Zhang, il massimo sforzo di chi? Meriti a chi ha lavorato per l’Inter
L’Inter ha raggiunto un traguardo storico, che però dovrebbe essere ordinario vista la storia del club. La situazione societaria non aiuta a pensare in grande, perché Steven Zhang parla di massimo sforzo di tutti?
LAVORO – I quarti di finale di Champions League sono un traguardo raggiunto per il lavoro, duro e riconosciuto, di Simone Inzaghi, Giuseppe Marotta, Piero Ausilio e di tutti coloro che hanno dovuto superare le difficoltà societarie. I calciatori in primis hanno giocato una partita eroica, andando oltre i guai fisici di Matteo Darmian, Alessandro Bastoni e tanti altri a debito di ossigeno. Questo è da sottolineare, non il ruolo di Steven Zhang. Il presidente dell’Inter ha parlato a fine partita di meriti, orgoglio e giusta direzione presa dal club (vedi articolo). La direzione però non proviene dal suo impegno, né tantomeno da ciò che dà alla causa nerazzurra. I problemi della presidenza sono noti, il mercato ne è la prova.
Zhang, il mercato a zero
ZERO – Tutto è iniziato dall’addio di Antonio Conte, non disposto a continuare con l’Inter a causa della situazione societaria più che precaria. Si è continuato con la cessione di Achraf Hakimi e Romelu Lukaku e la sostituzione di quest’ultimi con giocatori a parametro zero, o quasi, come Edin Dzeko. Anche nel mercato scorso è arrivato l’addio di Ivan Perisic, a cui non sono arrivate offerte di rinnovo prima di maggio. Steven Zhang si sta rendendo protagonista di un calo enorme, che sta avendo ripercussioni sulla qualità della rosa. Nonostante questo la squadra ottiene risultati, vince e convince grazie al lavoro duro dell’allenatore e della dirigenza, costretta a nascondere ciò che accade realmente in proprietà. Per avere continuità, per ragionare sul lungo termine e garantire sostenibilità economica non è questa la via, lo ricordi Steven Zhang.