Vincere con due rigori sacrosanti non è importante, è l’unica cosa che conta
Juventus-Inter decisa in Finale di Coppa Italia da due rigori in favore della squadra nerazzurra fa notizia. E quindi polemica. Riuscire a criticare arbitro e VAR anche quando le decisioni prese sono oggettive fa parte del modus operandi dell’Italia calcistica incentrata sulla disinformazione. Un motivo in più per strane alla larga, distinguendo regole e opinioni
ALIBI ARBITRALE – Ci stanno provando. Un’altra volta. Moviolisti o presunti tali in azione. Che poi non sono altro che giornalisti-tifosi o semplicemente opinionisti-tifosi messi lì a dire la propria incuranti delle regole e del rispetto per l’informazione. Un ruolo necessario nell’infotainment sportivo per alimentare discussioni. Creare dibattito. Generare polemiche. Una sorta di lavoro 2.0 anche sul web. Il tentativo di far passare il 2-4 di Juventus-Inter come risultato condizionato dall’arbitraggio pro/contro si aggiunge alla lunga serie di complotti nazionalpopolari Made in Italy. L’attenzione mediatica è sui due rigori assegnati all’Inter, che riesce a ribaltare lo svantaggio e a riportarsi avanti proprio grazie ai tiri dal dischetto. Due rigori sacrosanti per chiunque abbia in mano un regolamento del gioco del calcio. Il problema sarebbe stato non darli “per scelta” – perché considerati rigorini rispetto a quelli in cui il difendente falcia con cattiveria l’avversario – anziché averli dati nel pieno rispetto delle regole. Alla fine l’unico colpevole in casa Juventus è Matthijs de Ligt, ancora troppo irruento in area di rigore. Un dettaglio da non trascurare: si possono vincere partite e trofei anche grazie ai rigori, purché ci siano, come nel caso di Juventus-Inter. Vincere con due rigori sacrosanti non è importante, è l’unica cosa che conta… vincere.