Inter-Milan: Conte vuole vincerla con le sue idee ma è un concorso di colpa
RESOCONTO PARTITA
PRIMO TEMPO – L’Inter parte subito forte sulla destra con Hakimi ma i compagni di squadra non vanno alla sua stessa velocità. E si nota. Spostando il gioco sulla sinistra, come “cercato” dal Milan, le scelte offensive di Perisic non favoriscono la creazione di azioni pericolose. E vengono pagate anche difensivamente. All’11’ Kolarov in area atterra Ibrahimovic, che al 13′ su rigore si fa ipnotizzare da Handanovic ma segna sulla ribattuta centrale del portiere sloveno. Il Milan gioca benissimo sfruttando lo svedese come boa, senza che nessun nerazzurro riesca ad anticiparne le mosse. Il lancio lungo è più efficace per gli ospiti che per i padroni di casa. Al 20′ Ibrahimovic fa doppietta a porta praticamente vuota su cross di Rafael Leao, che da sinistra ridicolizza D’Ambrosio. Rivedibile la copertura di Kolarov e il ripiegamento difensivo di Brozovic. La sofferenza ai lati della difesa, in particolare nell’uno contro uno tra D’Ambrosio e Rafael Leao, condiziona la manovra nerazzurra. Al 29′ Lukaku imita Ibrahimovic a botta sicura su assist di Perisic da sinistra, accorciando così le distanze. Barella da trequartista carbura tardi, ma il suo sacrificio è inutile non avendo copertura da Vidal e Brozovic. Quest’ultimo senza dubbio il peggiore in campo dal punto di vista tattico, viste le aspettative della vigilia. Il primo tempo termina 1-2: due gol regalati e rimonta strozzata, poca cosa.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio a inizio ripresa ma Inter subito votata all’attacco, soprattutto a destra con l’inarrestabile Hakimi. Il Milan sparisce pian piano dal campo, sia per stanchezza sia per la convinzione di poter difendere il vantaggio e chiuderla in contropiede. Alla squadra di Conte, nonostante la caparbietà nel costruire la manovra, manca concretezza negli ultimi venticinque metri. Al 67′ primo cambio per l’Inter: fuori Brozovic, dentro Eriksen. Il danese si posiziona sulla trequarti, Barella arretra in mediana. Questo assetto, superficialità dei singoli a parte, da subito sembra dare un’opzione in più con l’italiano a campo aperto e il danese tra le linee. Al 72′ Donnarumma atterra Lukaku, ma il VAR toglie il rigore inventando un fuorigioco ingiudicabile come tale. Nonostante i tentativi, l’Inter non riesce ad affondare come dovrebbe: manca sempre il tiro, più che l’ultimo passaggio. All’83’ secondo cambio per Conte: fuori Vidal, dentro Sanchez. Il cileno agisce da trequartista, Eriksen arretra in cabina di regia davanti alla difesa (come da immagine sotto allegata, ndr). Il finale è la sagra dell’errore, altro che ricerca ossessiva del pareggio. Stanchezza sì ma non solo questa, anzi. Il secondo tempo termina 1-2: sconfitta immeritata ma i primi colpevoli vestono nerazzurro.
Nella pagina successiva le considerazioni post-partita, con protagonista e commento.