Analisi tatticaPrimo Piano

Inter-Lugano: Hakimi gradita novità ma Conte lancia segnali inequivocabili

Inter-Lugano è la prima amichevole pre-campionato dell’Inter di Conte, che debutta con un netto 5-0. Subito in gol Dalbert, poi Lautaro Martinez (doppietta) fissa il poker nel primo tempo. La ripresa si apre e si chiude subito con il rigore di Lukaku. Debutta Hakimi, che provoca un’autorete. Bene anche l’altro debuttante, Kolarov. Ecco alcune considerazioni tecnico-tattiche dopo i primi 90′ stagionali di Inter-Lugano

MODULO – La prima Inter stagionale di Conte riparte dal 3-4-1-2, quindi riproponendo il sistema di gioco abbandonato nella fase finale dell’ultima stagione. Il trequartista non è altro che la mezzala di qualità che funge da collante tra i due reparti, ma ovviamente agendo in posizione centrale.

PRIMO TEMPO

FORMAZIONE – Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, Ranocchia, Bastoni; Hakimi, Barella, Gagliardini, Dalbert; Sensi; Sanchez, Lautaro Martinez.

HIGHLIGHTS – Al 4′ Dalbert sfrutta al meglio la respinta del portiere del Lugano sul tiro-cross di Hakimi (1-0). Al 15′ il palo salva Handanovic sul tiro di Bottani. Primo cambio obbligato per Conte al 20′: fuori Barella (infortunato) e dentro Agoumé, ma non cambia nulla a livello tattico. Al 35′ altro tiro-cross di Hakimi che si trasforma in autogol di Kecskes (2-0). E al 36′ Sanchez lancia subito in verticale Lautaro Martinez che di prima intenzione batte a rete (3-0). L’azione si ripete al 43′, quando Lautaro Martinez dribbla anche il portiere sull’assist di Sanchez (4-0).

CONSIDERAZIONI – A parte un paio di brividi, nessun particolare squillo in difesa. Il portiere Handanovic riprende con il compito che prevede l’impostazione della manovra dal basso. La linea a tre, nonostante la struttura fisica, non soffre granché. Skriniar cresce alla distanza facendosi notare in tackle a centrocampo, Ranocchia concentrato fin dalle prime battute, invece Bastoni spinge come richiestogli da Conte. Partita piuttosto cattiva a centrocampo, dove l’Inter paga di più la condizione precaria. Gagliardini imballatissimo non aiuta la staffetta obbligata Barella-Agoumé, meglio Sensi quando c’è da manovrare la palla senza pressing. Sulla fascia destra Hakimi inizia in maniera propositiva per poi arretrare in copertura, Dalbert a sinistra si fa notare in occasione del gol. In attacco Sanchez e Lautaro Martinez si scambiano le posizioni ma risultano piuttosto fuori condizione, soprattutto il cileno. L’argentino nella prima parte si presenta a dir poco in versione fumosa da amichevole estiva, poi riesce a sfruttare i due assist di Sanchez per firmare la doppietta.

SECONDO TEMPO

FORMAZIONE – Inter (3-4-1-2): Radu; D’Ambrosio, de Vrij, Kolarov; Young, Brozovic, Nainggolan, Perisic; Eriksen; Lukaku, Salcedo.

HIGHLIGHTS – Al 47′ Lukaku spiazza il portiere del Lugano su rigore guadagnato precedentemente proprio dal centravanti belga, atterrato dall’estremo difensore (5-0). Questa è l’ultima vera emozione di Inter-Lugano, che termina 5-0 senza altri squilli sotto porta.

CONSIDERAZIONI – La difesa con i due terzini è fin troppo timida in fase di spinta. Buon rientro in porta per Radu, attento in un paio di uscite alte. Al centro è de Vrij a impostare la manovra, ma D’Ambrosio sul centro-destra e Kolarov sul centro-sinistra non fanno mai mancare l’appoggio, soprattutto perché il primo alza il raggio d’azione e il secondo verticalizza restando bloccato in difesa. A centrocampo Brozovic cerca di giocare semplice e a volte con troppa superficialità, ma si muove più di Nainggolan che dura poco nonostante un paio di interventi puliti, invece Eriksen cerca di impostare senza accelerare la manovra e nel finale arretra sempre di più sul centro-sinistra per provare a essere nel vivo del gioco. Il giropalla che non affonda mai sulla trequarti, anzi torna in direzione difesa, alla lunga diventa un limite. Sulle fasce Young a destra e Perisic a sinistra non affondano con continuità ma si disimpegnano bene in ripiego. In attacco Lukaku si gestisce senza strafare dopo il gol-lampo, molto più appannato il giovane Salcedo a fargli da spalla. Un paio di occasioni sprecate per entrambi, di cui almeno una causa fuorigioco.

COMMENTO FINALE – “Hakimi non basta”. Questo è il pensiero con cui si può riassumere la prima uscita stagionale nerazzurra. Inter-Lugano dice che Conte ha scelto di seguire una filosofia di gioco in cui il prossimo innesto (Vidal) si troverà alla perfezione ma prima c’è da far quadrare il cerchio in altre posizioni. In particolare la fascia sinistra. La staffetta Dalbert-Perisic non è nemmeno così drammatica come qualcuno avrebbe voluto che fosse. Certo è netta la differenza con quella destra, dove Hakimi-Young rappresenta una doppia certezza. Anzi, proprio l’utilizzo dell’inglese largo a destra, con D’Ambrosio basso alle sue spalle, sembra far capire qualcosa: Candreva (come Godin) è di troppo, a destra va bene così. E infatti è a sinistra che bisogna lavorare. Dietro basta la coppia Bastoni-Kolarov, ma a tutta fascia probabilmente Conte vorrebbe un elemento di spinta complementare ad Hakimi, possibilmente di livello medio-alto, puntando sul jolly Darmian (altro possibile innesto) come profilo di contenimento. Peccato per Barella subito KO. L’arrivo di Vidal probabilmente non basta per “sdoganare” il centrocampo “2+1”, ma aiuterebbe non poco. Conte vede Vidal nel ruolo di Sensi (Eriksen) oppure come upgrade di Gagliardini? Questa è la vera domanda da porsi, oggi. Perché potrebbero servire due centrocampisti, tre con l’esterno mancino. Oltre metà reparto mediano. C’è da completare la difesa con un centrale destro puro e l’attacco con un vice-Lukaku credibile. Le due formazioni schierate da Conte vanno in direzioni opposte: nella prima potrebbe esserci la difesa del debutto stagionale (de Vrij è squalificato), invece la seconda è quella meno prevedibile, con elementi in grado di far cambiare passo se recuperati. Elementi come Kolarov, Perisic e Nainggolan rappresentano un upgrade, in attesa che il mercato finisca. Finora la grande novità è Hakimi: l’esterno destro marocchino dimostra di avere un altro passo, anche se la prima uscita è tutt’altro che probante per via del modesto avversario. La condizione atletica migliorerà nel giro di quindici giorni, ma le prime impressioni per Hakimi sono positive. Ma il mercato dovrà fare la sua parte, da domani.

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