Analisi tattica

Borussia Dortmund-Inter: i primi 40′ non bastano, Conte perde la bussola in 7′

Doccia fredda per l’Inter, che viene ribaltata in Germania. Lo 0-2 nerazzurro del primo tempo viene cancellato dal 3-0 giallonero della ripresa. I gol di Lautaro Martinez e Vecino illudono Conte, che nel secondo tempo non riesce a tenere unita la squadra. Hakimi devastante sulla fascia destra (la sinistra interista in fase di non possesso…) per il 3-2 dei padroni di casa. Troppi errori, a partire proprio dalla lettura e quindi dai cambi effettuati del tecnico nerazzurro. Ecco l’analisi tattica di Borussia Dortmund-Inter

PRESENTAZIONE PRE-PARTITA

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Conte per affrontare il Borussia Dortmund: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Candreva, Vecino, Brozovic, Barella, Biraghi; Lukaku, Lautaro Martinez.

Borussia Dortmund-Inter Probabile Formazione
Borussia Dortmund-Inter Formazione Iniziale

MODULO – Nessuna sorpresa, di nuovo. L’Inter schierata da Conte è quella che si aspetta chiunque, sia in Italia sia soprattutto in Germania. Solito 3-5-2 con i soliti interpreti. Anzi, l’assenza di Gagliardini viene rimpiazzata dall’altrettanta fisicità di Vecino, proprio per sottolineare ulteriormente la mancanza di alternative in rosa. L’Inter parte per fare la partita senza difendersi, sapendo già di non avere cambi in corso. Soprattutto per la fase di non possesso.

RESOCONTO PARTITA

PRIMO TEMPO – L’Inter va subito in vantaggio al 5′ con un gol capolavoro di Lautaro Martinez, che da metà campo scatta sul rilancio di Godin, scappa a tutta la difesa del Borussia Dortmund e supera Burki con il sinistro. Il vantaggio non fa cambiare per nulla l’approccio alla partita, che viene condotta dall’Inter con un giro palla poco convincente e infatti il Borussia riparte facilmente. Al 23′ palo clamoroso di Lukaku su filtrante di Vecino, ma il fuorigioco è netto. L’Inter soffre sulla propria catena sinistra, dove la velocità dei tedeschi mette in difficoltà i marcatori nerazzurri (Biraghi e Skriniar si fanno ammonire al primo intervento in ritardo, Barella è diffidato). Al 40′ il piattone destro di Vecino su assist di Candreva da destra permette all’Inter di concretizzare un’azione meravigliosa. Nonostante il doppio vantaggio, l’Inter soffre l’aggressività tedesca e non riesce a controllare. Il primo tempo termina 0-2: un’Inter cinica come non mai dà un segnale importante al diretto avversario per la qualificazione agli ottavi.

SECONDO TEMPO – Gli svarioni della prima frazione non vengono corretti a Conte, che ricomincia la ripresa con lo stesso identico assetto. Ed è identica anche la sofferenza dell’Inter, praticamente incapace di reagire agli attacchi del Borussia. Al 51′ Hakimi trova un gol abbastanza fortunoso su assist di Gotze da destra, ma è piuttosto allarmante la dormita collettiva della difesa nerazzurra. L’Inter perde altre certezze, a centrocampo anche Brozovic ormai gira a vuoto. Al 64′ arriva il pareggio di Brandt che sfrutta un pasticcio difensivo dell’Inter su rimessa laterale, veramente imbarazzante. Al 66′ primo cambio per l’Inter: fuori Biraghi, dentro Lazaro. L’austriaco si posiziona largo a destra, tocca a Candreva riciclarsi nuovamente a sinistra come a Bologna. Subito al 68′ secondo cambio per Conte: fuori Vecino, dentro Sensi. L’italiano si posiziona nel ruolo di mezzala sinistra così Barella può tornare sulla sua zolla preferita a destra. Le modifiche tattiche non cambiano l’inerzia della partita né l’atteggiamento dell’Inter, completamente in balia del Borussia. Non si riesce a costruire gioco né a distruggere quello avversario.

Al 73′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Lukaku, dentro Politano. L’italiano agisce alla destra di Lautaro Martinez, ma si fa subito male per un intervento di Schulz sulla caviglia e costringe Conte a schierare un 5-4-1 per cercare di coprire più campo in orizzontale. Al 77′ la doppietta di Hakimi umilia letteralmente la difesa dell’Inter in versione statuine, soprattutto su quel lato. Impensabile difendere il risultato negativo, Conte propone il 3-5-1-1 con Politano che a mezzo servizio oscilla tra i due reparti (come da immagine sotto allegata) cercando di fare meno danni possibili. Gli ultimi tentativi vengono vanificati da giocate fin troppo superficiali per il contesto. Il secondo tempo termina 3-2: ribaltone pesantissimo per l’Inter, che butta al vento punti d’oro.

