Giovanili

Samaden: “Inter volentieri alla Viareggio Cup, penso a cambi. Zaniolo…”

Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Inter, ha parlato a Rai Sport nell’intervallo della partita inaugurale della Viareggio Cup 2019, che i nerazzurri stanno pareggiando per 0-0 contro il Braga (vedi articolo).

IL COMMENTORoberto Samaden analizza varie questioni legate al settore giovanile: «Una manifestazione di grandissima tradizione, ci veniamo sempre volentieri. Quest’anno ci veniamo anche da detentori del torneo, sicuramente è un patrimonio del calcio italiano la Viareggio Cup per cui è giusto onorarla. Nicolò Zaniolo è uno di quei giocatori che non si possono considerare prodotti del settore giovanile dell’Inter, perché noi l’abbiamo acquistato quando già era formato, poi rivenduto. I giocatori formati nel settore giovanile sono quelli che ci stanno anni, continuiamo a farlo e la società ci aiuta sempre a farlo al meglio. Questa manifestazione è sempre stata, per tradizione, con grande visibilità, poi è un torneo impegnativo e difficile dove si gioca una volta ogni giorni, quindi a differenza del campionato che magari ti permette di rifiatare e preparare la partita in settimana emergono altri aspetti: saper soffrire, aver determinazione e capacità di andare oltre i propri limiti qua si possono dimostrare. Abbiamo fatto crescere dei ragazzi giovani, qui a Viareggio siamo costretti perché avremo via una decina di nazionali ma come l’anno scorso sarà un’opportunità per altri giovani. È un torneo che ci permetterà di conoscere al meglio alcuni ragazzi che in campionato hanno trovato meno spazio. Le assenze fra le squadre? Innanzitutto bisogna considerare che il calendario, vedi Roma e Juventus con l’UEFA Youth League, hanno messo in preventivo che sarebbe stato difficile esserci, probabilmente anche noi se fossimo andati in Youth League avremmo avuto grandi difficoltà a partecipare. Va rispettato il fatto che ogni settore giovanile fa le proprie scelte, il calendario è sempre più fitto ed è una libera scelta che va lasciata alle società, in base alle proprie necessità. Sicuramente giocare in data FIFA si ferma il campionato, penso si possa anche ragionare sui limiti di età e abbassare di un anno, nell’Under-18 si potrebbero vedere in mostra nuovi talenti perché con le nazionali molti non ci sono. Probabilmente ci stiamo lavorando con gli altri club per mantenere vivo questo torneo. È cambiato che il compito di un settore giovanile non è quello di formare solo giocatori ma anche allenatori, il fatto che Stefano Vecchi abbia scelto di ricominciare un percorso coi grandi ci fa piacere perché è capace, Armando Madonna ha fatto crescere giocatori meno pronti e i 2001 e 2002 hanno dimostrato di avere qualità».

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