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Inter-Barcellona (1-0): Inzaghi mette la freccia a sinistra e vince senza Brozovic

Inter-Barcellona segna la fine di un incubo in casa nerazzurra. Almeno per quanto riguarda il percorso europeo, perché l’1-0 firmato Calhanoglu è pesantissimo in ottica passaggio del turno. Inzaghi schiera una formazione rimaneggiata causa infortuni e scelte tecniche. La catena sinistra con Calhanoglu e Dimarco “separati” da Mkhitaryan funziona… anche senza il “faro” Brozovic. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Barcellona in Champions League

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Barcellona in Champions League: 24 Onana; 37 Skriniar ©, 6 de Vrij, 95 A. Bastoni; 36 Darmian, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 10 Lautaro Martinez, 11 J. Correa.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Barcellona

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 25′ Correa reclama un rigore per fallo di mano di Eric Garcia ma l’arbitro, con l’ausilio del VAR, fischia il fuorigioco millimetrico di Lautaro Martinez sul lancio di de Vrij. Poi al 29′ proprio Correa segna dribblando anche ter Stegen ma in questo caso è più netto il fuorigioco sull’assist di Dimarco in profondità. In pieno recupero, al 45+2′ Calhanoglu trova l’angolino basso alla destra di ter Stegen (1-0). Nel secondo tempo, al 68′ l’arbitro grazie al VAR annulla il gol di Pedri, viziato da un fallo di mano di Ansu Fati dopo l’uscita a vuoto di Onana sul cross di Dembelé da destra. Infine, al 92′ allo stesso modo non viene assegnato il rigore per il (presunto?) fallo di mano di Dumfries, che alla fine non viene considerato chiaro errore.

SOSTITUZIONI – Al 56′, sul risultato di 1-0, primo cambio per Inzaghi: fuori Correa, dentro Dzeko. Staffetta in attacco. Al 77′ arriva il triplo doppio cambio nerazzurro: fuori de Vrij, Darmian e Dimarco, dentro Acerbi, Dumfries e dentro Gosens. Altra staffetta sia al centro della difesa sia sulle fasce a centrocampo. Infine, all’85′ ecco il quinto e ultimo cambio dell’Inter: fuori Calhanoglu, dentro Asllani. Cambio in cabina di regia per arrivare al triplice fischio finale senza rischiare di rimanere in inferiorità numerica per doppio giallo o infortunio del n.20 turco.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

TOP – Non ci sono davvero dubbi sul protagonista assoluto della serata a San Siro: Dimarco (vedi pagelle di Inter-Barcellona). Il classe ’97 scuola Inter si impone sulla fascia sinistra in maniera quasi inaspettata. Non tanto per la qualità, perché a livello tecnico Dimarco è tra i migliori della rosa di Inzaghi. Ciò che stupisce è la quantità delle giocate di alto livello. E anche l’attenzione. Perfino quella difensiva! Non è la partita più difficile del girone (le trasferte di Barcellona e Monaco di Baviera lo saranno…) ma intanto la risposta è di quelle importanti. Maturo.

Post-Game Analysis: considerazioni finali su Inter-Barcellona

COMMENTO – Il periodo buio vissuto in campionato, soprattutto a cavallo della prima sosta stagionale, sembra alle spalle. Non bastano gli oltre 100′ di Inter-Barcellona per credere che sia realmente così ma aiutano. Aiutano molto. Perché a San Siro si rivede una squadra viva. Unita. Una squadra che si aiuta e si fa aiutare contro un avversario superiore ma non troppo. In questo periodo è più facile aspettarsi la tripletta di Lewandowski anziché de Vrij che lo annulla. A San Siro succede questo. Le scelte di Inzaghi vanno nella direzione giusta: stop ai test, in campo la formazione che dà più garanzie. Profili esperti e internazionali. Ne fa le spese di Asllani in mezzo al campo ma Calhanoglu è il miglior backup di Brozovic in rosa. E lo dimostra. Mkhitaryan completa la linea mediana e lega benissimo i reparti. La mossa vincente, però, si chiama Dimarco esterno sinistro a tutta fascia. Inzaghi punta sull’equilibrio con Darmian a destra, così al numero 32 mancino è richiesto il maggiore sacrificio nella doppia fase di gioco. Ed è proprio sul centro-sinistra e nella spinta sulla fascia di Dimarco che si vedono le migliori cose in costruzione. A destra l’Inter si copre alla grande con il trio Skriniar-Darmian-Barella. Funziona. Ed è un messaggio a tutti, a partire da Gosens: non basta la fisicità sulla fascia, serve tutto. E Dimarco sta dimostrando di meritarsi la maglia da titolare in questo ruolo (ma anche in altri…).

OSSERVAZIONE – L’Inter si presenta in campo senza Handanovic, Acerbi (ormai da considerare alla stregua dei titolari), Dumfries, Gosens e Dzeko (finora titolare obbligato) per scelta tecnica. E soprattutto senza Brozovic e Lukaku per infortunio. Uno scenario non ideale per Inzaghi nel periodo più buio della sua avventura nerazzurra. Ed è proprio questo che fa ben sperare: la reazione di chi scende in campo è straordinaria. La squadra gioca come vuole Inzaghi ma soprattutto gioca per Inzaghi. Nelle ultime uscite non è mai stato così. Mai. C’è chi continua a insistere su motivetti utili solo a creare alibi ma Inter-Barcellona serve proprio a sfatare ogni diceria: l’Inter non è Brozovic-dipendente. Né tantomeno Lukaku-dipendente. Soprattutto l’Inter di Inzaghi, che Lukaku non l’ha mai avuto realmente. A questa squadra serve solo ritrovare fiducia. E testa. La leadership in casa Inter è nulla da tempo (senza Perisic…) ma forse ripartire (definitivamente!) dalla coppia Onana-Skriniar anziché insistere con Handanovic portiere-capitano può dare una scossa. Non per far passare il numero 1 sloveno come problema, bensì per far capire allo spogliatoio che nessuno ha il posto assicurato all’Inter. A partire dallo stesso Inzaghi, che continua ad avere la panchina in bilico ed è una situazione poco gestibile oggi fino a data da destinarsi: l’1-0 di Inter-Barcellona aiuta ma tra una settimana ci sarà il ritorno in Spagna. E quella è già ora la partita più importante di tutta la stagione nerazzurra.

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