Borussia Dortmund-Inter Formazione Finale
Borussia Dortmund-Inter Formazione Finale

CONSIDERAZIONI POST-PARTITA

PROTAGONISTA – La prima vera delusione stagionale, perché arriva sotto forma di sconfitta in rimonta, ha una firma illustre: Conte. Stavolta quindi in negativo. In altre occasioni Conte ha limitato i danni e fatto rendere la sua squadra più del dovuto, stavolta pecca. Gli errori non sono assolutamente nella preparazione della partita, messa sui binari giusti con lo 0-2 in 35′ nei primi 40′ di gioco. Ma non è possibile vedere quello che si vede nella seconda parte di partita. Perché è tutto sbagliato, dalla tipologia dei cambi fatti alle tempistiche. In particolare queste. Sembra quasi che Conte perda la bussola e voglia strafare, quando in realtà servirebbe solo un pizzico di lucidità in più per cambiare gradualmente la situazione dell’undici in campo. Conte cerca lo shock positivo, invece ottiene l’esatto opposto. L’Inter in pochi minuti prende gol e perde ulteriore fiducia. Il resto lo dice il tabellino della partita. (Es)agitato.

COMMENTO – Game over. Non in Champions, ma quasi. L’Inter a Dortmund va in blackout e quasi dice addio all’Europa che conta. Solo una serie di incastri al momento impronosticabili potrebbe ridare una chance alla squadra nerazzurra. Ma andiamo per gradi. Da 0-2 a 3-2 in un tempo è inaccettabile. Sempre. Ancora di più per come avviene a Dortmund. Un’Inter inerme incapace di gestire il doppio vantaggio non è il biglietto da visita giusto. Ed è ancora più assurdo perché il 2-2 non solo avrebbe limitato i danni, ma sarebbe stata paradossalmente quasi una mezza vittoria… E invece no. L’Inter affonda. Favre sceglie la formazione migliore e azzecca i cambi, Conte no. Borussia Dortmund-Inter potrebbe riassumersi così. E se per quanto riguarda l’undici iniziale c’è poco da dire (soluzione obbligata, non ci sono altri giocatori schierabili dall’inizio in rosa), i tre cambi nella ripresa fanno discutere. Conte decide di rivoluzionare l’Inter con un click: tre modifiche in 7′ che non modificano nulla. Anzi, peggiorano la situazione. Candreva a sinistra sbaglia più di quanto già fatto a destra, dove Lazaro avrebbe forse meritato più fiducia da prima. Ma Biraghi ammonito subito dopo il calcio d’inizio è una tassa da pagare. Sensi viene catapultato in campo pur di non vedere Vecino sbagliare la qualunque, ma si nota non essere al 100%. E Politano per Lukaku è assolutamente inspiegabile, non solo perché il numero 16 va subito KO e costringe l’Inter a giocare praticamente in dieci nel finale. La fretta di Conte nel fare il terzo cambio è un controsenso dopo aver tardato il primo. Questo a prescindere dalla qualità dei sostituti entrati…

L’incapacità di cambiare assetto tattico è un problema, inutile ignorarlo. L’Inter non ha un piano B tattico e nessuno dà l’idea di poter correggere una falla a partita in corso. Per intenderci, appena Brozovic si spegne e smette di essere il regista di questa squadra, il centrocampo si annulla. E l’Inter può solo subire. La palla, ovviamente, in attacco nemmeno ci arriva. Conte oggi in panchina ha forse solo un “dodicesimo”, Bastoni. Se passare alla difesa a quattro è utopia, ipotizzare Bastoni in campo con Skriniar avanzato per aiutare Brozovic e Barella nell’ultima parte di gara non è poi così assurdo. Skriniar mediano si è già visto a più riprese in nazionale e con ottime prestazioni, in emergenza vale tutto. La rosa è quella che è, senza D’Ambrosio, Asamoah, Gagliardini, Sanchez – e da oggi anche Politano -, con Sensi e compagnia a mezzo servizio, non si possono fare miracoli. Ma allo stesso tempo non si può continuare a insistere su questo canovaccio. Tecnico-tattico e mediatico. Conte ha tutte le ragioni del mondo per lamentarsi dell’inadeguatezza della rosa, ma non dopo una sconfitta in cui la sua firma è quella più “pesante”. Poi si possono analizzare nel dettaglio gli errori di tutti i singoli in campo e l’impossibilità di chiedere ai panchinari di fare miracoli. In attesa di sfidare l’Hellas Verona sabato in Serie A, quello dell’Inter a Dortmund è un passaggio a vuoto. E quello di Conte un autogol, in campo e soprattutto fuori.

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