Marchitelli: “Difficile allenarsi a casa. Situazione calcio femminile? Italia…”
Chiara Marchitelli, portiere dell’Inter Femminile, è una delle due protagoniste di #TogetherAsATeam: il format di InterTV con le giocatrici della squadra nerazzurra. Queste le sue parole
DIFFICILE – Chiara Marchitelli racconta di come sta vivendo la quarantena e delle difficoltà incontrate nell’allenarsi: «Io sto bene. Sono tornata a Roma, a casa mia. Esco pochissimo, si sente poco parlare di Roma al telegiornale, non ho una percezione diretta. Quello che vedo dal balcone è che c’è poca gente in giro. Allenamenti a casa? Diciamo che è difficile allenarsi come portiere. Seguiamo gli allenamenti che ci danno. È difficile per tutti. Ma allenarsi serve per mantenere la prestanza fisica e per avere qualcosa da fare. Serve anche a mantenere una routine, avere una vita regolare mi fa passare meglio. Allenare in futuro? Sì, mi piacerebbe allenare i portieri. È la mia passione. Però mai dire mai. Rapporto con Roberta Aprile? Si è creato un ottimo rapporto. È una ragazza con ottime prospettive».
PASSIONE – Marchitelli racconta della nascita della sua passione per il calcio ed la situazione del calcio femminile in Italia:«Passione per il calcio? Il primo ricordo è legato a mio zio, all’età di 5 provò ad insegnarmi a palleggiare. Giocavo per strada con i ragazzi del paese. Ruolo del portiere? Un caso, facevo il centrocampista. Quando ho iniziato a giocare con le ragazze, un giorno durante un’amichevole mi misi in porta perché mancava il portiere, ero una delle più alte. Calcio femminile? La situazione è cambiata in maniera abissale rispetto agli inizi. Con la Lazio, mi allenavo in campi di terra battuta. Se paragono alle strutture in cui sono oggi… Anche al livello mediatico negli anni è stato più seguito. Il mondiale ha fatto da spartiacque, l’Italia si è accorta di noi. Si è iniziato un percorso per portarci, spero, al professionismo».