In Udinese-Inter l’inversione di rotta è palese in un aspetto
Udinese-Inter (2-3) vede il ritorno della vittoria nerazzurra dopo quasi un mese dall’ultima volta. Rispetto alle ultime uscite, i Campioni d’Italia approcciano la gara in modo completamente diverso.
REPARTO CHIAVE – Udinese-Inter non vede solo il ritorno alla vittoria dei Campioni d’Italia e quello al gol di Lautaro Martinez. Ma è anche una gara in cui diverse dinamiche nerazzurre tornano in equilibrio. La settimana di silenzio e duro lavoro post-sconfitta nel derby contro il Milan produce i suoi effetti. E ne beneficia soprattutto un reparto, quello di centrocampo. Nelle ultime partite sia la difesa sia l’attacco di Simone Inzaghi non avevano brillato (eufemismo). Ma era il ritmo fuori tempo della linea mediana la causa di entrambi i mali. E l’assenza di Nicolò Barella in Udinese-Inter sembrava non facilitare il miglioramento. Ma i fatti hanno ampiamente smentito i pessimisti.
SFORZO DECISIVO – Il gol istantaneo di Davide Frattesi dopo 43″ non è il segnale corretto del maggior impatto del centrocampo nerazzurro in Udinese-Inter. Quella semmai è la conferma della manifesta superiorità del numero 16 negli inserimenti. La mediana dell’Inter permette ai Campioni d’Italia di dominare il match grazie alla straordinaria applicazione dei suoi interpreti, cosa che non si vedeva da diverse partite in campionato. Non è infatti un caso che i tre centrocampisti schierati da Inzaghi siano anche i giocatori che hanno corso di più. Henrikh Mkhitaryan e Hakan Calhanoglu sono addirittura i migliori in campo, con 12,42 e 12,39 km percorsi rispettivamente (fonte: Lega Serie A). E nella top5 dell’Inter c’è anche Frattesi, con 10,66 km percorsi. Un dato che testimonia la maggior freschezza fisica, derivante indubbiamente da un livello di concentrazione più elevato rispetto a Monza e Milan.