Analisi tattica

Verona-Inter: Inzaghi la recupera con i cambi, ma non è solo Correa a incidere

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L’Inter avanza con il bottino pieno, nonostante le cose si mettano da subito male nella prima trasferta stagionale. A inizio ripresa Lautaro Martinez e nel finale il neo acquisto Correa (doppietta) ribaltano i padroni di casa, bravi a sfruttare l’errore di Handanovic e mantenere il vantaggio per un tempo. Inzaghi cambia nel momento giusto ed è di nuovo la mossa Vidal a creare un vantaggio competitivo per l’Inter. Di seguito l’analisi tattica di Hellas Verona-Inter

Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Inzaghi per affrontare l’Hellas Verona in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.

Hellas Verona-Inter formazione ufficiale

MODULO – Rientrata l’emergenza in attacco, Inzaghi può schierare l’Inter con il 3-5-2 che prevede Lautaro Martinez spalla di Dzeko. Di fatti il bosniaco rimpiazza Lukaku nella nuova coppia d’attacco nerazzurro, aspettando la novità Correa (inizialmente in panchina…).

In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita

HIGHLIGHTS – Al 14′ disimpegno errato di Handanovic, che di fatti serve Ilic, rapido a dirigersi verso l’area di rigore dopo aver eluso il tackle di Brozovic e superare il capitano dell’Inter con un preciso scavetto (1-0). L’arbitro al 39′ annulla il pareggio per carica di Lautaro Martinez su Montipò, che in uscita non riesce a bloccare il pallone sul campanile di Perisic, bravo a svettare di testa sul cross di Dzeko dalla destra. Nella ripresa, al 47′ Lautaro Martinez di testa brucia Montipò sulla sponda area di Dzeko (contrastato) direttamente da rimessa laterale di Perisic (1-1). All’83′ Correa porta in vantaggio l’Inter con un poderoso colpo di testa su splendido assist dalla destra di Darmian, che concretizza al meglio la splendida apertura di Vidal (1-2). Infine, al 94′ Correa raddoppia con un mancino chirurgico e velenosissimo dal limite dell’area, servito da Barella (1-3).

MODIFICHE – Al 66′ primo doppio cambio per l’Inter: fuori Perisic e Brozovic, dentro Dimarco e Vidal. Staffetta a sinistra e il cileno agisce più da mezzala destra che da perno centrale, alternandosi con Barella. Al 74′ terzo cambio per Inzaghi: fuori Lautaro Martinez, dentro Correa. Il nuovo acquisto debutta posizionandosi alla sinistra di Dzeko. All’87′ secondo e ultimo doppio cambio nerazzurro: fuori Calhanoglu e Dzeko, dentro Vecino e Sensi. L’uruguayano si posiziona da mezzala destra ma in finale caotico in cui si fatica a riconoscere i ruoli, così l’Inter chiude con una sorta di 3-5-1-1 con l’italiano in teoria trequartista (come da immagine sotto allegata, ndr).

Hellas Verona-Inter formazione finale

Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Hellas Verona-Inter

PROTAGONISTA – Due indizi non fanno una prova, due prove non possono far illudere ma il “nuovo” jolly di Inzaghi non può passare sotto traccia in questo inizio di stagione: Vidal. Il cileno entra e cambia la partita, di nuovo. E se contro il Genoa poteva essere una situazione favorevole dettata da una partita già delineata, a Verona ci mette del suo per permettere all’Inter di alzare l’asticella. La confusione in mezzo al campo si trasforma in concretezza sia in fase difensiva sia in quella offensiva. La giocata che crea i presupposti per l’1-2 è strepitosa. L’Inter con il cileno nel motore mantiene il vantaggio con le unghie e con i denti, lottando su tutti i palloni e trovando – a tempo quasi scaduto – un tris forse insperato. Con la testa e la condizione giusta, a questi livelli può fare anche la differenza in rapporto qualità/tempo giocato. Guerriero.

COMMENTO – Lentezza, nervosismo, paura e tocchi sbagliati. L’Inter scende in campo con poca convinzione e tanta imprecisione, crollando dopo aver regalato il vantaggio ai padroni di casa. Calhanoglu gioca con troppa libertà, più da trequartista che da mezzala, ma senza essere di grande aiuto alla manovra. Brozovic in versione meno regista e più casinista. La rimessa laterale di Perisic diventa la migliore costruzione dell’Inter a Verona, dove il gioco palla a terra non funziona sia per meriti degli uomini di Di Francesco (ottimi nel pressing) sia per demeriti della squadra di Inzaghi (pessima nella manovra). Le occasioni per sfondare, solo da sinistra, ci sono, ma l’attacco non funziona. In pratica è Dzeko a sbattersi giocando a supporto di Lautaro Martinez e non viceversa. L’argentino agisce da prima punta, mentre il bosniaco “sostituisce” Sensi alle sue spalle e su tutto il fronte offensivo. Gli effetti si iniziano a vedere solo nella ripresa, in occasione del pareggio. La partita cambia dopo l’ora di gioco, quando Inzaghi effettua i primi cambi. Il nuovo assetto dà aggressività e imprevedibilità in zona centrale, togliendo un po’ di spinta sulle fasce. L’ingresso di Correa cambia la partita sul tabellino, ma i meriti del nuovo acquisto sono quelli di riuscire a capitalizzare ciò che non riesce con tanta facilità ai titolari. La difesa dell’Inter sembra non soffrire mai nonostante sia costantemente votata all’attacco. Senza l’errore di Handanovic sarebbe stata un’altra partita, quindi bravo Inzaghi ad aver saputo lavorare nell’intervallo – e poi sulle sostituzioni – per riportare la squadra in partita. Hellas Verona-Inter mette in mostra alcuni difetti che contro il Genoa potevano già notarsi. Servirà tempo per trovare i giusti equilibri dopo aver inserito tutti i nuovi innesti. Ma dal mercato qualcosa potrebbe/dovrebbe ancora arrivare… Intanto sei punti su sei sono arrivati e va bene così: buon inizio per l’Inter di Inzaghi, che è il grande protagonista della serata veronese.

Pubblicato da
Andrea Turano

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