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Super League solo un avviso ma il calcio deve cambiare senza l’alibi Covid-19

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Super League scelta o giusta o sbagliata? Di questo discuteremo più avanti, quando ci saranno più informazioni utili per prendere una posizione netta. Intanto non può passare inosservato il bug del mondo del calcio, destinato ad auto-distruggersi senza la collaborazione del Covid-19

MONOPOLIO MEDIATICO – Sarebbe bello poter parlare di Spezia-Inter alla vigilia della partita. E sarà così ma non in questo pezzo. L’argomento Super League è talmente caldo che solo la conferenza stampa di Antonio Conte avrebbe potuto distrarre da esso gli interisti, che forse hanno perso di vista l’obiettivo. L’obiettivo Scudetto, magari l’ultimo “tradizionale” prima che la Serie A imploda. Sì, perché la minaccia della nuova competizione internazionale non riguarda solo la UEFA, avversario diretto per ovvi motivi. L’interesse va esteso alle federazioni e ai campionati nazionali. La FIGC ha perso troppo tempo nel rinnovarsi, ora è tardi. La Lega Serie A è sia vittima sia carnefice di una situazione non più sostenibile. Ma Conte oggi non risponderà alle domande dei giornalisti e ci “costringe” a porre lo sguardo più in là. A qualcosa che incuriosisce e fa paura.

RIVOLUZIONE TARDIVA – La Serie A a 20 squadre è qualcosa di controproducente sia per l’economia calcistica sia per il suo spettacolo. Lo è anche la Champions League a 32 squadre con il format attuale. E lo sarà anche qualora andasse in porto il nuovo format a 36 squadre (vedi comunicato). Terribile solo a pensarlo. Iniziare a ragionare su campionati nazionali a 18 squadre, anzi a 16, per dare più spazio alle coppe internazionali su più livelli – finanziari e tecnici – sarebbe dovuta essere una priorità del calcio moderno. A prescindere dalla crisi generale causata dal Covid-19, che è solo l’alibi utilizzato per accelerare il progetto Super League e far saltare in aria il monopolio UEFA. E con esso le lacune mai risolte della FIGC e della Lega A Serie A, restando in Italia. Perché è così in tutta Europa. Forse è troppo tardi per una retromarcia ma non lo è per provare a sistemare le cose dopo anni di errori. Quello della Super League è solo un avviso al mondo del calcio tradizionale. Superato. Ma non dimentichiamo lo stadio, oltre al calcio in TV.

Pubblicato da
Andrea Turano

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