Analisi tattica

Inter-Juventus: Conte fa scacco matto a Pirlo con Barella alto! Che lezione

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Inter-Juventus è la partita perfetta dell’avventura di Conte sulla panchina nerazzurra. Il dominio è totale, il 2-0 perfino stretto. Le firme del grande ex Vidal e dell’interista Barella (assist e gol) certificano il gran lavoro tattico dell’allenatore nerazzurro. Mai in partita la Juventus di Pirlo. Ecco l’analisi tattica di Inter-Juventus

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare la Juventus in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal, Young; Lukaku, Lautaro Martinez.

Inter-Juventus formazione iniziale

MODULO – Conte la prepara sulla base del solito 3-5-2, schierando quella che considera l’Inter migliore possibile. Brozovic torna in cabina di regia dopo l’esperimento Eriksen in Coppa Italia.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – Il sistema di gioco ibrido della Juventus lascia spazio ad Hakimi, smarcato sulla destra. E costringe l’Inter a tenere sotto controllo Ramsey, più attivo centralmente che sulla sinistra. All’11’ Cristiano Ronaldo va in gol ma l’azione è viziata da fuorigioco, giustamente annullato. Poi al 13′ Vidal di testa sovrasta Danilo su cross di Barella dalla destra. L’Inter preferisce attaccare sulla fascia destra tenendo alto Skriniar per supportare le avanzate di Hakimi, meno margini di spinta a sinistra. Barella gioca altissimo per aggredire i portatori di palla bianconeri e attaccare immediatamente lo spazio, quello dell’Inter in pratica è un 3-4-1-2. E funziona benissimo, senza che la Juventus riesca a limitare gli attacchi. Il primo tempo termina 1-0: risultato che sarebbe dovuto essere più rotondo, se solo Lautaro Martinez e compagni non fossero così spreconi.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche. Il canovaccio è identico, l’Inter fa la partita e la Juventus non riesce a impostare la manovra dal basso. Al 53′ clamoroso lancio lungo di Bastoni per Barella, che attacca lo spazio e buca Szczesny con una conclusione potente. Il triplo cambio della Juventus cambia le carte in tavola ma grazie al doppio vantaggio l’Inter può continuare a rallentare il gioco e provare a colpire con rapide ripartenze. Si riduce il gioco sulle fasce a favore di verticalizzazioni per via centrale. Al 72′ primo cambio per l’Inter: fuori Young, dentro Darmian. Staffetta sulla fascia sinistra, dove l’obiettivo contenimento va a segno. Al jolly difensivo italiano tocca l’ex compagno Kulusevski, unico pericolo in campo. Al 77′ secondo cambio per Conte: fuori Vidal, dentro Gagliardini. L’italiano si posiziona sul centro-sinistra della mediana. L’Inter cala atleticamente e arretra, difendendo praticamente con il 5-3-1-1 l’assedio bianconero. Anche Lautaro Martinez costretto agli straordinari in fase difensiva. All’86’ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lautaro Martinez, dentro Sanchez. Il cileno ufficializza il cambio di modulo per difendere il risultato con un 5-3-2 che prevede il baricentro molto basso (come da immagine sotto allegata, ndr). Nessun tipo di sofferenza nel finale nonostante i tentativi disordinati degli ospiti. Il secondo tempo termina 2-0: troppa Inter per poca, pochissima Juventus.

Inter-Juventus formazione finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Non c’è neanche da discutere sul migliore in campo: Barella. L’assist per il gol di Vidal che apre la partita e soprattutto la rete che chiude la partita sono solo dettagli all’interno di una prestazione magistrale. Conte incarta Pirlo liberando Barella dai compiti difensivi da mezzala di quantità a favore dell’atipico ruolo da “falso trequartista”. Il numero 23 dell’Inter si dispone tra le linee trovando sempre terreno fertile in cui creare superiorità numerica. Attaccare gli spazi prende il sopravvento sull’attaccare gli avversari. E il centrocampo della Juventus non ha una contromossa per limitare i triangoli creati dai movimenti di uno scatenato Barella. Va su tutti i palloni senza risparmiarsi, ma questa non è una novità. Centrocampista (sempre più) totale. Satanasso.

COMMENTO – L’Inter è prima in classifica a pari punti con il Milan prima che scenda in campo a Cagliari. Già questa è una notizia dopo il Derby d’Italia presentato mediaticamente come quello buono per ristabilire le gerarchie in vetta. E invece no. Conte tiene la Juventus a debita distanza. In campo non c’è partita. Inter-Juventus finisce 2-0 solo perché i nerazzurri non hanno voglia di segnare. Con quel pizzico di cattiveria e precisione in più, sarebbe finita anche 4 o 5-0. Funziona tutto. Basti pensare che l’azione del raddoppio parte dai piedi di Handanovic, che non spreca un pallone e, con calma olimpica, imposta la manovra da dietro. Qualche rischio lo prendono tutti ma è un segnale positivo. Per la prima volta, da troppo tempo, l’Inter affronta la Juventus senza paura, sapendo di essere superiore. Ognuno fa ciò che deve. Tranne Barella, che vuole strafare e ci riesce. Lukaku guida i compagni nei movimenti. Brozovic, quando decide di salire in cattedra, fa reparto da solo usando la testa più che i piedi. E Bastoni imbarazza i compagni per pulizia e tranquillità nelle giocate. L’assist per Barella è una perla che rientra nel bagaglio tecnico post-cura Conte. Insomma, è l’Inter più bella della stagione (e non solo). L’importante ora è non specchiarsi troppo ma continuare a lavorare su queste basi. Inter-Juventus è stata presentata come una partita a scacchi, ma non c’è stata partita: lo scacco matto di Conte è stato troppo netto, e basta una mossa per mandare in tilt Pirlo. Barella schierato più alto.

Pubblicato da
Andrea Turano

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