Analisi tattica

Cagliari-Inter: Spalletti si addormenta e Brozovic prima di lui, umiliazione cercata

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Doccia ghiacciata per l’Inter in quel di Cagliari, dove viene meno la reazione successiva alla ruberia di Firenze firmata Abisso e si torna a casa addirittura con zero punti: nel 2-1 finale ci sono le firme di Perisic e Lautaro Martinez, ma il primo per colpa di un autogol. Pessima la prestazione nerazzurra, in particolare quella di Brozovic, così come la gestione inspiegabile di Spalletti

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare il Cagliari: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrj, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez.

Cagliari-Inter Formazione Ufficiale

MODULO – La buona prova di Firenze, macchiata solo dall’episodio finale, convince Spalletti a confermare la stessa Inter, a eccezione di un elemento: nel 4-2-3-1 di Cagliari torna Asamoah terzino sinistro al posto di Dalbert, per il resto l’asse di gioco prevede Nainggolan perno tra Brozovic regista e Lautaro Martinez finalizzatore.

PRIMO TEMPO – L’inizio dell’Inter è preoccupante, dal momento che il Cagliari pressa in maniera forsennata costringendo gli uomini di Spalletti a sbagliare. Nello specifico, Brozovic è quello che risente maggiormente dell’aggressività rossoblù, riuscendo nell’impresa di non azzeccare una giocata che sia un lancio, un passaggio orizzontale, un movimento all’indietro, un marcatura. Al 31′ il Cagliari va in vantaggio con un colpo di testa di Ceppitelli deviato da Perisic sugli sviluppi di una punizione inesistente battuta da Cigarini, che avrebbe dovuto lasciare il campo per un’espulsione rimediata per doppio giallo una ventina di minuti prima. Lo svantaggio smuove l’Inter, finora incapace di costruire una trama di gioco. Al 38′ Lautaro Martinez pareggia di testa mettendo la palla sotto le gambe di Cragno dopo aver anticipato tutti su un cross di Nainggolan dal fondo a destra. Al 43′ il Cagliari torna in vantaggio con una splendida girata di Pavoletti che brucia Skriniar in marcatura nonostante il raddoppio di de Vrij. Il primo tempo termina 2-1: Cagliari micidiale in area di rigore, Inter pasticciona.

SECONDO TEMPO – L’Inter torna in campo senza modifiche, nemmeno impercettibili. Per provare a sorprendere il Cagliari, dopo dieci minuti Spalletti inverte le ali: Politano va a sinistra, Perisic a destra. L’esperimento non dà grandi risultati, infatti passa un’altra decina di minuti e si ripristina l’assetto iniziale. Al 68′ primo cambio per l’Inter: fuori Vecino, dentro Borja Valero. Lo spagnolo agisce da mediano di qualità permettendo il doppio regista davanti alla difesa. Aumenta il gioco palla a terra, non la qualità generale, abbondantemente sotto la media. E le pochissime occasioni sotto porta vengono sprecante clamorosamente. Al 83′ secondo cambio per Spalletti: fuori Asamoah, dentro Candreva. L’italiano fa l’esterno destro a tutta fascia nel 3-4-1-2 con Perisic a sinistra, D’Ambrosio terzo di destra in difesa, Nainggolan trequartista a supporto di Politano e Lautaro Martinez. Al 85′ il palo di Lautaro Martinez nega il pareggio all’Inter, Cragno ci mette il guanto quanto basta. Al 87′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Brozovic, dentro Ranocchia. L’italiano si posiziona in area di rigore come spalla di Lautaro Martinez, entrambi supportati da Politano (come da immagine sotto allegata, ndr). L’attacco disperato, pur buttando altri palloni in mezzo, non dà frutti. Al 91′ Skriniar atterra in area Barella, che al 92′ calcia il rigore sopra la traversa salvando Handanovic. Il secondo tempo termina 2-1: Inter troppo innocua, Cagliari cinico.

Cagliari-Inter Formazione Finale

PROTAGONISTA – Quando il migliore diventa il peggiore è forse automatico perdere o comunque aspettarsi una prestazione sottotono: Brozovic. Il centrocampista croato probabilmente per le statistiche non avrà il 100% di errori commessi, ma chi osserva bene la sua prestazione può constatare l’infinita serie di errori che fa sprofondare l’Inter senza possibilità di ripresa: sbaglia tutto. Contro il Cagliari arriva senza dubbio la peggior prestazione stagionale (forse della carriera…) di Brozovic, che negli ultimi tempo aveva abituato i tifosi a ben altri livelli. Frastornato.

COMMENTO – Vero, l’arbitro Banti ci ha messo del suo con una scellerata gestione iniziale che, a norma di regolamento, avrebbe visto l’Inter sùbito in superiorità numerica (espulso Cigarini, a rischio anche Joao Pedro) e sicuramente non sotto di un gol in quell’occasione regalata (ammonito Skriniar senza nemmeno aver fatto fallo), ma anche l’Inter ci ha messo del suo, per oltre novanta minuti di gioco. E ci ha messo del suo soprattutto Spalletti, che ha schierato una formazione forse logora – più fisicamente che mentalmente, o viceversa? – e apparentemente l’ha fatto senza motivo. Se hai tre giocatori inutilizzabili in Europa (Dalbert, Gagliardini e Joao Mario), perché non schierarli dal primo minuto in Italia? Non è un caso che Asamoah, Vecino e il già citato Brozovic siano stati i peggiori in campo fin dalle prime battute, eppure Spalletti non ha mai pensato di modificare qualcosa nell’undici titolare. Il tecnico nerazzurro non mette mano a un’Inter che soffre dal primo secondo di gioco, non lo fa durante il primo tempo né nell’intervallo o entro l’ora di gioco: Spalletti si “addormenta” durante la noiosa prestazione della sua Inter. Lo fa dopo oltre un’ora di gioco, a risultato compromesso, e se dopo un’ora abbondante metti Borja Valero, Candreva e nel finale Ranocchia per ribaltare un Cagliari ottimo, ma stremato, anziché Joao Mario, Cedric Soares (o Dalbert) e Colidio (unica punta in panchina, sia chiaro, non per altro), allora la sconfitta te la stai un po’ cercando e con essa l’umiliazione e chissà, anche l’esonero. Perché Spalletti purtroppo per l’Inter ha tanti alibi, ma non quando ci mette del suo con scelte oggettivamente incomprensibili. La sconfitta dell’Inter a Cagliari va al di là dell’assenza di Icardi, dato che Lautaro Martinez si conferma attaccante vero (gol straordinario), ma è tutto il meccanismo che s’inceppa senza spiegazioni. Malissimo la difesa titolare, forse per la prima volta in stagione mai così sofferente. Lo sfortunato autogol di Perisic è solo la ciliegina amara su una torta immangiabile. Stavolta c’è da fare mea culpa e non basteranno trattati di filosofia: l’Inter deve capire i suoi limiti per superarli, Spalletti faccia meno il filosofo e più l’allenatore.

Pubblicato da
Andrea Turano

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