Young ha perso il posto e i minuti, nella sosta può lavorare sulla condizione
Ashley Young sta vivendo un periodo di appannamento. L’inglese è finito in panchina, ma serve che sfrutti la sosta per ritrovare condizione.
CAMBIAMENTO NETTO – La stagione di Ashley Young ha avuto un certo andamento fino al 23 gennaio, data di Udinese-Inter. Quello 0-0 è stata l’ultima presenza da titolare dell’inglese. 70 minuti di campo. Evidentemente poco soddisfacenti visto che nelle successive 8 partite è entrato solo in 3. Senza mai partire titolare. E in totale arriva a 47 minuti giocati.
UOMO DI CONTE – Chiaramente parte dell’equazione è da ascrivere a Perisic. Il croato infatti si è preso il posto da titolare con prestazioni solide, continue, in crescita. Spedendo in panchina praticamente per sempre il suo eterno competitor sulla fascia sinistra. Young però resta un elemento di cui Conte si fida. Un giocatore che ha voluto per esperienza, sorpattutto nella lotta per i titoli, mentalità vincente, esempio, leadership. In questo periodo il suo ruolo è in panchina, ma il tecnico certamente non ha chiuso la porta al suo numero 15.
LAVORO FISICO – Young non ha vissuto una stagione scintillante. Il suo primo semestre in nerazzurro prometteva qualcosa di più. Ma nel rush finale servirà anche lui. Per portare qualità ed esperienza, ma anche freschezza fisica. In questa sosta l’inglese lavorerà per tornare al meglio. E farsi trovare pronto quando Conte lo chiamerà di nuovo.