Analisi tatticaPrimo Piano

Fiorentina-Inter: ritmo intermittente per dominare senza rischi, 0-2 stretto

Fiorentina-Inter è tutta un’altra partita rispetto alle prime due stagionali. Non ci sono sofferenze né gol regalati. E le reti di Barella e Perisic permettono di fissare in meno di un’ora lo 0-2 finale che vale tre punti e primato temporaneo. La squadra di Conte è padrona del campo senza strafare. Nel segno di Barella. Ecco l’analisi tattica di Fiorentina-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte (squalificato, in panchina il vice Stellini) per affrontare la Fiorentina in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal, Perisic; Lukaku, Sanchez.

Fiorentina-Inter formazione iniziale
Fiorentina-Inter formazione iniziale

MODULO – Ormai il 3-5-2 dell’Inter è una certezza, proprio come lo era fino a un anno fa, prima del tentativo con il trequartista. L’impostazione è perlopiù offensiva, come dimostrato dalle scelte sulle fasce. Però non viene meno il concetto di equilibrio, infatti non vengono risparmiati i tre diffidati (Bastoni, Brozovic e Barella) che permettono di tenere alta l’asticella in fase di non possesso.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter nei primi minuti mantiene il ritmo basso ma avanza con tanti tocchi, anche di prima, arrivando con facilità nell’area viola. La Fiorentina prova a chiudersi restando bassa, senza riuscire a vanificare il pressing dell’Inter. Aggressività da subito notevole per evitare di dover rincorrere gli avversari. I terzi di difesa agiscono praticamente da mezzali. Si fatica a sfondare sulla sinistra, ma anche a destra non va tanto meglio. Solo che la coppia Hakimi-Barella riesce a entrare maggiormente all’interno del campo anziché allargarsi inutilmente come Perisic. I movimenti di Sanchez intorno a Lukaku aprono diversi varchi tra le maglie viola. Nella prima mezz’ora l’Inter è padrona del campo. Al 31′ bellissimo gol di Barella, che da fuori area la piazza alla sinistra di Dragowski calciando di destro a giro dagli sviluppi di un corner. Lo svantaggio sveglia un po’ la Fiorentina. Al 37′ Handanovic manda sulla traversa il tiro di Bonaventura e poi respinge con i piedi la conclusione di Biraghi, nella prima dormita difensiva interista. Nel finale l’Inter è troppo schiacciata, così la Fiorentina riesce a costruire la manovra nella metà campo nerazzurra. Il primo tempo termina 0-1: il lampo di Barella indirizza la partita sui giusti binari.

SECONDO TEMPO – L’intervallo si apre con il primo cambio (forzato) di Conte: fuori Vidal, dentro Gagliardini. Cambiano le caratteristiche della mezzala sinistra. Al 52′ strepitosa azione sull’asse Sanchez-Hakimi, con il marocchino che da destra serve Perisic che deve solo appoggiare in rete a porta vuota. Le ripartenze nerazzurre continuano a essere letali. Al 55′ annullato il gol di Lukaku per fuorigioco di Perisic in partenza. La manovra è sicura, tutti sanno quello che fanno senza distrarsi mai. Al 62′ secondo cambio per l’Inter: fuori Sanchez, dentro Lautaro Martinez. La squadra nerazzurra fa girare la palla nel tentativo di addormentare la partita e trovare il terzo gol in ripartenza. All’80’ terzo cambio (richiesto) per Stellini: fuori Perisic, dentro Darmian. La freschezza dell’esterno italiano si presta benissimo in fase di spinta, permettendo di presenziare nella metà campo viola anche dal lato sinistro. All’89’ quarto e ultimo cambio: fuori Lukaku, dentro Pinamonti. Il centravanti italiano fa rifiatare il belga nel recupero (come da immagine sotto allegata, ndr). Il secondo tempo termina 0-2: troppa Inter contro una Fiorentina timida e che, per una buona mezz’ora, non è nemmeno in partita.

Fiorentina-Inter formazione iniziale
Fiorentina-Inter formazione iniziale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – Tutti pienamente sufficienti, ma c’è sempre qualcuno che brilla più degli altri: Barella. In un periodo in cui è chiamato agli straordinari ogni tre giorni, l’unica cosa che gli si chiede è fare la differenza in mezzo al campo. Senza farsi ammonire, in quanto diffidato. Ma il classe ’97 sardo se ne infischia e fa la differenza anche in zona gol. Il gol è bellissimo e dimostra una volta di più che tipo di crescita sta avendo sotto la gestione Conte. Se prima il principale difetto era la disciplina, adesso anche a livello di testa si sta imponendo come leader. C’è ancora molto su cui lavorare e non bisogna distrarsi, eppure realizzare che Barella non è solo un elemento tattico prezioso ma anche un concentrato di tecnica a tutto campo è una bella notizia. Gioiello.

COMMENTO – L’Inter scende in campo con la formazione migliore possibile, fingendo di non pensare all’appuntamento di martedì contro la Juventus. Invece è tutta finzione, appunto. La squadra – che schiera gli “squalificati” Vidal e Sanchez – inizia la partita con un ritmo stranamente basso. Poi lo alza. E segna. Poi lo riabbassa e arriva fino a fine primo tempo in vantaggio. Lo rialza a inizio ripresa. E trova il raddoppio. Poi lo abbassa nuovamente. E così via, alla ricerca del terzo gol. Tra un cambio e l’altro. Tradotto: prestazione matura di chi sa che deve ottenere il massimo senza sprecare energie inutilmente. Si nota benissimo in che modo l’Inter riesce a domare e dominare la Fiorentina. Non rischia praticamente mai. E lo 0-2 sta stretto, considerando tutte le volte che la squadra nerazzurra riesce a entrare nell’area della Fiorentina. Non a caso Dragowski esce dal campo come migliore in campo. Probabilmente non è mai successo in stagione, prima di Fiorentina-Inter, che tutti quelli scesi in campo riescano a strappare un 6 pieno in pagella. Perfino chi delude nel primo tempo, nel secondo tempo confeziona il gol che chiude la partita (Hakimi e Perisic). L’Inter aveva e ha bisogno di fare questo step di crescita. Vincere senza rischiare mai, per di più in trasferta su un campo difficile, in questo periodo vale molto. Anche la gestione dei cambi, telecomandati da Conte dalla tribuna, va nella direzione giusta. Chissà quali scelte verranno fatte contro la Juventus. Ciò che è certo è che l’Inter andrà a Torino per provare a ribaltarla. Pensando anche all’impegno successivo contro la Lazio, quando torneranno a disposizione Vidal e Sanchez. Perché in questo periodo anche il turnover minimo non sembra essere tale, dato che Conte sta puntando su un pacchetto di 13-14 titolari senza tralasciare nulla. Per il momento va bene così: la vetta momentanea conquistata a Firenze è il primo passo di febbraio per arrivare pronti al prossimo Derby di Milano. Ora bisogna solo allontanare i fantasmi che arrivano dall’esterno per destabilizzare l’ambiente sportivo finalmente compatto.

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