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Inter-Lione (2-2): Inzaghi ritrova l’Inter di Conte in attacco (ma non in difesa)

Inter-Lione è una partita vera rispetto alle tre precedenti amichevoli estive quasi improvvisate. Il 2-2 finale, in rimonta, porta le firme nerazzurre di Lukaku e Barella. Due delle (poche) note davvero positive della squadra di Inzaghi, che torna ad attaccare come ai tempi di Conte ma si dimentica di difendere in maniera adeguata. E l’assenza iniziale del leader Skriniar non è certo un dettaglio trascurabile. Di seguito l’analisi tattica dell’amichevole Inter-Lione

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare l’Olympique Lione in amichevole: 24 Onana; 33 D’Ambrosio (C), 6 de Vrij, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 32 F. Dimarco; 90 Lukaku, 10 Lautaro Martinez.

Inter-Lione formazione ufficiale
Inter-Lione formazione ufficiale

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 31′ Lacazette di testa, inserendosi tra de Vrij e D’Ambrosio, sfrutta al meglio il cross che arriva dalla destra (0-1). Poi al 44′ Malo Gusto colpisce il palo e Toko Ekambi spreca malamente la palla del raddoppio a botta sicura. Nel secondo tempo, al 49′ Cherki raddoppia raccogliendo la respinta del palo sulla conclusione di Aouar con la complicità dell’altro palo (0-2). Al 51′ Lukaku di testa non perdona sull’ottimo cross di Dimarco dalla sinistra (1-2). E al 65′ Barella delizia il pubblico con uno scavetto che vale il pareggio ma è spettacolare soprattutto l’assist di Lautaro Martinez (2-2). Infine, al 78′ Onana si supera mandando sulla traversa, quindi in calcio d’angolo, il pericoloso colpo di testa di Dembelé in volo da posizione ravvicinata.

MODIFICHE – Al 59′, sul risultato di 1-2, primo triplo cambio per l’Inter: fuori D’Ambrosio, Bastoni e Calhanoglu, dentro Skriniar, Darmian e Mkhitaryan. Si tratta di tre staffette ruolo per ruolo. Al 68′, sul 2-2, arriva il doppio cambio di Inzaghi: fuori Lukaku e Lautaro Martinez, dentro Dzeko e Correa. Cambia la coppia offensiva. Al 75′ il cambio nerazzurro è addirittura quadruplo: fuori Dumfries, Barella, Brozovic e Dimarco, dentro Bellanova, Gagliardini, Asllani e Gosens. In campo va il centrocampo alternativo. All’81′ decimo e ultimo cambio: fuori Onana, dentro Cordaz. Inzaghi cambia anche il portiere, lasciando il solo de Vrij in campo per tutta la partita.

Player Analysis: il singolo decisivo visto ai raggi X

PROTAGONISTA – L’Inter non cura il sul mal di gol ma il ritorno al passato è evidente grazie alla presenza del ritrovato numero 9(0): Lukaku (vedi pagelle di Inter-Lione). Il gioco per fortuna non è semplicemente “palla a Lukaku” bensì tende a sfruttare i movimenti del centravanti belga per ottimizzare la manovra. E anche le caratteristiche dei compagni. Al di là della coppia ricreata con Lautaro Martinez, le giocate in verticale e gli spazi per gli inserimenti sono i due aspetti “contiani” recuperati da Inzaghi. E in un certo senso Lukaku è tornato proprio per questo. Canalizzatore.

Post-Game Analysis: le considerazioni finali

COMMENTO – Il 2-2 di Inter-Lione ha poche note davvero positive ma quelle poche sono comunque le più importanti. La reazione allo svantaggio, con il dominio finale che avrebbe anche potuto fissare il risultato finale sul 3-2, è una nota positiva. Certo, è piuttosto allarmante e quindi negativo il modo in cui sono arrivati i due gol francesi. Domanda lecita: con Skriniar titolare al posto di D’Ambrosio sarebbe andata diversamente? La risposta non interessa in ottica Inter-Lione ma in ottica stagione 2022/23. L’Inter oggi non può permettersi di presentarsi in campo senza il suo miglior difensore centrale. Per il resto, la crescita di alcuni singoli (Barella e il già citato Lukaku su tutti), oltre alla duttilità di altri (Dimarco quinto meglio che terzo), può fare ben sperare Inzaghi: la formazione-tipo dell’Inter è all’altezza. Calciomercato permettendo…

OSSERVAZIONE – Nella passata stagione l’addio di Lukaku sembrava aver tolto troppo all’Inter. Inzaghi ha dimostrato che non era così, salvo poi cambiare idea riabbracciando in tempi record il centravanti che non ha potuto godersi nel suo primo anno a Milano. La Lukaku-dipendenza è un concetto utilizzato per un biennio per sminuire il lavoro di Conte all’Inter. E di certo Inzaghi adesso non dovrà cercare di esaltare un concetto così inconsistente. Aver ritrovato Lukaku con i suoi pro, che sono di gran lungo superiori a suoi contro, non fa felice solo Lautaro Martinez e lo stesso Inzaghi. Tutta la squadra può ritrovarsi grazie al nuovo numero 90 nerazzurra. Prima, però, è il caso di ri-registrare la difesa. Non solo blindando Skriniar. Serve un rinforzo dietro. Forse anche due, ammesso che non arrivi un esterno mancino in grado di alternarsi con Gosens. Una squadra simile non può essere riassunta da un attacco ritrovato a discapito di una difesa nel caos. A pagarne le conseguenze è soprattutto il centrocampo: punto di forza nell’ultima stagione, reparto sotto pressione finché non verrà ritrovato l’equilibrio. La difesa va ritrovata subito.

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