nello Scudetto ma quest’anno non bisogna sbagliare: lottare su tutti i fronti si può. Se la rosa è al completo, però.

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